Francia | ZAD - Appello urgente alla mobilitazione contro la minaccia di sgombero

Riceviamo e diffondiamo alcuni comunicati e appelli dalla ZAD di Notre Dame des Landes, attualmente sotto costante minaccia di sgombero. Oltre ai due testi introduttivi qui riportati, riportiamo in formato .pdf un piccolo opuscolo maggiormente tecnico e un appello al movimento No Tav [download link - 42 Mb].

A una manciata di chilometri fuori Nantes, nord-ovest della Francia, centinaia di ecoguerrieri si
preparano sulla ZAD per far fronte alle minacce del governo transalpino, che vorrebbe sgomberare la
Zona in ottobre.
Sembra questa la resa dei conti, dopo che nell’autunno 2012 il tentativo di ripulire l’area trovò sul terreno una determinata resistenza popolare che fece infine annullare lo sgombero.
Da settimane è annunciata una manifestazione per sabato 8 ottobre, ma negli ultimi giorni si sono
rincorse le voci per cui lo sgombero potrebbe avvenire già a partire da martedì 27 settembre. Davanti
a questa minaccia, i resistenti hanno scritto un testo su come prepararsi a difendere la Zad.
Questi i punti principali:

- Con l'operazione Cesar del 2012 la ZAD è diventata un simbolo: un simbolo della possibilità di impedire i loro progetti nocivi qui e altrove e di sviluppare zone autonome dal potere e dall'economia mercantile. [..] Questo testo è un appello a difenderla, costi quel che costi.
Si dirige a tutt* coloro che vorranno partecipare alla resistenza sul terreno o da lontano.
L'obiettivo è informare di quel che ci sembra oggi cruciale per metter loro in scacco, e sullo stato d'animo con cui ci prepariamo.

- Invitiamo in ogni caso [..] a mettere pressione al governo [francese] perché rinunci al progetto di sgombero. Noi vi invitiamo anche a tenervi pronti a raggiungere la ZAD per partecipare alla sua difesa nella diversità delle nostre pratiche, o se siete lontani a mettere in pratica azioni decentralizzate contro Vinci, gli altri attori del progetto e i luoghi di potere.

-Tutti gruppi si organizzano: mense, radio, medico, legale, comunicazione... Le varie case si preparano alla resistenza, e ci si coordina al livello della ZAD e del movimento [di appoggio alla ZAD] – con i comitati, le associazioni e i contadini – per ostacolare l'avanzamento della polizia.

- Sono oltre 70 case, fattorie, laboratori, centinaia di abitanti umani, mandrie e altri animali o
piante selvagge, due mila ettari di foreste, campi e "bocage" che si vorrebbero far scomparire
definitivamente dalla mappa nelle prossime settimane.

- In questo contesto incerto e in questi tempi decisivi, è ancora più importante venire massivamente alla manifestazione dell' 8 ottobre e di martellare il suolo con decine di migliaia di bastoni.

- Nel caso di conferma dell'imminenza di una operazione poliziesca, un appello comune a venire alla ZAD, attorno alla Zona e a scatenare azioni di resitenza altrove sarà diffuso su zad.nadir.org e
acipa-ndl.fr.

- ci sarà un gran bisogno di persone che difendono la Zona, ma anche il ruolo della logistica
sarà importante: mense, assistenza medica,  comunicazione, dormitori, etc. e vorremmo che
ciò sia organizzato su turnazione: che non ci siano gli specialisti delle barricate da una parte e
quelli che si occupano di alimentarli da un'altra.

- difendendo questa Zona si stanno difendendo le possibilità politiche che prendono vita sulla
Zona : pratiche come l'autogestione, l'organizzazione collettiva e a turno dei compiti, la cultura delle assemblee e la ricerca del consenso senza soffocare i conflitti.
.
- Nel 2012 è stata l'unione tra barricate, blocchi umani o con trattori, sabotaggi, materiale da lancio,
scherzi, canti, il tutto in concomitanza con le azioni decentralizzate, che ha permesso alla fine
di sconfiggere le loro truppe. È questa forza ibrida che vogliamo reinvocare!

- Per prepararci, abbiamo bisogno di soldi e materiali (vedi dettagli)



Difendere la Zad - un appello alla solidarietà internazionale 8 e 9 ottobre 2016
 
Da oltre 50 anni, agricoltori e abitanti della Zad hanno resistito alla costruzione di un nuovo aeroporto per la città di Nantes (che tra l’altro ne ha già uno). Su queste fertili terre, foreste e paludi - che la multinazionale Vinci vuole coprire di cemento - un esperimento per reinventare
la vita quotidiana sta fiorendo. Attivisti radicali da tutto il mondo, agricoltori locali e abitanti della zona, gruppi di cittadini, sindacalisti e scienziati naturalisti, rifugiati e scappati di casa, squatter e attivisti ecologisti, e molti altri si stanno organizzando per proteggere i duemila
ettari di terra dall’aeroporto e il suo mondo. Il governo francese ha sentenziato che questa zona è “un territorio perso dalla repubblica”. I suoi occupanti l’hanno ribattezzato: la Zad (zone à défendre), la zona da difendere.
 
Durante l’inverno 2012, migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa hanno provato a sgomberare la zona, ma si sono trovati davanti una resistenza determinata ed eterogenea, la quale culminò in una grande manifestazione nella quale 40 mila persone cominciarono a ricostruire quel che lo stato francese aveva distrutto. Meno di una settimana più tardi, la polizia fu costretta a concludere quella che avevano chiamato “Opération César”
, Operazione Cesare. Durante gli ultimi quattro anni, la Zad è stata uno straordinario laboratorio di nuovi modi di vita, radicati nella collaborazione tra tutti coloro che rendono possibile la diversità di questo movimento. È stata addirittura redatta una lista in 6 punti (vedi sotto) per ripensare radicalmente l’organizzazione e il lavoro della terra una volta il progetto sia ritirato, basata sulla creazione di
communs (la terra e le infrastrutture in uso collettivo), sulla nozione di uso invece che quella di proprietà e sulla rivendicazione che chi ha lottato per la terra possa deciderne il futuro.

In questo momento, l’intera zona è in pericolo di sgombero per la costruzione di questo assurdo aeroporto. Il primo ministro Valls ha promesso un
rendez-vous questo ottobre per sgomberare chiunque viva, costruisca o lavori su questa terra.

L’8 ottobre, decine di migliaia di persone si ritroveranno sulla Zad per dimostrare che questo movimento è forte come è sempre stato. In onore delle lotte contadine del passato, arriveremo con dei bastoni e li lasceremo sulla Zad, impegnandoci a tornare a riprenderli se necessario.
Alzeremo anche un capannone che è stato preparato da decine di carpentieri durante la scorsa estate, che sarà usato come base in caso di sgombero.
Facciamo una appello a tutti i gruppi e movimenti internazionali a raggiungerci sulla Zad l’8 ottobre o a mostrare solidarietà attraverso l’azione diretta contro il governo francese o la multinazionale Vinci sul loro territorio quello stesso giorno.

L’aeroporto non si farà mai. La vita sulla Zad continuerà a fiorire !

Mer, 28/09/2016 – 10:17
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione