Interno Pound: Maroni soccorre le squadracce

MARONI copiaDopo il divieto a manifestare per Blocco Studentesco espresso dalla questura di Roma, anche in seguito alla denuncia dell’ANPI proprio a ridosso del 25 Aprile e dell’anniversario della Liberazione, la processione dei fascisti del terzo millennio dal Ministro dell’Interno Roberto Maroni ha evidentemente portato i suoi frutti e aggiornato chissà quali accordi. La Questura fa dunque dietro front concedendo l’autorizzazione a Blocco Studentesco alias Caserma Pound (da oggi Interno Pound): manifestazione stanziale a Piazza della Repubblica dalla mattina alla sera del 7 maggio.

Un atto gravissimo di ingerenza che, dopo gli attacchinaggi notturni in compagnia delle forze dell’ordine, mostra anche la copertura che tali formazioni neo-squadriste in doppiopetto godono tra le fila dell’alta politica e del potere. Del resto, nessuno ha dimenticato la difesa strenua di Bocchino in Parlamento  in occasione dei fatti di Piazza Navona.

Il senso di questo evento è espresso bene dalle parole sul blog di loro altri:  (cfr http://www.vivamafarka.com/forum/index.php?topic=85762.msg1411311;topicseen#new ): “Forse è perchè sono giovane ma non ho memoria ne ho mai letto di avvenimenti simili. Un associazione fascista che riceve appoggio da esponenti del partito di maggioranza. Se è realmente così questa ha l’aria di essere una svolta storica, corteo o presidio che sia. Una prova di forza e compattezza nonchè dimostrazione di peso politico“.  Per svolta si intende, per chi non avesse afferrato, svolta neoautoritaria…(ndr)

Scontri Ostiense: aggressione di Casa Pound e Blocco Studentesco

La notte tra il 13 e il 14 aprile la Rete Sociale dell’XI municipio, rete plurale di associazioni, centri sociali, movimenti per il diritto all’abitare e collettivi studenteschi del territorio, affiggendo manifesti per la campagna referendaria per l’acqua pubblica e quelli dei collettivi studenteschi impegnati nella campagna elettorale universitaria, ha incontrato in zona Valco San Paolo un gruppo di militanti di estrema destra appartenente al Blocco Studentesco alias Casapound che si aggiravano armati di mazze chiodate, catene e bastoni fra i quali indubbiamente vanno annoverati quelli poi sequestrati dalle forze dell’ordine. Attaccati da una formazione paramilitare che ha rivelato gli stessi protagonisti e le stesse modalità del noto episodio dell’attacco all’Onda in Piazza Navona nel 2008 – la rete è comunque riuscita ad allontanare la squadraccia.

I giorni successivi. Il quartiere, le realtà autogestite, la rete sociale dell’XI municipio hanno risposto a modo proprio ai gravissimi eventi della notte precedente, quando appartenenti a Casa Pound/Blocco Studentesco, dopo aver incassato la partecipazione di parlamentari PDL, sono finalmente riusciti a realizzare il proprio sogno, un attacchinaggio nella zona per  cui hanno dovuto chiedere la collaborazione e la protezione esplicita delle forze dell’Ordine,che presidiavano tutta la zona. Oggi pomeriggio invece, da soli ma davanti a tutta la cittadinanza, collettivi, studenti, centri sociali e associazioni del territorio, alla luce del sole, hanno ripulito i muri del quartiere dalla propaganda elettorale neofascista, sostituendola con messaggi più degni dell sua storia recente. Seguono alcune foto dell’iniziativa.

[slideshow id=313]

acro03216 Aprile. Nella notte tra giovedi e venerdi gravissimo episodio e inquietante precedente. Casa Pound e Blocco Studentesco sono tornati in zona San Paolo Ostiense, dove  nelle notte tra martedi e mercoledi avevano tentato di aggredire gli attivisti della Rete sociale dell’XI municipio che li avevano respinti. Alcune decine di auto, coadiuvate da alcune volanti di Polizia e Carabinieri, hanno scorrazzato per ore in lungo e in largo, attaccando manifesti sulla loro campagna elettorale. Lo hanno fatto protetti dalle forze dell’ordine che avevano militarizzato tutta la zona.

Nel frattempo il laboratorio Acrobax, sotto attacco neofascista e mediatico nei giorni scorsi, era presidiato da centinaia di attivisti provenienti da molteplici realtà antifasciste della città, giunte sul posto in pochissimo tempo. Come si nota nella foto, molte volanti controllavano – come richiesto dai ribelli di Casa Pound – che nessuno si avvicinasse alla coraggiosa truppa attacchinante.

22 aprile | Tentata aggressione di Casa Pound a Ostia

17 aprile | Imbrattato murales per Renato Biagetti a San Paolo

16 aprile | Breve storia di tre giorni inquietanti

14 aprile | Appello alla mobilitazione

14 aprile | Comunicato della Rete sociale XI Municipio sugli scontri di Roma Tre

Il tam tam delle agenzie stampa

Crisi, conflitto, democrazia

img6594Le violente cariche di Mercoledì scorso 10 Febbraio 2010 davanti alla Prefettura di Roma hanno rappresentato l’ennesimo, gravissimo episodio di violenza poliziesca ed istituzionale. Di fronte alle cariche gratuite e ad un accanimento che ci ricorda le pagine buie di Genova 2001, nessuno può tacere. In gioco c’è la difesa delle legittime resistenze alla crisi e con esse degli spazi collettivi di agibilità democratica. Il rischio è che prevalga l’idea che dall’emergenza si esca con la sospensione dei diritti, la limitazione delle tutele, delle manifestazioni, del dissenso. Che la vera risposta alla crisi diventi la crisi della democrazia: un rapido declino verso l’autoritarismo e lo stato di polizia.

Il crescente numero di posti di lavoro a rischio, la crisi dei redditi, la devastante precarietà abitativa e sociale, la costante perdita di diritti in sempre più larghi settori di società, i meccanismi securitari e di controllo che indicano nel diverso e nel migrante le minacce da combattere, disegnano il panorama di una crisi profonda, di una caduta libera che sta trasformando il volto stesso del nostro paese. La risposta governativa alla crisi è il sostegno incondizionato a coloro che l’hanno generata, banche e grandi imprese, senza adeguati interventi a difesa dei posti di lavoro, misure reali per la garanzia dell’occupazione, dei redditi, del diritto alla casa. In un contesto in cui il tasso di disoccupazione supera ormai l’8.5% , dato sottostimato per via della casse integrazioni che ancora contengono il bacino della disoccupazione senza le quali avrebbe già superato il 10%, l’Italia e la Grecia, sono gli unici due paesi in Europa a non avere nessuna forma di protezione sociale e redistribuzione di  reddito per i disoccupati e i precari.

Una sudditanza istituzionale e politica verso i poteri forti e il loro denaro, mascherata con la giustificazione delle insufficienti risorse pubbliche, che continua a svuotare le tasche di tante donne e tanti uomini che provano a sopravvivere ai licenziamenti, alla cassa integrazione, al lavoro interinale, agli sfratti, allo sfruttamento e alle deportazioni.
L’assenza di risposte e provvedimenti reali, genera fenomeni di resistenza diffusa, lotte, spinge chi è costretto a sopportare condizioni di vita sempre più difficili e precarie ad organizzarsi, ad unirsi per reclamare una via d’uscita alla crisi, per riconquistare diritti.
Vite che non accettano di essere sacrificate sull’altare del mercato, che vogliono rimanere aggrappate al presente per immaginare ancora un futuro diverso e migliore. Storie a cui si risponde sempre più spesso con l’uso della forza pubblica, con l’oscuramento e la repressione.

Martedì 16 febbraio 2010
Ore 17.00
presso la Provincia di Roma (Palazzo Valentini – Sala della Pace – via IV Novembre)
ASSEMBLEA PUBBLICA

Hanno già dato la propria disponibilità a partecipare:

Luigi Nieri (Assessore Regione Lazio), Pancio Pardi (Palramentare), Massimo Rendina (ANPI), Ivano Peduzzi (Consigliere Regionale), Gianluca Peciola (Consigliere Provinciale), Massimiliano Smeriglio (Assessore Provincia di Roma),

Promuovono:
Lavoratori Eutelia, Precari Ispra, Lavoratori Italtel, Autoconvocati Sirti, Cassintegrati Alitalia, Lavoratori Telecom, Coordinamento Precari della Scuola, Comitati per il Reddito, Movimenti per il Diritto all’Abitare , Rete Romana Contro la Crisi

Denunce per il G8 a Roma

Concluse le indagini giudiziarie contro chi contestò a Roma il G8 del luglio 2009.  Venti attiviste e attivisti denunciati con accuse paradossali, per colpire ancora una volta i movimenti sociali

g8Nei giorni scorsi sono state chiuse dalla magistratura inquirente le indagini preliminari a carico di chi contestò a Roma nel luglio 2009 il G8 della crisi e di Berlusconi. Ci sono ora formalmente 20 giovani attiviste e attivisti, di Roma e di Napoli ed internazionali, denunciati con accuse quali resistenza aggravata a pubblico ufficiale, lesioni aggravate e danneggiamento seguito da incendio. Accuse paradossali e che suonano come una beffa, visto l’unico episodio contestato: ossia il corteo di adesione alla “V Strategy” contro il summit, il 7 luglio 2009 nella zona di Testaccio-Piramide. In quell’occasione una manifestazione, partita da un’occupazione di studenti universitari e movimenti, fu caricata a freddo e per oltre un chilometro, con un intero quadrante di Roma completamente blindato e militarizzato, con una vera e propria caccia all’uomo, rastrellamenti dentro i palazzi e un già abnorme bilancio repressivo di 30 fermati, dei quali 8 arrestati e quattro sottoposti per molti mesi (fino a fine dicembre 2009) a pesanti misure cautelari.
E’ a partire da quella razzia poliziesca che dopo l’estate scorsa si è scatenata un’ondata di repressione contro i movimenti sociali nella Capitale, dagli interventi violenti contro le iniziative di lotta per il diritto all’abitare come contro manifestazioni studentesche e antirazziste, agli sgomberi di occupazioni abitative, campi rom, spazi sociali autogestiti vecchi e nuovi. Qualcosa che accade anche nel resto del Paese, a riprova che colpendo chi si attivò pubblicamente contro il G8 della crisi si voleva e si vuole colpire chi si attiva ogni giorno nei territori, nelle università, nei posti di lavoro per nuovi diritti, per la libertà, per l’autodeterminazione…
Chiunque si ribelli o contesti o trasgredisca viene colpito dalla scure repressiva , tanto più quanto peggiore si fa la crisi economica e sociale, proprio mentre chi della crisi è responsabile e insieme gestore si considera invece esente nelle parole e nei fatti da ogni denuncia, da ogni processo, da ogni giudizio.
Molti sono i ragionamenti e le parole che potremmo e dovremo spendere per analizzare l’attuale contesto sociale, economico, repressivo in Italia e in Europa, anche alla luce dell’ultimo vertice sul clima di Coopenhagen COP15 e molti sono i progetti atttivi e in attivazione intorno al tema della libertà di movimento per tutt*.
Ma una cosa è certa. Noi che aderimmo all’appello della tripla V – Viola, Vendetta, Vittoria – , vediamo oggi che quel grido si è fatto ancora più esteso, allargandosi a quante e quanti alzano la testa contro gli abusi di potere coi quali il governo della crisi procede a travolgere le nostre vite, i nostri diritti, le nostre libertà. E chi ci volle intimidire ci vede oggi al fianco di chi si batte contro la precarietà come i lavoratori dell’Eutelia, dell’Ispra, i precari della scuola e dell’università, per un diritto all’abitare per tutt*, per un diritto al reddito oltre le elemosine e le lotterie pubbliche attuali, per i diritti dei migranti e la costruzione dello sciopero del 1° marzo 2010.

Nel tempo della tanto agitata crisi e nella stagione italiana degli abusi di potere in nome della “sicurezza”, c’è davvero una montagna di ragioni per essere ancora, sempre di più, ostinatamente in movimento…

LEGGI ANCHE, SE TI VA:

C’era una volta il G8 di Luglio

La paura è una marea, torna indietro a chi la crea

Tavolo di discussione all’interno di ID09, Independence Days Festival, nella giornata di venerdi 20 marzo.

Il governo della crisi ha instaurato di fatto uno stato di eccezione permanente, in cui attraverso la paura e in nome dell’interesse nazionale vengono colpite le fasce più deboli e viene repressa ogni forma di dissenso, di alternativa, ogni spazio di libertà. Attraverso questo meccanismo,diffuso e amplificato tramite media,  dalla mancanza e restrizione dei diritti il discorso viene deviato, nel tentativo di individuare di volta in volta soggetti da indicare come responsabili. Continua a leggere