Pubblichiamo un comunicato dell’Horus dopo lo sgombero subito.
La vertenza dell’Horus non si ferma, dopo lo sgombero di giovedì 19 novembre. L’occupazione del IV municipio, come reazione allo sgombero, ha ottenuto la convocazione di un tavolo interistituzionale. Venerdì pomeriggio c’è stato il primo incontro tra gli attivisti, il Municipio, la Regione e la Provincia per riconoscere il diritto all’Horus di proseguire le attività che svolgeva nello stabile di piazza sempione. Oggetto della trattativa, “la destinazione a uso sociale e culturale dell’ ex Gil di Montesacro”, un immobile abbandonato da dieci anni, da più di un mese presidiato da precari, migranti e senza casa.
E’ questo lo spazio che vogliamo riconsegnare alla città come esito della lunga lotta condotta contro la speculazione.
Un percorso per nulla scontato, visto che anche venerdì abbiamo dovuto occupare gli uffici
del presidente Bonelli per costringerlo a un ruolo più attivo nella trattativa. Questa l’ipotesi di lavoro, immaginata sulla base della Delibera 26: la Regione Lazio, proprietaria dell’immobile, darebbe in concessione gli spazi al Comune, vincolando questo passaggio all’assegnazione degli stessi alla rete che ha promosso l’esperienza dell’Horus. I lavori di ristrutturazione sono a carico del Campidoglio, mentre la Provincia concorre all’istallazione di una struttura temporanea per garantire le attività svolte precedentemente a piazza Sempione.
Premesse positive, che inchiodano il Comune alle proprie responsabilità e che aprono la strada a un percorso di riappropriazione dal basso di un altro spazio nel quadrante nord est di Roma. Ma questa trattativa, ovviamente, non può vivere in una dimensione tecnico-burocratica. I nodi politici – congruità del nuovo spazio, finanziamenti, tempistica dei lavori, natura giuridica dell’assegnazione – possono essere affrontati soltanto con una mobilitazione ampia
Crediamo sia giunta l’ora di fermare la stagione di guerra contro i diritti e le libertà, inaugurata da Alemanno il primo settembre scorso con lo sgombero del Regina Elena. Occorre ricostruire un punto di resistenza diffuso e radicale, rompere l’inerzia di una città governata con la paura, in cui la politica coincide con gli interessi economici, finanziari e immobiliari. Dobbiamo riconquistare uno spazio di agibilità dei movimenti, per il presente e per il futuro.
Per queste ragioni, martedì 24 novembre, alle 18, a Strike spazio pubblico autogestito (via Partini angolo via di Portonaccio) si terrà un’assemblea pubblica che discuterà le forme, i contenuti e gli obiettivi della manifestazione cittadina di venerdi 4 dicembre.
La proposta di data non è casuale perché coincide con la giornata di mobilitazione nazionale contro gli sfratti, che vedrà iniziative diffuse in tutto il paese. Una connessione simbolica e materiale per esprimere la ricchezza e la molteplicità delle lotte che vivono negli spazi occupati e autogestiti.
Invitiamo le realtà di movimento ad allargare la partecipazione all’assemblea a tutte le reti, i progetti, le associazioni, i comitati che attraversano gli spazi sociali e le occupazioni.
Horus ovunque
Links
articolo repubblicaonline
http://roma.repubblica.it/dettaglio/sgomberato-il-centro-sociale-horus-e-gli-attivisti-protestano-al-municipio-iv/1783118
video occupazione municipio ed agente di polizia con la pistola in mano
http://roma.indymedia.org/node/14444