Torino - Conto alla rovescia per la Fiera del Libro, la tensione sale in città

fonte torino.blogsfere

Ieri Festa del Lavoro, Primo Maggio, alla manifestazione partita da piazza Vittorio Veneto e giunta in piazza San Carlo la cronaca racconta di due bandiere di Israele bruciate e una americana, insulti all'ex Presidente della Camera, Fausto Bertinotti che prenderà parte alla Fiera del Libro (paese ospite proprio Israele come vi abbiamo preannunciato), attesa ai nastri di partenza il prossimo giovedì, 8 maggio.
La contestazione sarebbe partita, secondo quanto diffuso dai media, da anarchici appartenenti ai centri sociali. Il boicottaggio alla kermesse sta prendendo sempre più la forma di una opposizione organizzata?
Una parte della città vivrà questo dirompente momento di tensione, annunciata, per contestare platealmente la scelta del direttivo della manifestazione al Lingotto Fiere. E' previsto per il 10 maggio un corteo a sostegno della Palestina organizzato da Free Palestine.
Qual è il profondo significato di questa opposizione? Quanto è utile, se lo è? E' una scelta culturale o politica scegliere Israele come Paese ospite di un evento culturale e farlo per celebrare i sessant'anni della nascita del suo Stato?
Mercoledì sera, la puntata de "L'Infedele" di Gad Lerner era incentrata su Israele: "Boycott Ebrei" è stato il titolo scelto per la trasmissione che, con molta evidenza, ha voluto ricondursi alla scelta della Fiera del Libro di ospitare il Paese mediorientale per parlare dell'immagine che di se da questo fazzoletto di terra, al mondo

Una trasmissione molto equilibrata (a nostro giudizio) e con protagonisti di spicco da parte israeliana e palestinese ha fornito un quadro abbastanza complesso della realtà del Paese, del conflitto con la Palestina, dell'antisionismo e dell'antiebraismo.
Ha messo a confronto le voci di chi in Israele ci vive, di chi ha lottato per l'indipendenza, di chi scrive il rapporto con gli Stati Uniti, la proiezione che vuole (e sempre più vorrà) il popolo di Israele come minoranza nei Paesi arabi.
Ha palesato l'enfasi di un eccessivo vittimismo degli israeliani, figlio della tragedia dell'Olocausto, del ruolo influente esercitato nei mass media e nella finanza come un ostacolo sulla via della pace. Ha raccontato la sofferenza di un popolo, quello palestinese, che non ha libertà, che soccombe ad una occupazione quotidiana e feroce. 
"Così il sessantesimo anniversario della nascita dello Stato d’Israele si celebra nella controversia" è scritto sul blog. Coloro che sostengono il boicottaggio, rappresentati in trasmissione dal filosofo Gianni Vattimo, si oppongono al fatto che la cultura sia ridotta a strumento politico, sostengono una strumentalizzazione nella scelta dell'ospite che non è la cultura di Israele ma lo Stato di Israele.
Il blog di Lerner, sul quale si è aperto un dibattito interessante che vi invitiamo a leggere, cita poi la notizia che per precauzione la Questura di Torino vieterà manifestazioni con le bandiere israeliane nei giorni del Salone.
La domanda, allora, è questa: ma se invece dei divieti si fosse proposto di poter manifestare con entrambe le bandiere? Quella israeliana e palestinese insieme?


fonte ansa.it

Torino, bruciate bandiere israeliane
Protesta contro la presenza di Israele alla Fiera del Libro

(ANSA) - TORINO, 1 MAG - I giovani dei centri sociali di Torino e dell'associazione Free Palestine hanno bruciato due bandiere israeliane e una americana. E' successo al termine del corteo del primo maggio in piazza San Carlo, in segno di protesta per la decisione della Fiera del Libro di Torino di ospitare ufficialmente Israele nell'anno del suo sessantesimo anniversario. Claudia De Benedetti, dell'Unione delle Comunita' ebraiche, ha parlato di 'un atto di incivilta' inammissibile in uno stato democratico'.

Ven, 02/05/2008 – 10:54
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione