L’abitare prima del costruire

Sul convegno sull’autorecupero del patrimonio in abbandono. Roma 27/28 febbraio 2010

Con questo titolo si potrebbe riassumere il convegno che si è svolto a Roma il 27 e il 28 Febbraio sul tema dell’autorecupero, a fini abitativi, del patrimonio in disuso.

Partendo dal racconto di un’esperienza pratica che dodici anni orsono, nel 1998, portò alla prima legge italiana, approvata dalla regione Lazio, è stato ricostruito attraverso passaggi rivendicativi, istituzionali, normativi, l’iter che a portato la cooperativa Inventare l’abitare, nata dall’esperienza del Coordinamento cittadino di lotta per la casa, a pianificare otto progetti di autorecupero nella Regione (di cui due conclusi e altri tre in fase di consegna). Un racconto che suggeriva una possibilità altra di immaginare la metropoli.

La proposta dell’autorecupero consiste nel recuperare e valorizzare il patrimonio edilizio esistente (e in abbandono) a vantaggio dei cittadini e delle cittadine della Capitale in emergenza abitativa. Ciò potrebbe arrestare l’avanzata di costruzioni e cemento per migliaia di metri cubi nella periferia di Roma, scongiurando l’ennesima speculazione a vantaggio dei soliti noti, l’ennesima devastazione ambientale, l’ennesima deportazione degli abitanti in nuovi quartieri ghetto fuori dal raccordo anulare. Gli autorecuperi, infatti, sono progettati su stabili precedentemente occupati e abitati dai movimenti per il diritto all’abitare, dove gli inquilini tornano da autorecuperanti una volta conclusi i lavori.

Questo significa chiaramente porre attenzione alla qualità e alla sostenibilità della nostra vita e, di conseguenza, alla scelta di tecnologie di bioedilizia, di valorizzazione delle energie rinnovabili, di coesione ed integrazione del tessuto sociale.

La possibilità creata da una legge regionale, voluta dai movimenti e da una parte ricettiva delle istituzioni regionali e comunali, rappresenta uno strumento concreto che apre prospettive nuove sia nella pratica che nei principi. Nel convegno si sono confrontate diverse esperienze, da Abitare 2000 alla Cooperativa Corallo, che hanno raccontato metodi differenti, autocostruzioni e meccanismi economici, difficoltà e soluzioni. Dinamiche che sono state toccate con mano anche nella seconda giornata dell’incontro, quando si sono aperte le porte dell’autorecupero di via Colomberti, a Serpentara (Salaria). Qui una sorta di visita guidata ha accompagnato i partecipanti in una vecchia scuola che, dopo anni di lavori, è divenuta un condominio con 12 appartamenti circondati da un giardino e dagli impersonali palazzi della Serpentara.

Nuove prospettive e possibilità si sono intraviste, le stesse che da anni chi amministra i nostri territori continua a non considerare, ostacolando l’autorecupero con prepotenze e lungaggini burocratiche, dimostrandosi impegnato a regalare questo immenso patrimonio ed enormi porzioni di città agli speculatori. Di questo le amministrazioni dovrebbero assumersi la responsabilità, spiegando a tutti i cittadini perché continuino a sprecare milioni di euro per sgomberi, residence in assistenza alloggiativa, bonus all’affitto, insomma per regalare risorse pubbliche ai privati, quando esiste uno strumento economico come l’autorecupero, realizzato con la cooperazione dei futuri inquilini. Ma soprattutto dovrebbero spiegare perché non vogliono realizzare o dirigersi verso quello che i movimenti reclamano da anni, un nuovo diritto di cittadinanza: il diritto all’abitare.

Una “barcaccia” d’acqua

barcaccia9ROMA, 18 MARZO. Nella mattinanta si è tenuta una grande azione improvvisata del Forum italiano dei movimenti per l’acqua a Roma cui ha partecipato anche la Rete de*** Indipendenti. Diverse persone hanno circondato la «barcaccia» di piazza di Spagna con un gigantesco striscione blu e ne hanno appesi altri, tra cui quello «L’Acqua bene comune. Fuori l’acqua dal mercato. Fuori i profitti dall’acqua». Nel frattempo alcuni artisti di strada hanno improvvisato un’asta per vendere diverse bottiglie con l’acqua della «barcaccia» partendo da 20 euro e arrivando a oltre duecento. Moltissimi passanti e turisti si sono fermati per assistere all’azione, che serviva anche a lanciare l’appuntamento della manifestazione nazionale di sabato 20 marzo, a Roma, «per la ripubblicizzazione dell’acqua», con partenza alle ore 14 da piazza della Repubblica.

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“L’acqua è di tutti e deve essere pubblica. Difendiamo i beni comuni”

Il Governo, con la complicità attiva e passiva di gran parte del Parlamento, sta privatizzando il prelievo e la vendita dell’acqua, insieme agli altri servizi pubblici. Lo scorso 19 Novembre la Camera dei Deputati ha, infatti, convertito in Legge il DL 135/09 (Decreto Ronchi), all’interno del quale l’art. 15 – che ha modificato il precedente art. 23 bis – consegna, di fatto, l’acqua ai privati e alle multinazionali (Veolia, Suez, Bechtel, e allo stesso Caltagirone)!

Il Comune di Roma, tra il Sindaco fascista e un’opposizione sottovoce, si prepara, in tutta fretta, a svendere le azioni pubbliche dell’acqua alla multinazionale ACEA s.p.a., capeggiata da quel Calta-girone signore e padrone della speculazione immobiliare a Roma.

La Giunta Regionale del Lazio, di centrosinistra, ha consegnato nel 2009 la totalità dell’acqua del-la sorgente principale del fiume Aniene all’ACEA s.p.a., completando un disastro ambientale già in stato avanzato.

In ogni Comune e in ogni Paese in giro per il mondo dove l’acqua viene gestita dai privati sono aumentati i costi delle bollette, è peggiorato il servizio, è stato licenziato personale, è negato l’ac-cesso all’acqua a chi non può pagare ed è aumentato a dismisura il deterioramento ambientale dei bacini idrici e delle zone limitrofe.

Sentiamo la necessità di portare avanti questa battaglia popolare così come in questi anni significa-tive mobilitazioni popolari hanno tenacemente contrastando la politica delle “grandi opere” devasta-trici dei territori, dalla TAV al Dal Molin, al Ponte sullo Stretto, dalla gestione dei rifiuti legata al business degli inceneritori fino ad un modello energetico autoritario e nocivo, basato su combustibili inquinanti, per poi riproporre, di nuovo, il nucleare.

Per questo invitiamo tutte e tutti, tutte le realtà sociali, studentesche ed artistiche ad aderire e partecipare alla manifestazione nazionale del 20 marzo a Roma per

– bloccare le politiche di privatizzazione dell’acqua,

– riaffermarne il suo valore di bene comune e diritto umano universale,

– rivendicarne una gestione pubblica e partecipativa,

– rivendicare la tutela di beni comuni, biodiversità e clima,

– chiedere l’approvazione della legge d’iniziativa popolare presentata da 400.000 cittadini,

– dire tutte e tutti assieme: L’acqua è un bene comune privo di rilevanza economica!

Fuori i privati dai nostri NASONI

Roma, sabato 20 marzo ore 14 Piazza della Repubblica

La piscina di Valco San Paolo

05Dopo 9 mesi dai mondiali, ecco la piscina che doveva tornare al quartiere e ai cittadini. Al contrario di altri cantieri legati ai mondiali di nuoto, come il famoso Salaria Sport Village salito alle cronache per il coinvolgimento di Bertolaso, o altri  sequestrati lo scorso anno per irregolarità, la piscina di Valco San Paolo è stata iniziata e conclusa in tutta fretta ma senza essere usata durante i mondiali. La piscina è tutt’ora chiusa nonostante le promesse fatte alla cittadinanza e rappresenta al pari delle altre uno sperpero di risorse pubbliche. Ci chiediamo se anche questo è stato l’ennesimo regalo a qualche privato o verrà trasformato in un bene comune per tutti.

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Qui sotto foto del blocco del cantiere della piscina per i mondiali di nuoto Roma 2009, il 16 luglio 2008. L’iniziativa è promossa dal Comitato Ansa del Tevere contro una strada a 4 corsie per l’accesso alla piscina che affosserebbe definitivamente ogni progetto di riqualificazione verde della sponda sinistra del fiume dopo ponte Marconi. Le mobilitazioni avranno successo e la strada verrà ridimensionata. I lavori sono attualmente in corso, così come il monitoraggio sul loro corretto svolgimento da parte delle realtà di zona.

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Rave Art ::: techno minimal night

Acrobax Expo è lieta di invitarti a partecipare alla presentazione di RAVE ART

raveart1La Rave Art sarà un azione artistica organizzata da Acrobax Expo in uno dei tanti spazi abbandonati nella metropoli roma che noi andremo a riqualificare, questa volta a modo nostro, con interventi artistici di tutti i tipi: fotografia, stencil, pittura, scultura, ecc.
Rivendicheremo la città come spazio comune di tutti e tutte contro la politica securitaria che criminalizza gli artisti di strada e privatizza gli spazi.
Durante la serata di venerdi inizieranno le iscrizzioni al progetto RAVE ART.
Dalle 19:00 aperitivo e vernissage con mostre fotografiche, videoproiezioni, pittura e performance  con il tema: acqua bene comune in preparazione della manifestazione del 20 marzo contro la privatizzazione dell’ acqua a Roma.
Dalle 23:00 dj set Techno minimal con dj kumm e ospiti
Per partecipare con la propria arte alla serata scrivi una mail a
acrobax.expo@gmail.com
partamevia@yahoo.it
www.myspace.com/acrobaxexpo
Venerdi 19 Marzo 2010 LOA Acrobax – ex cinodromo della capitale – via della vasca navale 6. METRO B S.Paolo

ACROBAX EXPO – LABORATORIO ARTISTICO-MUSICALE

Acrobax Expo è un progetto che nasce all’ ex cinidomo della capitale, laboratorio del precariato metropolitano L.O.A. Acrobax Project.
Da questo spazio liberato, nella metropoli Roma, attraverso l’ autogestione, l’ autodeterminazione e la collaborazione attiva, Acrobax Expo intende dar vita a nuovi luoghi  d’ espressione artistica che sappiano valorizzare l’ arte slegata da parametri commerciali e convenzionali.
Acrobax Expo cresce e si ramifica, si sottrae e produce nella metropoli, con la metropoli e contro un certo tipo di metropoli, contro la politica securitaria che criminalizza gli artisti di strada e che privatizza gli spazi comuni.
Acrobax Expo sorge negli spazi metropolitani abbandonati e in disuso con la volontà di reclamare la città e rivendicarla come spazio di tutti e tutte.
Questo spazio non si pone limiti sulle metodologie d’ epsressione: fotografia, pittura, scultura, videoarte, istallazioni…, né pone limiti di selezione o valutazione personale.
Oltre ad uno spazio espositivo Acobax Expo è un laboratorio artistico dove produrre fisicamente e collettivamente la propria arte, interagendo con lo spazio stesso.

Chi va Piano resta senza casa

2 MAR. Ieri 1 marzo movimentata seduta del Consiglio Comunale dove si votava l’approvazione  del Piano Casa. La presenza massiccia dei movimenti per il diritto all’abitare, sia in Aula sia nel presidio in Piazza del Campidoglio ha portato ad una importante vittoria: migliorare un piano Casa mediocre e totalmente incentrato sulla ripresa edilizia piuttosto che sulla garanzia del diritto all’abitare.

Nonostante le cifre dilaganti dell’emergenza abitativa, la realtà di precarietà quotidiana che tutti conosciamo, nonostante l’opposizione (annacquata) in aula, e quella sostanziosa dei movimenti in strada e sui tetti, il Piano ancora una volta si annunciava timido, con poche case popolari, senza un vero rilancio dell’abitare pubblico e con la totale cancellazione di ogni possibilità di recupero del patrimonio immobiliare in abbandono (le cui cifre a Roma sono da capogiro).

I movimenti per il diritto all’abitare, con il sostegno di molti altri collettivi e situazioni in lotta, si sono dati appuntamento in Campidoglio, per comunicare alla città le proprie ragioni e per farle recepire, almeno in parte, all’assemblea comunale, sommersa da 1.500 emendamenti.  Mentre una cospicua delegazione dei movimenti veniva accreditata ad entrare in Consiglio, sotto la piazza del Campidoglio veniva blindata e chiusa da ogni lato dalle forze dell’ordine. Anche Veltroni, in occasione dell’appovazione del Piano Regolatore, aveva fatto la stessa scelta: militarizzare la piazza a dimostrazione che la forza è sempre il migliore argomento politico.

Non contente le forze dell’ordine sono entrate anche in Aula del Consiglio, contravvenendo a qualsiasi pratica e consuetudine e creando così un inquietante precedente di prevaricazione della dimensione politica di quei luoghi. Gli agenti inoltre non hanno esitato a spintonare, per salire in Aula, alcune manifestanti che erano rimaste nell’anticamera, anche con bambini in braccio.

Ciò non ha però impedito che i movimenti strappassero 6.000 case popolari invece delle 3.000 previste. Un risultato ancora insufficiente di fronte all’emergenza, ma altri emendamenti devono ancora essere discussi giovedi prossimo nella seduta conclusiva. Tra i punti più importanti la sanatoria delle occupazioni di stabili abbandonati dopo il 2007 (anno dell’ultima sanatoria, la delibera 206) ed un censimento di edifici vuoti da requisire e recuperare nel patrimonio pubblico.

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Nel frattempo i movimenti rimangono sull’impalcatura della cupola in piazza Madonna di Loreto e sul Colosseo, in segno di protesta contro lo sgombero e per acquisire la meritata visibilità in vista dell’approvazione del Piano. Lo scorso 26 febbraio, in occasione delle prime discussioni sul Piano Casa in consiglio comunale, ci sono stati dei momenti di tensione – presto rientrati – nel momento in cui i molti manifestanti hanno lasciato sdegnati la piazza del Campidoglio per raggiungere il presidio dei manifestanti sulla cupola, dopo che gli era stato rifiutato un incontro.

Centocelle | Sgomberata la scuola occupata

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24 FEB. Questa mattina attorno alle 10 è stata sgomberata la ex scuola Grossi a Centocelle occupata venerdi scorso. Nonostante ieri, nell’assemblea cittadina tenutasi nel quartiere, si fosse capito che l’occupazione non rappresentava una minaccia contro la destinazione della ex scuola in ASL (dal momento che la Regione non ha ancora stanziato un centesimo per la sua riqualificazione), questa mattina le istituzioni comunali hanno mostrato che il metodo più veloce e sbrigativo per risolvere l’emergenza abitativa è sgomberare chi ha trovato un tetto e grazie alla sua attivazione recupera e riqualifica uno spazio lasciato all’abbandono. L’emergenza si risolve con il piano casa – dichiara Alemanno. E allora perché l’edilizia residenziale viene ancora una volta cestinata in questo nuovo, incompleto piano casa? La discussione finale verso l’approvazione del Piano Casa si terrà domani e lunedi 1 marzo in Consiglio Comunale. La maggioranza sembra intenzionata a procedere compatta verso l’approvazione a suon di delibere e polizia.

Alle 15 in Campidoglio i movimenti per il diritto all’abitare hanno tenuto una conferenza stampa sull’accaduto e sulla questione del Piano Casa

AGENZIE STAMPA.

CASA: ATTIVISTI, SGOMBERATA EX SCUOLA OCCUPATA A CENTOCELLE (ANSA) – ROMA, 24 FEB – È stato sgomberata questa mattina l’ex scuola occupata da un centinaio di nuclei famigliari venerdì scorso in via degli Eucalipti, zona Centocelle. A renderlo noto il Coordinamento cittadino di lotta per la casa che lancia l’allarme: «queste famiglie oggi sono state buttate fuori senza nessuna alternativa». «Questa mattina – racconta Luca Fagiano del Coordinamento – ci hanno sgomberato senza aprire nessun tavolo di trattativa, dobbiamo ancora recuperare i nostri oggetti. Questo uno stabile che dovrebbe diventare una Asl e noi non volevamo in alcun modo opporci a questo progetto, era solo una soluzione temporanea, in attesa di una alternativa vera». L’attivista riferisce infatti che «le cento famiglie che appena cinque giorni fa avevano occupato lo stabile di Centocelle, erano in cerca di casa da tre mesi senza trovare risposte». (ANSA)

CASA, ALZETTA: «CONTINUA VERGOGNA SGOMBERI» (OMNIROMA) Roma, 24 feb – «Continua la vergogna degli sgomberi e dell’incapacità di questa giunta di affrontare il problema del diritto all’abitare che viene affrontato sempre come una questione di ordine pubblico. Esprimo tutta la mia solidarietà ai movimenti che devono continuare ad andare avanti, proprio in questo momento che il piano casa si è rivelato una finzione. È giusto che i movimenti tutti giovedì facciano una battaglia in difesa del diritto all’abitare». Lo dichiara in una nota Andrea Alzetta-Roma in Action al Comune di Roma.

CASA, ALEMANNO: «RINGRAZIO QUESTORE PER SGOMBERO CENTOCELLE» (OMNIROMA) Roma, 24 feb – «Ringrazio il Questore di Roma, Giuseppe Caruso, e le forze di polizia per l’importante azione che hanno portato a termine questa mattina a Centocelle. Garantire la legalità a Roma è fondamentale per riportare regole certe in città. Le occupazioni non sono la risposta adatta al problema abitativo della Capitale, ma creano soltanto ingiustizie tra tutti coloro che affrontano il drammatico problema della mancanze di case. Il Campidoglio sta portando avanti un’azione decisa per risolvere questa piaga che da troppi anni affligge Roma con l’approvazione del Piano casa, l’acquisto di alloggi Erp, i contributi per gli affitti di case popolari e puntando molto sull’housing sociale». È quanto dichiara in una nota il sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

CASA, NOBILE (PDCI): «CONDANNA PER SGOMBERO SCUOLA CENTOCELLE» (OMNIROMA) Roma, 24 feb – «Lo sgombero della scuola T.Grossi a Centocelle è un atto assurdo che condanniamo con forza. Le famiglie che occupavano il plesso sono state sempre disponibili al dialogo e l’idea della strutturazione del presidio sanitario non era in contraddizione con le richieste di queste famiglie. Il sindaco non sa rispondere ai problemi dei cittadini e utilizza la forza per imporre le sue idee, siamo solidali con gli sgomberati e saremo con loro nella lotta per il diritto all’abitare». Lo dice in una nota Fabio Nobile, portavoce della Federazione della Sinistra di Roma.

CASA, IN 4 PER PROTESTA SU CUPOLA CHIESA MADONNA LORETO
OMR0000 4 CRO TXT Omniroma-CASA, IN 4 PER PROTESTA SU CUPOLA CHIESA MADONNA LORETO (OMNIROMA) Roma, 24 feb – Quattro persone sono salite sulla cupola della chiesa Madonna di Loreto per protestare contro lo sgombero avvenuto stamani alla ex-scuola «Tommaso Grossi» di Centocelle. I manifestanti hanno srotolato dalla cupola due striscioni con la scritta: «Senza casa» e «Contro sfratti e sgomberi, legittimo impedimento». Insieme alle quattro persone ci sono altri manifestanti a piazza Madonna di Loreto, appartenenti al Coordinamento cittadino di lotta per la casa e ai Blocchi precari metropolitani. gca 241802 feb 10

San Paolo | Scuola occupata contro i tagli

I genitori, il personale docente e A.T.A. del 49° Circolo Didattico “Principe di Piemonte” di Roma hanno deciso di occupare la propria scuola per protestare e per informare sui provvedimenti governativi che hanno ormai portato la scuola pubblica al collasso. Infatti, si tratta di un processo, iniziato da circa 15 anni, in cui la politica scolastica dei vari governi

che si sono succeduti è stata caratterizzata prioritariamente da una

dotazione di risorse finanziarie sempre più esigua, fino ad arrivare al quasi completo azzeramento dei finanziamenti ministeriali; parallelamente si assiste ad un crescente finanziamento nei confronti della scuola privata in evidente contrasto costituzionale.

Noi riteniamo che la scuola pubblica statale rappresenti, in forza del dettato costituzionale, il luogo di formazione delle coscienze dei giovani cittadini del domani basato sul principio di uguaglianza e che, se privata degli strumenti/investimenti necessari, non può assolvere a tali compiti istituzionali.

Il mancato finanziamento per le supplenze e per il funzionamento amministrativo e didattico ha creato una situazione di tale caos ed emergenza da rendere impossibile il regolare svolgimento delle attività didattiche ed educative.

L’occupazione si svolgerà nei giorni 23-24-25 febbraio 2010, con le seguenti modalità:

martedì 23 febbraio

a.. dalle ore 8.30 alle ore 16.30 didattica alternativa con la partecipazione dei genitori nelle scuole Principe di Piemonte e L.da Vinci;

b.. ore 17.00 assemblea pubblica e attività con i bambini (ricami e pitture di protesta), nella scuola Principe di Piemonte

mercoledì 24 febbraio

a.. dalle ore 8.30 alle ore 16.30 didattica alternativa con la partecipazione dei genitori, nelle scuole Principe di Piemonte e L.da Vinci;

b.. dalle ore 17.00 eventi musicali ed artistici, danze popolari a cura dei genitori e degli insegnanti; lettura del brano “Il mondo salvato dai ragazzini” di Elsa Morante a cura di Bruno Crucitti (attore-regista), cena serale con assaggi dolci e salati preparati dai genitori e dagli insegnanti, nella scuola L.da Vinci;

giovedì 25 febbraio

a.. dalle ore 8.30 alle ore 16.30 didattica alternativa con la partecipazione dei genitori, nelle scuole Principe di Piemonte e L.da Vinci;

b.. dalle ore 17.00 lezioni dimostrative di yoga e tai chi e spettacolo di marionette a cura dei genitori e degli insegnanti, lezione di arte contemporanea per grandi e piccini a cura della prof.ssa F. D’alessio, musica e danze popolari, visione dei film “L’amore che non scordo” e “Essere e avere”, laboratori artistico-musicali con la partecipazione dell’Associazione Contro Chiave, nella scuola L.da Vinci.

Consiglio di Circolo

Comitato dei Genitori

Insegnanti del 49° Circolo Didattico di Roma

http://roma.repubblica.it/dettaglio/scuola-ricamo-e-poesia-per-protestare-contro-i-tagli/1867843

Centocelle | Recuperata una scuola abbandonata

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La notizia dell’occupazione della scuola Grossi, abbandonata da circa due anni nel quartiere di Centocelle e circondata dai lavori della metro C che la rendono quasi invisibile, è arrivata al Campidoglio nel pieno della riunione della Commissione sul Piano Casa del Comune di Roma che, nonostante il dilagare dell’emergenza abitativa (42.000 domande di casa popolare), ancora una volta decide di rimandare un serio intervento sull’edilizia pubblica ma anche sul recupero del patrimonio esistente.

IL PIANO CASA. Alla notizia dell’occupazione Alemanno & Co. provano a mandare a monte una discussione difficile con l’opposizione e con i movimenti per il diritto all’abitare che mentre occupano sono anche lì, a discutere col Comune, a proporre emendamenti, a strappare case popolari, a mostrare le enormi lacune del Piano Casa che la giunta vorrebbe approvare in tutta fretta.

Ma alla fine la discussione continua, nonostante l’accusa di sabotaggio che alcuni soci del sindaco riservano ai movimenti.  Buon per loro, visto che, ad esempio, i membri della commissione, che evidentemente non leggono i giornali, vengono a conoscenza della lista delle caserme dell’esercito in dismissione: un’importante risorsa che potrebbe garantire il diritto all’abitare a Roma.

Ma evidentemente non ne vogliono proprio sapere di stornare risorse dalla speculazione edilizia e ai centri commerciali per recuperarle al patrimonio abitativo. Si mantengono nel vago impegno di destinare una parte degli introiti della vendita delle caserme per l’edilizia residenziale. Tanto, testuali parole, questo piano casa risolverà l’emergenza abitativa e a Roma non ci sarà più bisogno di più di  case popolari. Da ora in poi, è questo il nuovo credo, housing sociale, cioè edilizia sovvenzionata destinata a redditi più alti. Sembra tanto la versione capitolina del “la crisi è finita, ottimismo” di più alti livelli istituzionali.

LA SCUOLA. Nel frattempo nella scuola sono arrivate tutte, le famiglie e le persone che per mesi sono state al freddo nella tendopoli di Viale del Policlinico e poi di Lungotevere dei Cenci, a far visita ad Antoniozzi, assessore alla casa. Finalmente c’è un posto. Si vocifera che la scuola debba diventare una ASL, che lunedi dovrebbero cominciare i cantieri. Ma poi voci istituzionali confermano che ancora non ci sono i soldi, la Regione potrebbe stanziarli giovedi. Qualcuno deve aver messo in giro delle notizie positive in viste delle elezioni…

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La scuola è in un forte stato di abbandono, è chiusa da due anni. Qualcuno già ci dorme, sporadicamente. Gli occupanti lavorano per chiudere gli spazi sensibili, dove ci sono ancora materiali utilizzati quando la scuola era in funzione. Ci sono le lavagne scritte, libri, dischi, giochi per bambini. Non deve sparire nulla. Iniziano le pulizie in vista della notte. Ma si dormirà a metà, con un occhio vigile per un possibile sgombero. Non sarebbe il primo e non sarà l’ultimo. Vedremo se questo edificio tra le centinaia che marciscono vuoti nella capitale dovrà rimanere una discarica. Vedremo se queste persone potranno realizzare questo lusso: il diritto ad avere una casa.

NEWS

L’occupazione è sotto sgombero dalle ore 15 di sabato 20 febbraio.

Il 23 febbraio si è tenuta un’assemblea pubblica in cui i neo-occupanti hanno spiegato le loro ragioni alla cittadinanza di Centocelle

IL COMUNICATO STAMPA DI QUESTA ASSEMBLEA. Verso il consiglio comunale sul piano casa. I movimenti che dal 23 dicembre presidiano l’assessorato alla casa del Comune di Roma e che venerdì scorso 19 febbraio hanno censito, occupandolo, uno stabile di proprietà pubblica in via degli Eucalipti nel VII municipio, indicono per domani martedì 23 febbraio alle 17 un incontro generale degli inquilini resistenti, degli occupanti senza titolo e per necessità, degli sfrattati, degli abitanti degli alloggi in dismissione, di chi non ce la fa a pagare il mutuo, dei precari e delle precarie con redditi insufficienti per accedere al mercato degli affitti, dei migranti e degli studenti che pagano cinquecento euro a stanza. L’assemblea si svolgerà all’interno dell’ex scuola “Tommaso Grossi” in via degli Eucalipti 14, edificio occupato in concomitanza con lo svolgimento delle commissioni congiunte casa e urbanistica sul “piano casa”, dove i movimenti hanno dato battaglia sostenendo i propri emendamenti e proposte. Di fronte ad una filosofia di fondo della delibera di giunta che guarda più agli interessi dei costruttori che all’emergenza abitativa e che anzi, usa colpevolmente quest’ultima, per mettere mano agli ambiti di riserva e alle aree agricole, i movimenti proseguono il censimento dal basso degli stabili vuoti pubblici e privati e ne chiedono l’utilizzo ed il recupero.

L’edificio di via degli Eucalipti, destinato ad ospitare un presidio socio sanitario con un consultorio, grazie anche alle lotte dei cittadini e delle cittadine di Centocelle e all’impegno del presidente del VII municipio, è presidiato da un centinaio di nuclei familiari in emergenza abitativa, anche del quartiere. Gli occupanti non hanno nessuna intenzione di vivere nella struttura, chiedono solamente il riconoscimento del loro diritto alla casa che ad oggi risulta negato.

Non esiste nessuna contrapposizione tra il diritto alla salute e il diritto alla casa.

I movimenti, con l’assemblea di martedì 23, intendono ribadire la propria contrarietà ad un piano casa inadeguato che cancellerà nella quasi totalità i circa 42.000 nuclei familiari in graduatoria da anni insieme alle tantissime persone che vivono in situazioni di emergenza. Contro un Piano insufficiente e ancora una volta guidato dagli interessi della rendita immobiliare piccola e grande, per coltivare l’idea di un’altra città possibile, da costruire e conquistare insieme invitiamo i cittadini e le cittadine del VII municipio, le reti sociali, gli studenti, le associazioni e i centri sociali della città a partecipare numerosi/e. Per costruire una forte mobilitazione giovedì 25 febbraio in Campidoglio, in occasione della discussione in consiglio del “piano casa”.

Essendo per il riuso e per l’utilizzo del patrimonio esistente piuttosto che per nuovo cemento, salutiamo positivamente la trasformazione della scuola “Tommaso Grossi” in una struttura pubblica destinata alla tutela della salute e non intendiamo intralciare questo processo. Sappiamo che il cantiere per l’inizio dei lavori non è immediato e che ci sono tutti i tempi di una mediazione che impedisca uno sgombero forzoso dei nuclei in emergenza abitativa che adesso presidiano la scuola. Chiediamo a tutti e tutte di adoperarsi per trovare soluzioni civili senza manganelli e forza pubblica, di non utilizzare strumentalmente una vicenda drammatica come questa per fare campagna elettorale e di batterci insieme sia per accelerare l’apertura della ASL che per il diritto alla casa per chi ha occupato per necessità.

Usiamo tutta la nostra intelligenza per organizzarci in difesa dei nostri diritti e non fidiamoci più di chi, soprattutto a ridosso delle elezioni, fa promesse che poi non mantiene. Alemanno prima di essere eletto promise 40mila case popolari, stiamo ancora aspettando!

IL COMUNICATO STAMPA DEL 20 FEBBRAIO. “I movimenti per il diritto all’abitare non mollano”. La commissione casa del Comune di Roma riunita oggi, ha visto la partecipazione dei movimenti, che hanno ribadito, argomentandola puntigliosamente, una valutazione negativa degli indirizzi del “piano casa” deliberato dalla Giunta di Alemanno. Gli emendamenti proposti sono stati tutti respinti, se si escludono alcune “concessioni” che non modificano però la ratio del provvedimento, tutto sbilanciato verso l’housing sociale e tiepidissimo sul capitolo dell’Edilizia Residenziale Pubblica (ERP) in sovvenzionata.

La necessità di dare risposte a chi ha atteso per anni in graduatoria (42mila persone), agli inquilini sotto sfratto o alle prese con le dismissioni, a chi vive nei residence o nelle occupazioni, alle nuove generazioni precarie, ai migranti che lavorano in questa città, agli studenti fuorisede, rimane lettera morta.

Per questo i movimenti hanno deciso di proseguire nel censimento dal basso degli stabili vuoti pubblici e privati.

Intorno alle 14.30 di oggi i nuclei che hanno occupato il 4 dicembre via del Policlinico e dal 23 dicembre presidiano l’assessorato alla casa dopo aver lasciato lo stabile di proprietà della Bnp/Paribas, hanno trovato un tetto all’interno dell’ex scuola media “Tommaso Grossi” nel VII municipio.

Nelle prossime ore è previsto un incontro con il Presidente del municipio Mastrantonio. In questo passaggio i movimenti intendono conoscere i motivi del mancato utilizzo della struttura pubblica e se ci sono progetti in essere. La proposta sarà di usare lo spazio per l’emergenza abitativa se non c’è diversa destinazione.

Di fronte al fatto che l’amministrazione tenga in poco conto la necessità di definire un piano in grado di affrontare e programmare seriamente il superamento delle emergenze, alla fretta con cui si vuole chiudere la partita proponendo strumenti deboli e inefficaci, nonché subalterni agli interessi dei costruttori, portando in consiglio comunale, presumibilmente, giovedì prossimo 25 febbraio la discussione sulla delibera.

Induce i movimenti a lanciare per lo stesso giorno una manifestazione in Campidoglio e invitiamo tutta la città, le forze politiche sensibili, le associazioni, le reti e i centri sociali a partecipare. Ricordiamo ancora come Veltroni chiuse la discussione sul Prg, sarebbe auspicabile che l’attuale giunta e l’attuale sindaco non utilizzassero i manganelli e la forza pubblica per zittire il dissenso. A cominciare dall’occupazione in corso nel VII municipio.

Movimenti per il diritto all’abitare

INFO. www.coordinamento.info | abitarenellacrisi.noblogs.org

Val di Susa: riparte il no alla Tav

I manifestanti hanno bloccato la circolazione sull’autostrada A32 Torino-Bardonecchia

Valdi Susa, scontri per l’Alta velocità Un «No Tav» rimasto ferito: è grave

L’uomo ha un ematoma cerebrale post-traumatico. Ferrero:«Vergognoso pestaggio». Pdl:«Irresponsabili»

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TORINO – Sono ancora serie ma stabili le condizioni del giovane anarchico che mercoledì sera è rimasto ferito negli scontri fra manifestanti e polizia in località Coldimosso, in Val Susa, durante la mobilitazione contro il nuovo sondaggio preliminare alla realizzazione dell’alta velocitá Torino-Lione. Alcuni No Tav poi hanno bloccato l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia, all’altezza di Chianocco, dove stava transitando la trivella utilizzata per il carotaggio di Coldimosso. Il camion che trasporta il macchinario è stato circondato.

IN OSPEDALE – Nella tarda serata il ragazzo, a cui è stato diagnosticato un ematoma subdurale, è stato trasferito all’ospedale Molinette di Torino dove si trova ancora ricoverato in prognosi riservata nel reparto di neurochirurgia. Il giovane, che è sempre stato vigile e cosciente, è stato sottoposto a una tac alla quale ne seguirà una seconda nella tarda mattinata di giovedì e al momento i medici non ritengono necessario sottoporlo a un intervento chirurgico. E nella notte, dopo un blocco dell’autostrada Torino-Bardonecchia, la protesta si è spostata nel capoluogo piemontese, in particolare in via Girodano Bruno, dove alcune decine di persone si sono riunite per un picchetto bloccando l’uscita dei camion della distribuzione del quotidiano La Stampa. I manifestanti sono stati fatti allontanare, senza tensioni, dalla polizia e il presidio si è sciolto intorno alle 2 e 30. Sui muri sono state lasciate alcune scritte come «sbirri e giornalisti infami», «no tav», «Calabresi assassino».

FERRERO, VERGOGNOSO PESTAGGIO – Paolo Ferrero, portavoce nazionale della Federazione della sinistra, move una dura accusa alla polizia: «Mercoledì sera è avvenuto un selvaggio e vergognoso pestaggio da parte delle forze dell’ordine ai danni del movimento No Tav della Val di Susa». «In seguito al pestaggio di polizia sono state ferite diverse persone, finite per questo in ospedale – continua Ferrero -. Il loro unico torto era difendere la loro valle dall’ennesima grande opera che tra qualche ano scopriremo essere fatta solo per distribuire profitti e tangenti» Secondo il portavoce della Federazione della sinistra «è indegna di un paese civile la militarizzazione della Val di Susa che il governo sta mettendo in atto, come si vede anche da quest’ultimo episodio. Se c’è in parlamento qualche esponente sinceramente democratico faccia un’interrogazione urgente al ministro degli interni Maroni».

Dal corriere.it | Al momento sembra l’articolo più decente. Almeno non c’è scritto che un ragazzo è grave dopo cariche di alleggerimento.

Video | Stallman contro Brunetta

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Una produzione Volturno – Teleimmagini – Indipendenti | VIDEO in INGLESE

stallIl 6 Maggio e l’8 Maggio 2009, l’Università degli studi di Salerno e il Cinema Volturno Occupato di Roma, sono stati il centro della cultura Hacker.

Richard Stallman, fondatore del movimento per il Software Libero, è stato il testimone d’eccezione: in entrambe le tappe del convegno, Stallman ha illustrato la storia e la filosofia del Movimento per il Software Libero, puntualizzando che il Software Libero non è ristretto all’ambito meramente tecnico, ma si espande ad un settore molto più vasto stante le sue solide basi etiche, filosofiche, e politiche. La conferenza ha approfondito l’importanza delle applicazioni e implicazioni del Software Libero in ambito Educativo.
Un’insegnamento inascoltato dal governo italiano e dal ministro dell’innovazione Brunetta che continuano a regalare soldi ai monopolisti del software e hardware.