Bologna - Rassegna stampa e indirizzi compagni arrestati

Non si hanno notizie nuove al momento sulla situazione dei compagni arrestati sabato 12 dicembre a bologna durante una manifestazione antifascista.
Sono detenuti al transito della Dozza in attesa della convalida o del processo per direttissima.

per telegrammi e lettere

Roman Nicusor
Nadalini Roberto
Vaccari Andrea

casa circondariale Dozza
via del Gomito 2
40127 bologna

Da il Corriere di Bologna, domenica 13 dicembre 2009

I disordini- Cariche, manganellate e inseguimenti da via Indipendenza a
via Riva Reno

NATALE IN CENTRO, FRA SHOPPING E SCONTRI
SASSI SULLA POLIZIA, ARRESTATI TRE ANARCHICI

Tafferugli alla manifestazione contro i “nazi”: sette i fermati
In un sabato sera freddo, ma brulicante di persone, il centro di Bologna
ha vissuto ieri dei brutti momenti. La gente in strada si è trovata ad
assistere, sbigottita e spaventata, a una guerriglia tra anarchici e forze
dell’ordine. Inseguimenti, lanci di petardi e sassi, cariche, manganellate.
Da una parte i ragazzi “in nero” dall’altra le divise. Il tutto in un arco
spazio-temporale ampio: da via Riva di Reno a via Indipendeza, dalle 20
alle 21 circa. Alla fine, poco dopo le 21 in vicolo Ariosto (laterale di
via Indipendenza), i carabinieri hanno acciuffato gli ultimi anarchici.
Sono sette in tutto i fermati, tra cui una donna. Ma alla fine soltanto tre
vengono arrestati: frequentano il circolo di via San Vitale Fuoriluogo,
ormai noto alle cronache, e tra loro c’è anche Roman Nicusor, romeno di 29
anni, tornato in libertà soltanto 10 giorni fa.
Ma partiamo dal principio. Ieri, a quarant’anni dalla strage di piazza
Fontana, gli anarchici si erano dati appuntamento alle sette di sera
all’incrocio tra via Riva Reno e piazza Azzarita. “Sgomberiamo i fascisti”,
era l’appello alla mobilitazione che girava in rete da giorni. Cento metri
più in là, nel club Anni ’80 di via Riva Reno, il partito di estrema destra
Forza Nuova aveva organizzato il concerto del gruppo skin di destra Nessuna
Resa. Una “provocazione fascista” per gli anarchici. Ed ecco dunque un
copione già visto mille volte: i neri da una parte, i rossi dall’altra e
nel mezzo la polizia. Tantissima: decine di agenti e carabinieri a tenere
lontani i due gruppi. Al presidio in piazza Azzarita non hanno risposto
solo i promotori (gli anarchici, appunto), ma anche alcune decine di
persone che, cinque ore prima, avevano preso parte al corteo indetto dall’
Assemblea Antifascista Permanente, una manifestazione pacifica ed
autorizzata partita da porta Lame e finita allo stadio. A due passi dai
militanti di estrema destra, dunque, c’erano circa 200 persone molto
arrabbiate.
All’inizio soltanto cori contro “i fascisti”, poi, dopo una mezz’oretta,
il primo lancio di petardi verso la polizia da parte di una quindicina di
ragazzi con i volti nascosti da sciarpe e caschi e armati di bastoni. Poi,
all’improvviso, un centinaio di persone si sono staccate incamminandosi
verso via Marconi, ma prima, alcuni di loro hanno rubato una cariola da un
cantiere e l’hanno riempita di sanpietrini. È con questi sassi che hanno
danneggiato la vetrina di una banca in via Riva Reno, altri sono stati
lanciati contro la Cariparma di via Marconi. Ma è al confine tra la zona
aperta al traffico e la T che la situzione è degenerata: qui le forze
dell’ordine hanno caricato i manifestanti, per un lancio di oggetti,
sostiene la questura. La carica è stata violenta e la risposta anche: da
una parte volavano manganellate, dall’altra sassi. Tre ragazzi sono stati
bloccati e ammanettati a terra, davanti allo sguardo allibito dei passanti.
Sono i tre anarchici per cui, più tardi, verrà formalizzato l’arresto. Ma
non è finita qui. Le forze dell’ordine provano ad acciuffarne altri. Li
inseguono lungo via Ugo Bassi, ma ormai la maggior parte dei manifestanti
si è dispersa nelle viuzze laterali. In piazza Nettuno la polizia blocca il
traffico mentre i carabinieri, più avanti, in vicolo Ariosto, ne fermano
altri quattro. E il centro torna quello di sempre.
Intanto, al club Anni ’80 di via Riva Reno, i “Nessuna Resa” hanno tenuto
come da programma il loro concerto. I “fascisti” non hanno fatto una piega,
nonostante quello che una ragazza ha detto al megafono prima che il
presidio si sciogliesse e cioè che il concerto era stato rinviato.

da Il RESTO DEL CARLINO di domenica

Sassaiole e cariche, guerriglia in centro
Gli anarchici scatenano il caos: scontri con la polizia, sette fermati
di ENRICO BARBETTI

PER DIMOSTRARE fino in fondo il proprio attaccamento ai ‘valori
dell’antifascismo’, alcune decine di anarchici armati di mazze e
sanpietrini e coperti da caschi e passamontagna, hanno scatenato la
guerriglia in centro, scontrandosi con le forze dell’ordine, bloccando
il traffico e prendendo a sassate le vetrine di due banche. A fine
serata sette attivisti, fra cui una ragazza, sono stati fermati e
portati in Questura.
TRA LORO c’è l’arcinoto leader rumeno del circolo Fuoriluogo, Nicusor
Roman, già celebre per essersi barricato sulla Torre degli Asinelli nel
2008, e appena liberato dopo un periodo di detenzione a Sollicciano. Il
pretesto per il raid era rappresentato dalla concomitanza tra il 40°
anniversario della strage di piazza Fontana e il concerto di un gruppo
rock di estrema destra, i ‘Nessuna resa’, in programma in un club di
Forza Nuova in via Riva Reno. La zona è stata blindata fin dal
pomeriggio da cordoni di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa.
IL PRESIDIO ‘antifascista e democratico’, convocato per le 19 con un
appello pubblicato sui siti antagonisti, si è formato a partire dalle 19
al distributore di piazza Azzarita. Circa 150-200 manifestanti hanno
fronteggiato per un’ora il cordone del reparto mobile. Alcuni hanno
raccolto pietre in un vicino cantiere, caricando una carriola e un
carrello da supermercato. Verso le 20, dopo un lancio di petardi e
fumogeni, il gruppo si è diviso. Il troncone più numeroso e agguerrito,
formato da circa 80 anarchici, si è mosso lungo via Riva Reno verso via
Lame.
La polizia ha seguito i manifestanti che, armati di bastoni e travisati,
lungo il tragitto si sono scagliati contro due istituti di credito
continuando a portarsi dietro il carico di pietre. Giunti in via
Marconi, gli attivisti si sono schierati in mezzo alla strada e hanno
continuato a marciare lentamente. Il traffico è andato in tilt. Agli
agenti si è unito un contingente di carabinieri e, quando il gruppo è
arrivato nei pressi dell’incrocio con via Ugo Bassi e piazza Malpighi, è
scoppiato il finimondo. Le forze dell’ordine hanno caricato gli
anarchici; lo scontro è stato violento, inframezzato da una pioggia di
bottiglie, sassi e petardi. Tre manifestanti, tra cui Nicusor, sono
stati bloccati contro la fiancata di un autobus e ammanettati dopo una
breve colluttazione.
Il resto del drappello ha percorso via Ugo Bassi e si è poi disperso
all’altezza di piazza Maggiore. Altri quattro attivisti sono stati
individuati in via Indipendenza, inseguiti e fermati in un vicolo cieco.
In tutto questo, il concerto dei ‘Nessuna resa’ si è svolto
regolarmente. All’appello per il presidio avevano aderito, oltre a
centri sociali e Assemblea antifascista permanente, l’Anpi di Pianoro e
lo scrittore Valerio Evangelisti. L’antipasto al movimentato sabato sera
è stato un corteo antagonista partito da Porta Lame alle 15 e conclusosi
senza incidenti allo stadio. Lo striscione di apertura recitava: ‘La
violenza è monopolio di Stato: nelle carceri uccide, nei Cie stupra’.
Parola di democratici con le mazze.


da Repubblica di domenica

Antagonisti all´attacco, guerriglia in centro
Annunciata contestazione al concerto Nazirock: scontri, cariche e fumogeni

In via Riva Reno suonavano i "Nessuna Resa". Sette fermati dalla Questura
ALESSANDRO CORI

La rabbia dei gruppi antagonisti ieri sera si è fatta sentire in lungo e
largo per la città. Scene di guerriglia in centro, fino davanti piazza
Maggiore, con lanci di pietre, cariche della polizia e petardi esplosi a
ripetizione. Tutto questo sotto gli occhi increduli della gente che
iniziava il sabato sera. I militanti anarchici non volevano che si
svolgesse il concerto della band legata a Forza Nuova, i "Nessuna Resa",
e così dopo un aver organizzato un presidio con circa 250 militanti a
poche centinaia di metri dal luogo dell´esibizione, in una via Riva di
Reno blindata dalle forze dell´ordine, hanno dato vita ai disordini. Al
termine degli scontri, i fermati sono stati almeno sette, tra cui una
donna.
Poco prima delle otto, ai due estremi della rotonda che divide via Riva
di Reno, la tensione è già alta. I blindati delle forze dell´ordine
chiudono la strada e mentre gli anarchici dal megafono annunciano di
voler sfondare il blocco, gli agenti si preparano a lanciare i
lacrimogeni. Per dieci minuti c´è un silenzio quasi irreale, poi invece
di sfondare i manifestanti indietreggiano, si dividono, e il gruppo più
grande, un centinaio di ragazzi, con bastoni e pietre in mano risale via
Marconi. Gli agenti li seguono. La serata di «resistenza e caccia ai
fascisti, per impedire il concerto Nazi rock» era già stata annunciata
da tempo sui siti degli estremisti anarchici. All´incrocio tra via
Marconi e Ugo Bassi parte la sassaiola e i funzionari della Digos
ordinano la carica. Il traffico va in tilt. Due manifestanti vengono
fermati e sbattuti addosso a un autobus. Un altro che portava una
cariola piena di pietre viene bloccato. Il gruppo di contestatori
continua a correre verso via Indipendenza. La gente scappa. In vicolo
degli Ariosti i carabinieri fermano altre quattro persone. Il resto dei
contestatori si sparpaglia ovunque. Le camionette sfrecciano a sirene
spiegate. Per terra rimangono bastoni e petardi esplosi.

Lun, 14/12/2009 – 12:42
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