Roma - Corteo autoconvocato contro i CIE

riceviamo e pubblichiamo

NABRUKA MIMUNI SUICIDATA DALLO STATO, CROCE ROSSA COMPLICE DEI LAGER
Nel pomeriggio di sabato 9 maggio 2009 circa 300 persone si sono concentrate nel
piazzale antistante alla fermata della metro Piramide, a due giorni dall’
ennesima atrocità partorita dal lager per migranti di Ponte Galeria. A meno di
due mesi dalla morte dell’algerino Salah Souidani, pestato a morte dalla
polizia, stavolta a perdervi la vita è una donna tunisina di 44 anni, Nabruka
Mimuni, suicidata dallo stato che dopo 30 anni di permanenza in Italia le ha
rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno perché aveva perso il lavoro,
internandola e condannandola ad essere espulsa. I compagni e le compagne sia
autoctoni/e che migranti avevano scelto il giorno prima di autoconvocare una
manifestazione che puntasse verso la sede della Croce Rossa Italiana,
responsabile assieme alle forze dell’ordine e all’intera classe politica della
gestione dei C.I.E. e delle politiche di discriminazione e sterminio applicate
all’interno e all’esterno di essi. Interrompendo il traffico lungo via ostiense
e via del porto fluviale, ancora una volta in barba al protocollo comunale
sulla regolamentazione dei percorsi dei cortei, la manifestazione ha trovato ad
attenderla di fronte all’edificio della C.R.I. uno spropositato spiegamento di
manichini in assetto antisommossa. Di fronte ai loro piedi, una colata di
vernice rossa ha ricordato il colore del sangue di cui sono sporche le loro
mani, come quelle di chi, con un complice silenzio, partecipa a questa macabra
mattanza. Durante tutto il corteo un fitto volantinaggio e numerosi interventi
al microfono hanno dato voce ai reclusi e alle recluse di Ponte Galeria, in
sciopero della fame dal giorno della morte di Nabruka e con una telefonata ad
una sua compagna di reclusione, la rabbia e la solidarietà dei partecipanti è
giunta anche all’interno delle mura del C.I.E.
Finché la repressione di stato e
lo sfruttamento capitalista continueranno ad opprimere le vite di tutti e
tutte, continueremo ad opporvi l’antiautoritarismo e la solidarietà tra gli
sfruttati al di là di ogni barriera o frontiera imposta.
NESSUNA GALERA,
NESSUNA FRONTIERA!
SOLIDARIETÀ CON I/LE RECLUSI/E IN LOTTA
CHIUDERE I C.I.E.
SUBITO!

Lun, 11/05/2009 – 11:17
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