Primo giorno dei soldati nelle città

fonte repubblica

Da oggi tremila militari sorvegliano le aree più a rischio
Controllano stazioni della metropolitana e ambasciate

Primo giorno dei soldati nelle città
Pattuglie da Milano a Palermo
Applausi a Milano, un mix di scetticismo e fiducia a Napoli, polemica a Torino
Il ministro La Russa attacca: "Postsessantottini quelli che criticano"

ROMA - Primo giorno per i soldati nelle città italiane. Scatta il piano per l'impiego dei militari nella vigilanza delle aree più a rischio in tutta la penisola. In tremila da Milano a Palermo, passando per Roma. Mille per la sorveglianza degli "obiettivi sensibili", mille per il controllo dei centri degli immigrati e altrettanti per il pattugliamento in nove città (Roma, Milano, Napoli, Bari, Palermo, Catania, Torino, Verona e Padova). Diversa l'accoglienza di città in città: applausi a Milano e Verona, critiche a Torino, un misto di scetticismo e fiducia a Napoli. Intanto il ministro La Russa difende il provvedimento e attacca chi è contrario: "Qualche post sessantottino di sinistra". Mentre il sindacato autonomo di polizia avverte che l'inesperienza dei soldati potrebbe essere un "pericolo" per i cittadini.

Roma - Nella capitale i soldati sono 400, tra cui 32 donne, ma diventeranno 1.062. Controllano una decina di stazioni della metropolitana, ambasciate e il centro per immigrati di Ponte Galeria. Una camionetta con quattro militari si trova in piazza di San Giovanni in Laterano. "Siamo qui per garantire sicurezza - dice Alessandro, 13 anni di missioni all'estero tra Kosovo, Afghanistan e Iraq - certo è che rispetto all'esperienza di Baghdad questa è una passeggiata". Soddisfatto il sindaco Gianni Alemanno, che aveva chiesto che i soldati si mantenessero "defilati": "Anche i turisti stranieri non saranno spaventati ma rassicurati dalla presenza dei soldati. Abbiamo garantito che non ci saranno pattugliamenti nelle zone turistiche e nel centro". Alemanno spiega anche che "l'accordo con il ministro Maroni è già stato trovato" per le modalità di utilizzo dei militari nella capitale. Guarda la cronaca

Milano - Nel capoluogo lombardo i soldati sono schierati dalle sette di stamattina in dodici punti: nove "posti fissi", mentre tre sono pattuglie a piedi. Oltre ai pattugliamenti, il compito è sorvegliare gli obiettivi sensibili, come il Duomo e i consolati. "Milano ha risposto con applausi, per esempio in via Padova, all'arrivo dei militari, che sono stati accolti a braccia aperte", dice il vicesindaco, nonché assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato. Guarda la cronaca

Napoli - A Napoli l'unico obiettivo sorvegliato dai soldati è il consolato americano, mentre i pattugliamenti interessano il centro città e i comuni della cintura urbana. I militari, circa 170, vigilano anche sui turisti. Gli umori degli abitanti oscillano tra lo scetticismo e la fiducia. "L'invio dell'esercito a Napoli è lodevole", dice il titolare di un bar. "Il numero è esiguo, ma almeno è un buon inizio", secondo un cittadino. "E' una stupidaggine, una falsa soluzione, uno spot, giusto per accontentare chi desidera una città governata col pugno di ferro", ribatte un altro. Guarda la cronaca

Bari - Sono 205 gli uomini delle forze armate in servizio da stamattina a Bari: 90 bersaglieri e 115 militari del Battaglione San Marco. Nel mirino, i quartieri più a rischio e le zone turistiche. Trecentodieci i soldati in tutta la Puglia, per sorvegliare anche i centri per immigrati. Guarda la cronaca

Palermo - Nello stesso giorno in cui nel 1992 era iniziata l'operazione "Vespri Siciliani" con l'impiego dell'esercito in funzione antimafia, arriva a Palermo da Trapani il piccolo contingente di soldati del quarto reggimento Bersaglieri: in tutto sono 50. Le pattuglie, dislocate perlopiù nel centro storico, sono "miste", come succede anche nelle altre città: due militari dell'Esercito e un carabiniere, che conosce il territorio. Guarda la cronaca

Torino - Qui la sicurezza tocca agli alpini. Da oggi pomeriggio sono 150 quelli in forza in città. I servizi di pattugliamento sono iniziati nel pomeriggio, al Parco Stura, meglio noto come "Tossic Park" a causa dell'intensa attività di spaccio di droga. Nel giro di un'ora e mezza trenta tossicodipendenti sono stati identificati e un uomo è stato arrestato per favoreggiamento. Insorgono le circoscrizioni: "Questa non è Kabul". Guarda la cronaca/ le foto

Padova -"Militari, Padova vi ama". Con questo striscione in piazzale Stanga i giovani di An hanno dato il benvenuto ai 45 soldati destinati alla città veneta. Sotto controllo il quartiere di via Anelli, ma anche la zona della stazione, dove sono state effettuate le prime identificazioni di persone trovate a bivaccare. Guarda la cronaca

Catania. Nel capoluogo etneo i militari, in tutto 90, intervengono in tre aree: l'aeroporto per dare sicurezza ai turisti, il centro storico per frenare l'ondata di bullismo che si è registrata nei mesi scorsi e la Playa, il lido dei catanesi.

Verona. Sono 75 i soldati assegnati alla città scaligera. Come a Roma, anche a Verona non vengono impiegati nel centro storico, per il momento, ma solo nelle vie adiacenti. Oggi poi la città godrà di un'ulteriore iniezione di sicurezza: 12 poliziotti in più assegnati alla locale questura. "Gli uomini sono stati accolti molto bene dalla popolazione, in molti hanno voluto stringere loro la mano", racconta il tenente colonnello Francesco Corrado.

L'intervento di La Russa. Per il ministro della Difesa "la presenza delle forze dell'ordine nelle città è un deterrente". Poi definisce così chi critica l'"operazione sicurezza": "Banditi, ladri, stupratori e qualche post sessantottino di sinistra di quelli che gridavano 'Basco nero il tuo posto è al cimitero'". La Russa ammette che "tremila militari sono sicuramente pochi", ma "sono il massimo che con questo organico si potesse fare".

"Pericolosa la presenza dei militari". "Abbiamo fondato timore che possa accadere qualcosa a causa dell'inesperienza dei militari". A lanciare l'allarme è il Sap, il sindacato autonomo di polizia, secondo il quale l'utilizzo dei soldati nelle città non solo costituisce "una pure e semplice operazione di facciata", ma rappresenta anche "un pericolo".

(4 agosto 2008)

Lun, 04/08/2008 – 21:47
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