I lavoratori ThyssenKrupp di Torino in cassa integrazione da tempo ormai chiedono a gran voce il rispetto dell’accordo siglato da Azienda, Sindacati ed Enti Locali in seguito alla chiusura del sito torinese che prevede la ricollocazione per tutti i lavoratori dello stabilimento torinese.
Circa una cinquantina di lavoratori in seguito alla tragedia si sono costituiti parte civile contro l’azienda (per la prima volta in Italia) per vedere riconosciuto un risarcimento per aver lavorato, almeno nell’ultimo periodo prima e dopo l’annuncio della chiusura (2006/2007), in una situazione di completo e totale abbandono delle norme di sicurezza anche più elementari, assenza di corsi di formazione antinfortunistica, in palese carenza di personale manutentivo qualificato e con una squadra di emergenza interna completamente inadeguata ai compiti preposti, con un piano di distribuzione del personale, nella fase di chiusura, assolutamente improvvisato e totalmente non curante delle capacità professionali .
Dopo il tentativo mal riuscito di chiedere la traduzione di tutti gli atti del processo, per renderli comprensibili ai due imputati tedeschi con invece il solo scopo di allungarne la durata, il tentativo di far passare i 7 colleghi morti per incapaci, l’iscrizione forzata (da parte della Provincia) su richiesta della TK , non concordata con le OO.SS. ad un corso di formazione svoltosi (dic. 2008-feb.2009) su macchine utensili degli anni ’70.
Inoltre l’iscrizione dei lavoratori ad agenzie selezionate ed indicate da TK come di outplacement/interinali, che poco o nulla hanno fatto in questi quasi tre anni (da maggio 2007).
La sistematica violazione della legge da parte di alcuni dirigenti aziendali per indurre testimoni a pronunziare falsa testimonianza (è giunto ormai a 10 il numero degli indagati per tale reato) e la sparizione di documenti richiesti dalla Procura dagli uffici dell’ ASL riguardanti vecchi infortuni occorsi ad alcuni lavoratori prima della tragedia ci inducono ad un’ulteriore reazione perché questa continua arroganza e prepotenza da parte dell’azienda nei confronti dei lavoratori ci induce per l’ennesima volta a manifestare e scendere in piazza.
Lunedì 22 in occasione dell’ incontro previsto tra Azienda, Sindacato e Regione per l’apertura del tavolo di crisi per la richiesta della deroga della CIGS allestiremo un presidio in Piazza Castello a partire dalle ore 17,00 nello spazio adiacente il Palazzo della Giunta Regionale per riportare con forza l’attenzione sul tema irrisolto della ricollocazione dei lavoratori costituitisi parte civile, dimenticati da Istituzioni e Azienda.
Siamo stanchi di essere presi in giro, rivendichiamo il diritto, quello ad un lavoro sicuro e dignitoso, come sancito dall’ Art. 4 della Costituzione Italiana e che è un nostro legittimo e sacrosanto diritto difendere!
Rivendichiamo con forza giustizia per i 7 compagni di lavoro morti perché d’innanzi alla legge si è tutti eguali, anche se la TK e il Padronato vogliono farci credere il contrario.
Chiediamo a tutte le realtà di fabbriche in lotta per la difesa del posto di lavoro, lavoratori, studenti, precari, disoccupati, progressisti, semplici cittadini di Torino di sostenere la nostra lotta nelle forme che riterranno opportune con una cassa di solidarietà, la presenza fisica al presidio, la richiesta di veicolare l’informazione, per sostenere questa importante lotta di giustizia legata all’occupazione ma anche in difesa di principi di giustizia e di solidarietà con le famiglie dei nostri colleghi morti in quella fabbrica.
In piazza per affermare la nostra dignità prima di uomini e poi di lavoratori, per una ricollocazione garantita dagli accordi, senza dimenticare Antonio, Roberto, Angelo, Bruno, Rocco, Saro e Giuseppe.
La ThyssenKrupp non era in crisi ma ha chiuso per speculazioni in nome del profitto delocalizzando a Terni.
Questa situazione non l’abbiamo creata noi lavoratori e non vogliamo pagarne le conseguenze!
Chiediamo alla Regione Piemonte ed alle altre Istituzioni locali di intervenire per far rispettare i vari accordi siglati in merito alla chiusura del sito ed alla ricollocazione dei lavoratori, anche in virtù del ruolo che le stesse Istituzioni hanno avuto in questa vicenda, ovvero nella predisposizione degli accordi e la costituzione di parte civile al fianco dei lavoratori.
Torino, 23/02/2010 COLLETTIVO (EX) LAVORATORI THYSSENKRUPP