Grecia - Konstantina Kuneva

Atene - Il 23 Dicembre 2008, Konstantina Kuneva, immigrata dalla Bulgaria che lavora come spazzina nella metropolitana di Atene, ha subito un attentato contro la sua vita mentre stava rincasando dopo una giornata di lavoro. Konstantina era nota per la sua attivita sindacale e per questo motivo si era trovata nel mirino della ditta appaltatrice delle pulizie nella metropolitana di Atene che era il suo diretto datore di lavoro. Come prima risposta all'attentato contro la vita di Konstantina, un gruppo di compagni-e ha occupato la sede di ISAP ( La ferrovia elettrica di Atene-Pireo) il 27 dicembre 2008. Ciò che segue è il volantino distribuito. L'occupazione è terminata ieri, domenica 28 dicembre 2008.

QUANDO ATTACCANO UN@ DI NOI,

CI ATTACCANO TUTTI

Oggi 27 Dicembre abbiamo occupato la sede centrale di ISAP (Ferrovia Elettrica di Atene-Pireo) come prima risposta all’attentato contro la sua vita che ha subito Konstantina Kuneva il 23 dicembre 2008 mentre stava rincasando dal suo lavoro.

Konstantina è ricoverata in gravi condizioni nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale “Evangelismos” riportando gravi lesioni agli occhi ed all’apparato respiratorio.

Chi è Konstantina? Per quale motivo è stata attaccata?

Konstantina è una delle centinaia di lavoratrici immigrate che lavora da anni come lavoratrice interinale nel settore delle pulizie. È segretaria generale dell’Unione Panattica degli spazzini-e e dei lavoratori domestici, sindacalista militante, nota per la sua combattività. La settimana scorsa si era scontrata con il padronato di “ICOMET”, rivendicando la tredicesima per lei e per le sue colleghe e denunciando le irregolarità riguardo alla loro busta paga. Tutto ciò è venuto dopo il licenziamento vendicativo di sua madre dalla medesima ditta, il suo trasferimento in un altro posto di lavoro, mentre pende la sua denuncia all’Ispettorato del Lavoro che sarà esaminata il 5 gennaio 2009. Tutto ciò costituisce la norma e non l’eccezione nel settore delle pulizie e del lavoro interinale.

I contratti fuori norma, le ore di lavoro e gli straordinari non pagati, lo scarto tra i soldi per i quali firmano i lavoratori e quelli che effettivamente ricevono, l’assunzione di immigrati e di immigrate che sono più ricattabili, il non versamento dei contributi dell’INPS costituiscono le pratiche abituali degli appaltatori nel settore delle pulizie. Naturalmente tutto ciò avviene grazie ai dirigenti degli enti pubblici che danno copertura alle irregolarità e promuovono la precarietà del lavoro.

Specialmente per quanto riguarda “ICOMET”, una ditta che opera nel settore delle pulizie e del lavoro interinale che opera su scala nazionale, proprietà di Nikitas Iconomakis, dirigente del partito socialista (Pasok), che impiega “ufficialmente” 800 lavoratori (gli stessi lavoratori parlano di almeno 1500, mentre gli ultimi 3 anni sono “passati” dalla ditta più di 3000 lavoratori) gli abusi da parte del padronato sono all’ordine giorno. I lavoratori sono costretti a firmare contratti “in bianco” di cui non ricevono mai la copia. Lavorano 6 ore e vengono pagate per 4,5 ore (salario e contributi) in modo da non raggiungere mai le 30 ore settimanali (in questo modo il loro lavoro non è considerato lavoro usurante e non traggono i benefici della legge). Vengono terrorizzate, vengono trasferite e, quando vogliono licenziare una lavoratrice, la minacciano per costringerla a dare le dimissioni (una lavoratrice è stata trattenuta per quattro ore nei locali della ditta affinché firmasse le sue dimissioni). Il padronato sta cercando di creare un sindacato giallo per sottomettere i lavoratori mentre tramite licenziamenti cerca di bloccare i canali di comunicazione tra i lavoratori e la loro azione collettiva.

Cosa c’entra “ICOMET” con ISAP?

All’”ICOMET” è stato aggiudicato l’appalto per le pulizie dell’ISAP e di altri enti pubblici, perché ha potuto fare l’offerta più bassa con i più alti tassi di sfruttamento e deprezzamento della forza-lavoro. Questo regime di sfruttamento è stato organizzato per soddisfare le esigenze di vari enti pubblici, tra cui anche l’ISAP. L’ISAP è complice di questo regime di sfruttamento selvaggio, nonostante le numerose denuncie fatte dal sindacato dei lavoratori.

L’attentato contro la vita della nostra collega era vendicativo e intimidatorio.

Il bersaglio non era casuale: donna, immigrata, militante sindacale, madre di un minorenne, agli occhi dei padroni costituiva un bersaglio facile.

Il modo non era casuale: il suo scopo era di lasciare il suo segno, di intimidire e di terrorizzare.

Il tempo non era casuale: mentre i mass-media, i partiti, la chiesa, i padroni e i dirigenti sindacali cercano di ingiuriare la rivolta sociale; mentre l’assassinio a sangue freddo di Alexis Grigoropoulos viene presentato come “morte accidentale” all’attentato contro Konstantina viene dedicato pochissimo spazio.

L’attentato contro la vita di Konstantina è stato preparato dal padronato con diligenza.

Konstantina è una di noi. La lotta per la DIGNITÀ e la SOLIDARIETÀ è la NOSTRA LOTTA.!

L’attentato contro Konstantina ci ha segnati tutti. Ha segnato la nostra memoria e il nostro cuore che è pieno di dolore e di rabbia.

GLI ASSASSINI PAGHERANNO TUTTO

NON CI FAREMO INTIMIDIRE DAL PADRONATO

ASSEMBLEA DI SOLIDARIETÀ

A KONSTANTINA KUNEVA

Lun, 29/12/2008 – 11:09
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