San Precario nella moltitudine della giornata globale contro l’austerity

Comunicato Stampa (da precaria.org)

A Roma San Precario si è trovato circondato da 200.000 persone o forse di più, una moltitudine di indignate e indignati, di studenti, di precari, di migranti, di cassa integrati, di disoccupati. Una moltitudine eterogenea di persone che non ci stanno a vivere sotto ricatto, a vivere massacrati da una crisi pesante e da un governo inetto e immobile, che non ci stanno ad accettare ricette draconiane da banche che dopo aver risucchiato i loro risparmi dettano diktat per uscire dalla crisi. Una moltitudine che vuole riprendere in mano le retini della propria vita per galoppare nel proprio futuro.

A Roma San Precario e lo Sciopero Precario sono entrati nell’ Hotel Exedra-Boscolo in Piazza Esedra calando dalla terrazza uno striscione e disperdendo santini e cartoline nella hall mentre il corteo partiva da Piazza della Repubblica. Fumogeni colorati e santini sono volati dalla tettoia di un altro albergo in via Cavour mentre striscioni venivano appesi ai fili del tram. Colori, slogan e banda ritmavano e coloravano lo spezzone dello sciopero precario un serpentone di 15.000 persone. Il banner Whose the History? Our History appeso alla balconata del Foro Romano esplicitava la voglia di conquistarsi il futuro partendo dal passato in un luogo simbolo della nostra storia. Dal carro decine gli interventi, a volte rabbiosi sempre indignati delle più diverse realtà sociali: studenti, cassa integrati di Pomigliano, NoTav, precari del pubblico impiego, migranti … Inutile dire che è ridicolo semplificare i contenuti espressi in ore di interventi virgolettando semplici frase estrapolate dal loro contesto e comunque riferite solo alle azioni pensate e realizzate dalle realtà dello sciopero precario nato e costruito in un lungo percorso di Stati Generali della Precarietà che hanno coinvolto decine di realtà nazionali portando alla nascita della Costituente per lo Sciopero Precario. Uno spezzone che rivendica un nuovo welfare, un reddito incondizionato, accesso ai beni comuni e uno sciopero precario   della e nella precarietà. Esprimere il punto di vista precario è stata la nostra priorità.

A Roma San Precario ha visto una carica alla coda dello spezzone dello sciopero precario; ha visto inorridito camionette della polizia entrare a velocità folle tra la gente; ha visto caricare indiscriminatamente; ha visto litri e litri di liquido sparato dagli idranti montati sulle camionette; ha lacrimato per le migliaia di lacrimogeni lanciati dalle forze dell’ordine. Ha visto una Piazza San Giovanni piena di gente, una moltitudine eterogenea che è stata costretta a respingere cariche violente e a resistere in maniera diffusa a cariche reiterate e ai caroselli dei blindati. Ha visto anche una resistenza spontanea che non può essere attribuita a nessuna regia e a nessuna forza organizzata.

Respingiamo al mittente i tentativi di criminalizzazione dello spezzone dello sciopero precario e/o di alcune sue componenti politiche, come il Centro Sociale Acrobax, uno spezzone che ha agito a viso aperto e che si rivendica le azioni scelte collettivamente e qui sopra segnalate. Tutto quello che è successo attorno, dietro, davanti, prima, dopo, durante non è farina del nostro sacco e non accettiamo di fare il capro espiatorio. Non sono esistite operazioni clandestine, non esistono carbonari nascosti nelle tane, noi agiamo sempre alla luce del sole forti delle nostre idee, arricchiti dai nostri contenuti.

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