Paesi Baschi – Otto compagni No TAV davanti al tribunale anti-terrorismo | Aggiornamento

Per sabato 17 gennaio era stata indetta una grande manifestazione No TAV a Urbina (Paesi Baschi), sui terreni in cui nel novembre del 2006 erano cominciati i primi lavori per la costruzione della "Y basca". Migliaia di persone hanno preso parte a quella che doveva essere una protesta pacifica di disobbedienza civile, per la riconquista delle terre espropriate e devastate, e che si è trasformata in un caos totale dopo il brutale intervento della Ertzaintza – la polizia autonoma basca, conosciuta come una delle peggiori polizie in tutta Europa – che ha caricato a più riprese, continuando a sparare proiettili di gomma e a manganellare alle spalle i manifestanti mentre cercavano di fuggire. Il bilancio della piattaforma No TAV “AHT Gelditu! Elkarlana” e del quotidiano della sinistra indipendentista “Gara” parla di otto manifestanti arrestati, di almeno altre otto persone ferite in modo grave e di centinaia di contusi.
Oggi, lunedì, si è saputo che gli otto compagni arrestati – senza aver potuto vedere ancora un avvocato (nei Paesi Baschi vige infatti il regime della “incomunicazione”, che permette alla polizia di mantenere una persona in stato di arresto fino a dieci giorni, senza darne comunicazione e senza che l’arrestato possa vedere un avvocato, un giudice o un medico... rendendo così di fatto possibile la tortura fisica e psicologica) – sono stati trasferiti a Madrid e che saranno probabilmente giudicati dall’Audiencia Nacional, il tribunale speciale per i reati di “terrorismo” (dopo l’uccisione, avvenuta il 3 dicembre 2008 da parte di ETA, del titolare di una delle imprese implicate nella costruzione del TAV, per la magistratura diventa ancora più facile sostenere la tesi che chiunque si opponga a questo mega-progetto di devastazione ambientale e sociale faccia parte di ETA).

Libertà per gli arrestati!
AHT-rik Ez! No al TAV!
No ai progetti di devastazione imposti dallo Stato e dal Capitale!


Gli otto compagni No TAV arrestati sabato a Urbina sono stati rilasciati ieri, lunedì, in serata, dopo aver trascorso tre giorni "incomunicati" (senza poter comunicare con l'esterno, avvocati compresi) nelle mani della polizia autonoma. Il Dipartimento degli Interni aveva inviato i loro fascicoli all'Audiencia Nacional, ma il giudice del tribunale speciale spagnolo li ha rimandati al tribunale di Gasteiz (Paesi Baschi), ritenendo che non si trattasse di un caso di "terrorismo". Quando i familiari e gli avvocati degli arrestati sono tornati a presentarsi ieri al commissariato di Gasteiz, è stato detto loro che gli otto compagni erano stati trasferiti a Madrid. E' stato solo dopo aver fatto diverse telefonate a Madrid, che gli avvocati sono riusciti a sapere che i compagni restavano in stato di arresto nella città basca di Gasteiz. Questa è la quarta volta in pochi mesi che polizia, magistratura e Interni cercano di far passare a Madrid al tribunale speciale anti-terrorismo l'equazione No TAV = ETA = terrorismo. Ora tutti e otto i compagni No TAV dovranno affrontare un processo con le accuse di "disordini pubblici gravi" e "attentato all'autorità".

La loro arma è la repressione, la nostra è la solidarietà!
AHT-rik Ez! No TAV, ovunque!

Lun, 19/01/2009 – 21:09
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