Spagna – Continuano le proteste e lo sciopero della fame ad oltranza nel carcere di Valdemoro (Madrid)

 

fonte: Tokata /10.04.09

 

Antonio Porto Martín è un detenuto con oltre 26 anni di carcere alle spalle, molti dei quali scontati in regime FIES o in altre situazioni d’isolamento. Antonio ha partecipato attivamente alle diverse esperienze di lotte collettive che si sono sviluppate nelle carceri durante gli ultimi 20 anni.
Antonio sta scontando condanne che giungono ad un totale di 52 anni di carcere (due blocchi di condanne: uno di 32 anni con il vecchio Codice Penale ed un altro ricevuto alcune settimane fa di 20 anni con il nuovo Codice Penale) con il fine pena fissato nel 2032. Nei suoi confronti stanno applicando quello che sia giuristi che associazioni che lavorano per i diritti umani chiamano “ergastolo mascherato”.
Per questo motivo Antonio Porto Martín ha deciso di intraprendere, a partire dal 20 marzo, uno sciopero della fame e dell’aria ad oltranza. Lui è attualmente recluso nel modulo 4 (regime chiuso) del carcere Madrid III – Valdemoro. Di fronte a questa sua disperata decisione, molti dei compagni di sezione non hanno esitato nell’organizzare delle proteste collettive per sostenerlo ed aiutarlo a denunciare la situazione. Dal 27 marzo oltre 15 prigionieri stanno effettuando scioperi della fame e dell’aria una volta a settimana in solidarietà verso Antonio. In seguito a queste iniziative collettive, il 30 marzo Antonio è stato messo in isolamento per una settimana, con il divieto di comunicare con familiari ed altri detenuti.
Nello stesso carcere di Valdemoro, alcuni prigionieri avevano partecipato alle mobilitazioni contro l’ergastolo mascherato iniziate lo scorso dicembre. Molti tra i detenuti che hanno partecipato a tali proteste nello stato spagnolo, specie nelle carceri andaluse, adesso stanno subendo rappresaglie tipo: sequestro irregolare della corrispondenza, perquisizioni corporali e ambientali, sequestro di pubblicazioni, divieto di colloqui con amici, trasferimenti motivati da false accuse, rapporti disciplinari, minacce e insulti da parte dei carcerieri, ecc.
Appello alla solidarietà
Di fronte a tale situazione e in risposta alla richiesta dei prigionieri mobilitati del 4° modulo di Valdemoro, rivolgiamo un appello a tutte le individualità, gruppi, collettivi ed associazioni che hanno seguito la precedente mobilitazione contro l’ergastolo, così come tutti quelli che non l’hanno fatto, ad intraprendere una iniziativa ad oltranza in appoggio a tutti questi prigionieri che in un ambiente così ostile e repressivo rivendicano un trattamento umano e l’effettivo rispetto dei diritti di base.
Alcune proposte stanno venendo fuori e vi chiediamo di sostenere alcune di esse: presidi, invio di cartoline di protesta indirizzate alle carceri o alla direzione generale delle istituzioni penitenziarie, lettere solidali ai prigionieri sottoposti a rappresaglia, invio di fax e scritti, raccolta fondi per un loro sostegno legale e la diffusione di questa informazione.


Info: tokata@ateneoalmargen.org

 

 

 

Sab, 11/04/2009 – 11:10
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