A 15 mesi dal terremoto e a 12 da quel G8 spostato in fretta e furia dalla Maddalena a l’Aquila, ‘epicentro del sisma del 6 aprile 2009, gli aquilani sono tornati a far sentire le proprie ragioni a Roma, manifestando per i propri diritti e per ottenere il giusto sostegno ad una vita sempre più precaria nonostante le new town e i proclami del governo sotto campagna elettorale. Pochi si sarebbero aspettati la reazione scomposta che il governo ha avuto, attraverso il braccio delle forze di polizia, caricando e manganellando e ferendo i manifestanti colpevoli solo di voler raggiungere i palazzi del potere per prendere parola. Ma questo atto di forza non ha indebolito la protesta che si è spostata nelle strade del centro della capitale guadagnandosi lo spazio che meritava. A qualche giorno di distanza, con le polemiche in corso per la gestione di piazza della polizia, ecco arrivare la stretta repressiva e il teorema secondo cui a guidare i disordini c’erano i centri sociali.
Sotto trovate l’evoluzione di questa vicenda, dalla convocazione della manifestazione al comunicato dei centri sociali che rivendicano il loro appoggio alle lotte de l’Aquila.
Appello de l’Aquila per una manifestazione a Roma il 7 luglio.
Scriviamo a tutte quelle persone, i movimenti, le associazioni, i collettivi che in questi 14 mesi di esistenza del nostro comitato e di un movimento spontaneo e dal basso che a L’Aquila prova a resistere, ci sono stati vicini e solidali, diffondendo le nostre denunce, sostenendoci, venendo qui nella nostra città a conoscere la realtà in cui viviamo.
Vi scriviamo perché, ancora una volta, abbiamo bisogno di tutt* voi. Il nostro territorio, tra mille difficoltà, ha saputo esprimere in questi mesi la ferrea volontà di non morire e resistere dando vita ad articolate e numerose forme di protesta e di proposta, dall’esperienza dei comitati cittadini al movimento delle carriole, dalle sperimentazioni di progettazione partecipata alle assemblee cittadine all’interno del Presidio Permanente di Piazza Duomo.
Questo nonostante una gestione dell’emergenza inedita in Italia che ha escluso in ogni modo la partecipazione delle persone dalla definizione del loro futuro imponendo scelte e modelli culturali che hanno ridefinito sotto i nostri occhi il territorio, favorendo lo spopolamento, la speculazione edilizia e lasciando tutti i problemi irrisolti, primo fra tutti la ricostruzione della nostra città, dei nostri borghi e di quella dei 59 comuni colpiti, mai iniziata. In più quello che qui si è costruito lo si è fatto in stato di emergenza ma in maniera definitiva e a proprio piacimento edilizio, inibendo – anche con dosi di assistenzialismo esagerate e concentrate – la ricostruzione sociale e culturale della comunità senza rispettare la sua autonomia e la capacità di autodeterminarsi dal basso.
Tra i primi abbiamo denunciato la trasformazione in atto della Protezione Civile che qui a L’Aquila, come in Campania per i rifiuti, ha sperimentato un modus operandi fatto di grandi appalti, grandi eventi e di scarsa o nessuna trasparenza, poi resa evidente dalle inchieste in corso, e grazie alla rete messa in piedi con altre realtà italiane abbiamo organizzato le mobilitazioni contro la sua trasformazione in una Società per Azioni.
L’articolo 39 inserito nella manovra finanziaria che il governo si appresta ad approvare è l’ennesima “mazzata” che il “Sistema Italia” riserva al nostro territorio. Ci si chiede di tornare a pagare le tasse, i mutui, le imposte dal 1° luglio 2010 e a restituire tutti i contributi che sono stati ad oggi sospesi in tempi brevissimi ed in modalità non chiare.
Ad oggi è per noi semplicemente impossibile far fronte a questa richiesta. Perché nel nostro territorio ci sono 16.000 persone che hanno perso o stanno perdendo il lavoro, e di questi migliaia sono cassaintegrati; Perché nulla è stato pensato o fatto dal governo e dalle varie strutture commissariali per favorire il rilancio dell’economia se escludiamo il ridicolo contributo di 800 euro per tre mesi erogato ai commercianti e agli artigiani, insufficiente perfino per pagare i debiti con i fornitori.
Non stiamo chiedendo particolari privilegi ma semplici diritti. Dopo il terremoto che ha colpito l’Umbria e le Marche le popolazioni terremotate hanno restituito le imposte sospese dopo 12 anni e solo al 40%.
Stiamo chiedendo una legge organica che stabilisca fondi e tempi certi per affrontare la ricostruzione. La popolazione già a giugno 2009 sapeva, quando ha contestato il decreto Abruzzo, che i fondi finora stanziati erano totalmente insufficienti. Ora anche le istituzioni locali ci vengono a dire che sono esauriti i fondi anche per coprire l’emergenza che non è ancora finita (come i soldi per gli alberghi dove sono costretti ancora in migliaia di aquilani, per il contributo di autonoma sistemazione di cui l’erogazione e ferma a gennaio o per la ristrutturazione degli immobili lievemente danneggiati).
Vogliamo uscire dalla continua incertezza dettata dal sistema delle ordinanze e delle proroghe all’ultimo minuto, vogliamo ricostruire e crediamo che questa non possa essere una battaglia solo di questo territorio.
E’ una lotta che ci riguarda tutti. L’aquila e i borghi colpiti sono di tutte le italiane e di tutti gli italiani, patrimonio collettivo del paese che non può permettersi di perderlo per abbandono o spopolamento.
Ci riguarda tutti perché il Modello L’Aquila è un tentativo di annullare la solidarietà, primo sintomo di un federalismo dell’egoismo che non possiamo permettere diventi prassi nel nostro paese.
L’Aquila non si arrende e prova a resistere. In oltre 20.000 il 16 giugno hanno attraversato le strade della città e occupato l’autostrada A 24 per due ore. La notizia è stata silenziata o censurata dai grandi media. Purtroppo siamo abituati ad una informazione che sul nostro territorio ha favorito la propaganda dando risalto alle migliaia di passerelle di politici e mondo dello spettacolo e ignorando sistematicamente le reali condizioni in cui viviamo.
Il 7 luglio, in occasione del voto sulla manovra, L’Aquila invaderà Roma. In questa occasione abbiamo bisogno di solidarietà vera. Quel tipo di solidarietà che non è fatta di carità e pietismo, ma di condivisione reale dei nostri problemi. Vorremmo avervi al nostro fianco tutte e tutti, con i colori nero-verdi che sono stati dati alla nostra città dopo il terremoto del 1703 (nero come il lutto, verde come la speranza di rinascita) perché il 7 luglio è il momento per urlare
IO STO CON L’AQUILA!
APPUNTAMENTO ore 10.00 Piazza Venezia – Roma
Agenzie sulle cariche della mattina del 7 luglio
TERREMOTO: MANIFESTANTI DELL’AQUILA TENTANO DI FORZARE BLOCCO FORZE DELL’ (Adnkronos) – I cittadini aquilani che stanno manifestando a Roma in piazza Venezia stanno tentando di superare con la forza il blocco di polizia e carabinieri che impedisce loro di accedere a via del Corso. Al momento, al grido «l’Aquila, l’Aquila» continuano a spingere, respinti dalle forze dell’ordine. I manifestanti vorrebbero raggiungere la sede della Camera e successivamente quella del Senato per protestare contro l’abbandono dell’Aquila dopo il terremoto e per chiedere soprattutto una legge organica per la ricostruzione, oltre alla protesta per il pagamento delle tasse che da dicembre i cittadini dovrebbero ricominciare a pagare al cento per cento. (Fei/Col/Adnkronos) 07-LUG-10
TERREMOTO: TAFFERUGLI A MANIFESTAZIONE AQUILANI A ROMA (ANSA) – ROMA, 7 LUG – Il corteo degli aquilani diretto a Montecitorio è stato bloccato dai mezzi blindati della polizia, messi di traverso all’imbocco di via del Corso. Ci sono stati tafferugli tra una cinquantina di manifestanti e le forze dell’ordine che attuano il blocco. Una ragazza lamenta di essere stata colpita accidentalmente al volto. Al momento i cinquemila aquilani sono concentrati in piazza Venezia, esibiscono i gonfaloni dei comuni presenti e fanno sentire la propria voce scampanellando e fischiando. (ANSA).
TERREMOTO: MANIFESTANTI AQUILANI CHIEDONO DI SUPERARE BLOCCO (Adnkronos) – Sale la tensione alla manifestazione dei cittadini aquilani in corso a piazza Venezia, a Roma. Al momento il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e il parlamentare aquilano Giovanni Lolli stanno trattando con alcuni funzionari di polizia per superare il blocco che le forze dell’ordine all’inizio di via del Corso. Nel frattempo i manifestanti premono con la forza il cordone di poliziotti per arrivare davanti alla Camera e continuare la loro protesta. «Siamo venuti fin qui per chiedere i nostri diritti e per farlo davanti al Parlamento – riferisce uno degli organizzatori del comitato aquilano 3.32- aspettiamo ancora un pò, sperando che ci facciano passare. Se ciò non dovesse accadere però siamo pronti a forzare il blocco e raggiungere piazza Montecitorio».
TERREMOTO: ACCORDO MANIFESTANTI E FORZE DELL’ORDINE, CORTEO AQUILANI VA VERSO LA CAMERA = Roma, 7 lug. – (Adnkronos) – Dopo una trattativa tra i manifestanti e le forze dell’ordine che impedivano loro di entrare in via del Corso per raggiungere la Camera in piazza Montecitorio, è stato rimosso il blocco e i manifestanti, quasi di corsa hanno cominciato a percorrere via del Corso al grido di «l’Aquila, l’Aquila». Al momento stanno percorrendo via del Corso con un coloratissimo corteo: su tutto spiccano i colori della città: nero e verde, due colori che per gli aquilani rappresentano lutto e speranza. Tantissimi i gonfaloni delle città del cratere, tanti gli slogan e le magliette con la scritta «Ricostruiamo l’Aquila e il suo territorio».
TERREMOTO: ROMA, SCONTRI TRA MANIFESTANTI AQUILANI E FORZE ORDINE, FERITO (Adnkronos) – Scontri tra i manifestanti aquilani e forze dell’ordine. Dopo che il corteo aveva superato il primo blocco delle forze di polizia, grazie a una trattativa con gli organizzatori e alcuni funzionari, i manifestanti sono stati nuovamente bloccati su via del Corso all’incrocio con via di Pietra. La tensione è salita nuovamente e ci sono stati scontri, in particolare sono state lanciate bottiglie piene di acqua e un ragazzo è stato ferito al volto ed è uscito dal corteo con il viso completamente sanguinante. Si cerca ora di far ritornare la calma, ma gli aquilani sono determinati a raggiungere piazza Montecitorio.
Agenzie dei giorni successivi
TERREMOTO: CONSAP, INGIUSTE ACCUSE A POLIZIA PER SCONTRI A ROMA = Roma, 9 lug. (Adnkronos) – «Le responsabilità degli scontri tra manifestanti e forze dell’ordine avvenuti giorno 7 luglio a Roma durante il corteo degli aquilani sono stati determinati dalle provocazioni violente di noti elementi appartenenti all’area antagonista romana ed abruzzese come si evince dai video della Polizia Scientifica. Come al solito prima si spara a zero contro la polizia poi si minimizza e ci si dimentica dell’operato malpagato delle forze dell’ordine». Lo afferma, in una nota, il sindacato di Polizia Consap. «Ci spiace per i cittadini Aquilani pacifici che andrebbero ascoltati e soddisfatti, ma ancora una volta, purtroppo, a causa di elementi estranei e fomentatori che andrebbero isolati e non difesi, gli operatori delle forze dell’ordine vengono accusati , ingiustamenti, di aver caricato manifestanti inermi -affermano i segretari Provinciali Romani Incoronato e Russo- Nel quotidiano vengono feriti operatori di polizia durante servizi di ordine pubblico, che la polizia e le forze dell’ordine svolge con abnegazione, ai loro uomini e donne, che per pochi euro di accessorio, ed in particolare ai colleghi dei reparti mobili va tutta la nostra solidarietà e stima». (Sin/Zn/Adnkronos) 09-LUG-10 13:44 NNN
TERREMOTO: QUESTURA ROMA, DUE DENUNCE PER MANIFESTAZIONE AQUILANI = PROMOTORE MANIFESTAZIONE E APPARTENENTE A CENTRO SOCIALE Roma, 12 lug. – (Adnkronos) – Una prima informativa predisposta dalla Digos contenente una ricostruzione dei fatti avvenuti a Roma, durante la manifestazione indetta dai Comitati dei terremotati della Provincia de L’Aquila è stata consegnata all’autorità giudiziaria. Lo precisa la Questura di Roma sottolineando che sono state segnalate due persone: il promotore della manifestazione e un appartenente al Csa di Roma La Strada. M.E. di 39 anni, promotore della manifestazione, è stato segnalato per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità di Polizia, in quanto l’iniziativa si è svolta senza tenere conto delle modalità concordate. C.G. di 26 anni, noto antagonista romano appartenente al Csa La Strada, è stato segnalato all’autorità giudiziaria per i reati di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e inosservanza dei provvedimenti dell’autorità di polizia. C.G., fa sapere la Questura di Roma, «noto antagonista romano» è stato più volte denunciato in occasione di manifestazioni non autorizzate. L’ultima denuncia risale all’ottobre scorso per i reati di violenza, resistenza a pubblico ufficiale e altro in occasione di tafferugli tra antagonisti e forze dell’ordine nel corso di una manifestazione contro i Cie. (segue) (Sod/Zn/Adnkronos) 12-LUG-10 15:04 NNN
Comunicato dopo le denunce.
SIAMO TUTTI AQUILANI: ERAVAMO IN PIAZZA E LO RIVENDICHIAMO
Questo è il Governo delle bugie. Sono grosse bugie che la questione aquilana sia stata affrontata; che tutto va bene; che chi si lamenta è soltanto un estremista che si contrappone al governo per motivi ideologici.
Ma queste bugie non sono passate. Perché a sbugiardare Berlusconi è scesa in piazza tutta l’Aquila. Ieri abbiamo visto la città. I sindaci, i lavoratori, i giovani, le donne. Persone che non hanno accettato di trasformare il dolore in rassegnazione, e che chiedono giustizia.
Immediatamente la questura e la destra hanno diramato il solito messaggio: i disordini sono stati provocati da alcuni giovani dei centri sociali. E adesso si sta costruendo un’ indagine ad arte finalizzata a confermare questo teorema, denunciando il promotore della manifestazione e un militante della centro sociale la strada ( cs aderente ad action) e preparando altre ingiustificate incriminazioni.
Noi c’eravamo. Abbiamo aderito fin da subito alla chiamata che gli aquilani hanno fatto a tutte le realtà italiane. Siamo scesi in piazza perché il problema degli aquilani riguarda tutti e rimanda al deficit di democrazia dell’era Berlusconiana. Eravamo dalla parte degli Aquilani, associazioni, centri sociali, reti di solidarietà, attivandoci al loro fianco per esprimere con loro, il nostro sdegno.
Il 7 mattina abbiamo assistito ad un bagno di Democrazia. E di questo il Governo ha avuto paura. Davanti a un sondaggio, alle dichiarazioni di Bersani o a un corteo rituale, Berlusconi non si scompone. Davanti alle persone arrabbiate, determinate e nel giusto, il governo è andato in tilt e ha mostrato il suo volto autoritario, giungendo ad avere un atteggiamento degno di una dittatura.
Ha manganellato i cittadini e gli istituzionali aquilani che chiedevano di manifestare liberamente. Denunciando le dichiarazioni della questura di roma, come bieco tentativo di distrarre l’opinione pubblica dalle vere responsabilità, diffidiamo la magistratura a non indagare altri che non siano berlusconi, bertolaso e i soliti speculatori.
Quello di ieri è un modello. Occorre invadere il centro di Roma, chiedere giustizia. E chiunque, da ogni parte d’Italia intenda farlo per rivendicare diritti e dignità ci troverà al suo fianco.
TERREMOTO: MANIFESTANTI DELL'AQUILA TENTANO DI FORZARE BLOCCO FORZE DELL'
TERREMOTO: MANIFESTANTI DELL'AQUILA TENTANO DI FORZARE BLOCCO FORZE
DELL'ORDINE = Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - I cittadini aquilani che stanno
manifestando a Roma in piazza Venezia stanno tentando di superare con la
forza il blocco di polizia e carabinieri che impedisce loro di accedere a
via del Corso. Al momento, al grido «l'Aquila, l'Aquila» continuano a
spingere, respinti dalle forze dell'ordine. I manifestanti vorrebbero
raggiungere la sede della Camera e successivamente quella del Senato per
protestare contro l'abbandono dell'Aquila dopo il terremoto e per chiedere
soprattutto una legge organica per la ricostruzione, oltre alla protesta
per il pagamento delle tasse che da dicembre i cittadini dovrebbero
ricominciare a pagare al cento per cento. (Fei/Col/Adnkronos) 07-LUG-10
11:04 NNN
FINE DISPACCIO
TERREMOTO: TAFFERUGLI A MANIFESTAZIONE AQUILANI A ROMA
CRO S0B S43 QBXB TERREMOTO: TAFFERUGLI A MANIFESTAZIONE AQUILANI A ROMA
(ANSA) - ROMA, 7 LUG - Il corteo degli aquilani diretto a Montecitorio è
stato bloccato dai mezzi blindati della polizia, messi di traverso
all'imbocco di via del Corso. Ci sono stati tafferugli tra una cinquantina
di manifestanti e le forze dell'ordine che attuano il blocco. Una ragazza
lamenta di essere stata colpita accidentalmente al volto. Al momento i
cinquemila aquilani sono concentrati in piazza Venezia, esibiscono i
gonfaloni dei comuni presenti e fanno sentire la propria voce
scampanellando e fischiando. (ANSA). Y12-AB/SAF 07-LUG-10 11:21 NNN
FINE DISPACCIO
TERREMOTO: MANIFESTANTI AQUILANI CHIEDONO DI SUPERARE BLOCCO
TERREMOTO: MANIFESTANTI AQUILANI CHIEDONO DI SUPERARE BLOCCO = Roma, 7
lug. - (Adnkronos) - Sale la tensione alla manifestazione dei cittadini
aquilani in corso a piazza Venezia, a Roma. Al momento il sindaco
dell'Aquila Massimo Cialente e il parlamentare aquilano Giovanni Lolli
stanno trattando con alcuni funzionari di polizia per superare il blocco
che le forze dell'ordine all'inizio di via del Corso. Nel frattempo i
manifestanti premono con la forza il cordone di poliziotti per arrivare
davanti alla Camera e continuare la loro protesta. «Siamo venuti fin qui
per chiedere i nostri diritti e per farlo davanti al Parlamento -riferisce
uno degli organizzatori del comitato aquilano 3.32- aspettiamo ancora un
pò, sperando che ci facciano passare. Se ciò non dovesse accadere però
siamo pronti a forzare il blocco e raggiungere piazza Montecitorio».
(Fei/Col/Adnkronos) 07-LUG-10 11:39 NNN
FINE DISPACCIO
TERREMOTO: ACCORDO MANIFESTANTI E FORZE DELL'ORDINE, CORTEO AQUILANI VA V
TERREMOTO: ACCORDO MANIFESTANTI E FORZE DELL'ORDINE, CORTEO AQUILANI VA
VERSO LA CAMERA = Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - Dopo una trattativa tra i
manifestanti e le forze dell'ordine che impedivano loro di entrare in via
del Corso per raggiungere la Camera in piazza Montecitorio, è stato rimosso
il blocco e i manifestanti, quasi di corsa hanno cominciato a percorrere
via del Corso al grido di «l'Aquila, l'Aquila». Al momento stanno
percorrendo via del Corso con un coloratissimo corteo: su tutto spiccano i
colori della città: nero e verde, due colori che per gli aquilani
rappresentano lutto e speranza. Tantissimi i gonfaloni delle città del
cratere, tanti gli slogan e le magliette con la scritta «Ricostruiamo
l'Aquila e il suo territorio». (Fei/Zn/Adnkronos) 07-LUG-10 11:40 NNN
FINE DISPACCIO
TERREMOTO: ROMA, SCONTRI TRA MANIFESTANTI AQUILANI E FORZE ORDINE, FERITO
TERREMOTO: ROMA, SCONTRI TRA MANIFESTANTI AQUILANI E FORZE ORDINE, FERITO
GIOVANE = Roma, 7 lug. - (Adnkronos) - Scontri tra i manifestanti aquilani
e forze dell'ordine. Dopo che il corteo aveva superato il primo blocco
delle forze di polizia, grazie a una trattativa con gli organizzatori e
alcuni funzionari, i manifestanti sono stati nuovamente bloccati su via del
Corso all'incrocio con via di Pietra. La tensione è salita nuovamente e ci
sono stati scontri, in particolare sono state lanciate bottiglie piene di
acqua e un ragazzo è stato ferito al volto ed è uscito dal corteo con il
viso completamente sanguinante. Si cerca ora di far ritornare la calma, ma
gli aquilani sono determinati a raggiungere piazza Montecitorio.
(Fei/Col/Adnkronos) 07-LUG-10 11:40 NNN
FINE DISPACCIO