Communicato dal Climate Justice Action meeting a Ragnhildsgade,
Copenhagen 17 Dicembre 2009
Il movimento per la giustizia climatica si è scontrato con una repressione poliziesca di massa in entrambe le date del 12 e del 16 dicembre: attacchi a manifestazioni autorizzate, arresti preventivi di massa, incursioni illegali in case private e spazi di accoglienza, uso intensivo di pepper spray e la carcerazione di attivisti politici. Non è solo una criminalizzazione dei movimenti per la Climate Justice, ma un tentativo di criminalizzare tutti i movimenti legittimi e popolari, non solo in Danimarca ma in tutto il mondo.
Gli arresti dei portavoce della CJA durante gli ultimi due giorni sono un tentativo di nascondere il dato che la conferenza non sta andando da nessuna parte, che il sud globale è ancora ignorato, che il COP15 non condurrà a nessuna alternativa alla catastrofe climatica. I politici possono rimuovere i portavoce, ma la CJA non smetterà di parlare.
Così come il processo COP ignora il sud globale, i movimenti che costruiscono fronte comune con la loro lotta per la giustizia climatica vengono criminalizzati.
CJA vuole interventire sulle politiche climatiche, ma le forza politiche ci costringono ad una lotta per i diritti universali di libertà come la libertà di parola e di assemblea.