Ferrara - Pestaggio in caserma dei C.C.

fonte: la nuova ferrara

Picchiò in caserma un ragazzo
video inchioda il carabieniere, indagato

La Procura apere un'inchiesta su un carabiniere in servizio al Nucleo
Radiomobile di Ferrara accusandolo di lesioni aggravate ad un ragazzo,
colpito in caserma dopo essere stato arrestato per resistenza insieme ad
altri amici. Ad accusare il militare è un video registrato dalle telecamere
della caserma di via del Campo. Il pm Cavallo: "Atto dovuto per eseguire
una perizia"

FERRARA. Le immagini sono crude, drammatiche: un carabiniere che «carica»
con il manganello di servizio, senza motivo apparente, un ragazzo
ammanettato, seduto sulle poltroncine di plastica dell’atrio della caserma
di via del Campo: il ragazzo, fotogramma dopo fotogramma, poi si ribalta,
urla, si schianta a terra. Immagini inquietanti, raccontate dal legale del
ragazzo, che ora sono state sequestrate dalla procura diventando il nuovo
capo d’ accusa contro un tutore dell’ordine.

IL PM Barbara Cavallo ha, infatti, ordinato una perizia sul filmato
registrato dalle telecamere per «pulirne» i fotogrammi e individuare
possibili altre persone e isolare eventuali responsabilità dei militari
presenti. Facendo tutto questo ha dovuto indagare, come atto obbligato, il
carabiniere cha «carica» e colpisce il ragazzo.

Tutto accade dopo uno dei tanti arresti per resistenza a pubblico
ufficiale: accade la sera del 24 febbraio, tra le 18 e le 21, come del
resto era stata data notizia dagli stessi carabinieri (vedi articolo qui
sotto). Ma dell’inchiesta a carico del militare è trapelata notizia solo in
questi giorni.

TUTTO ACCADE dunque durante e dopo l’arresto di quattro ragazzi, tra i 18
e 20anni, che ubriachi vengono arrestati per resistenza in centro città,
liberati dopo la convalida, e ora indagati per aver reagito e ferito i
carabinieri (10 e 15 giorni le lesioni riportate dai militari, e solo per 5
quelle riscontrate ai ragazzi). Ma dopo quel parapiglia, ora il carabiniere
44enne, dunque di lunga esperienza, in servizio a Ferrara al Nucleo
radiomobile, risulta essere indagato per lesioni personali aggravate,
proprio per aver colpito uno di questi ragazzi con il manganello e la sua
posizione verrà valutata dal pm che ieri invitava alla massima cautela.

CAUTELA E PRUDENZA, dunque - come le cronache ci hanno insegnato in questi
anni - debbono essere le parole d’ordine nel rispetto di chi svolge un
lavoro pericoloso e delicato come quello di stare in mezzo alla strada a
proteggere la collettività: siano essi carabinieri, poliziotti, finanzieri,
vigili urbani o chiunque altro. Cautela e prudenza che vanno bilanciate
però contro le ricorrenti sottovalutazioni o peggio ancora, le antipatiche
omissioni: insomma, questi sono fatti da raccontare. Con massima
trasparenza e correttezza.

E PER FARLO iniziamo dalla fine di quel 24 febbraio, quando attorno alle
21 nella caserma di via del Campo, di carabinieri ce n’erano tanti per
tentare di tenere sotto controllo quei 4 ragazzi: una quindicina, e poi gli
addetti del 118 e anche il pm Barbara Cavallo, intervenuta, chiamata dai
carabinieri per la grave situazione che si era creata, visto che uno di
questi che si era persino ferito conficcandosi una biro in un braccio,
spargendo sangue dappertutto.

TUTTO ERA cominciato poche ore prima, intorno alle 18, in via
Cortevecchia. I ragazzi, due ecuadoriani e un albanese, ubriachi, avevano
cominciato a disturbare tutti. I commercianti della zona avevano chiamato i
carabinieri e una pattuglia del radiomobile era intervenuta, intercettando
poi i 4 in via delle Volte. Un intervento di ordine pubblico, per cui
occorre essere perentori e fermi, come è giusto che sia. Qui, i ragazzi
controllati reagiscono, con violenza e aggressività, tanto che i
carabinieri chiamano rinforzi, e con altri colleghi riescono a controllare
la situazione.

E TUTTI FINISCONO in caserma. Ma tutto non finsice qui. Anzi. I 3 ragazzi
sono nella caserma di via del Campo, dove vengono raggiunti dal quarto
amico, il nigeriano che avrebbe portato documenti e chiavi dell’auto. Qui
in caserma succede il parapiglia: i ragazzi sono fuori controllo. Contro
tutti e tutto. E qui le versioni divergono tra chi picchia e chi è
picchiato. I carabinieri che dicono che i 4 hanno dato pugni, calci e
minacce ai militari, danneggiando anche la caserma. I ragazzi invece
sostengono aver subito, senza nessun motivo, le botte, già dal pirmo
contatto in via delle Volte e poi aver reagito. Adesso i legali chiedono si
accerti la verità. Uno di loro ha già scelto da che parte stare, dopo aver
visto le immagini e aver riconosciuto il carabiniere: lo conosce perchè
l’aveva difeso come parte civile in altri procedimenti. Stavolta invece lo
accusa. Per le botte di quelle immagini

Ven, 02/04/2010 – 09:54
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