Nella giornata del 22 Giugno le reti di precari e delle precarie, i sindacati di base, i movimenti per il diritto all’abitare e i collettivi studenteschi hanno sfiduciato dal basso il governo a seguito dell’approvazione del Pacchetto Sviluppo.
Dopo l’intervento della polizia e un corteo selvaggio che ha attraversato il centro storico di Roma, passando sotto Ministero della Funzione Pubblica ed in seguito portando la solidarietà ai lavoratori dello spettacolo del Valle occupato, si è svolta un’assemblea pubblica in piazza Montecitorio che ha indicato nel percorso dello sciopero precario un momento di convergenza di tutte le reti e le soggettività che si oppongono alla precarietà.
Tutti/e quelli/e che sono intervenuti hanno sottolineato l’importanza della costruzione comune dello sciopero precario, inteso non esclusivamente come una giornata di mobilitazione, ma come un processo che sta generando attivazione in tutta Italia.
Per costruirlo abbiamo bisogno delle intelligenza e della cospirazione di tutti i soggetti che continuano a pagare l’attuale crisi economica.
La manovra economica da 43 miliardi di euro voluta dall’Europa che il governo si appresta a varare in questi giorni sarà l’ennesimo colpo durissimo sulle nostre vite.
In questo contesto siamo sempre più convinti che se si fermassero i precari e le precarie, definiti “la parte peggiore del paese” pochi giorni fa da un esponente dell’attuale governo, si fermerebbe l’intero paese.
L’appuntamento per ragionare verso lo sciopero precario è, per tutte e per tutti, venerdì 1° luglio, con un’assemblea metropolitana di rilancio e continuità dell’Indignazione Precaria al cinema teatro occupato Volturno, dalle 18.30.