Genova - Denunce per gli scontri dopo corteo per sciopero del 6 maggio

fonte: repubblica

Disordini dopo lo sciopero Cgil Denunciati anarchici e centri sociali

Trentatrè persone, tra cui tre minori, identificate e denunciate per i disordini e gli scontri con la polizia durante la manifestazione della Cgil del 6 maggio scorso. Tra loro sei ragazze. Molti gli studenti, gli altri quasi tutti appartenenti ai centri sociali ed all'area anarchica. Tutti i denunciati, tra i 20 ed i 30 anni, devono rispondere, a vario titolo, di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni, lancio di oggetti pericolosi, danneggiamento e invasione di edificio pubblico, poiché avrebbero tentato di occupare la stazione Principe ed i binari.

La reazione degli agenti del Reparto Mobile e della Guardia di Finanza, in assetto antisommossa, era stata durissima e si era estesa anche ai giovanissimi studenti, soprattutto ragazze, che erano stati manganellati, riportando ferite e contusioni. Tanto che i loro genitori hanno annunciato denunce contro la polizia.

La relazione della Digos ieri è stata consegnata al procuratore capo (facente funzioni) Vincenzo Scolastico e segue di qualche settimana la prima comunicazione di reato per 15 manifestanti. Il lavoro degli uomini guidati da Giuseppe Gonan attraverso la visione dei filmati e delle fotografie ha permesso l'identificazione delle altre persone coinvolte negli scontri successivi allo sciopero generale. Dal fascicolo sono state stralciate le posizioni dei sedicenni (fra loro anche una ragazzina), trasmesse alla Procura della Repubblica presso il Tribunale dei Minori.

Fra le 33 persone (da oggi, con l'iscrizione nel registro, diventano indagate) emerge un "gruppo di guida", una dozzina di giovani con qualche anno di età in più che sistematicamente trascina gli altri. Tant'è che le loro generalità figurerebbero in precedenti disordini di piazza, come l'assalto alla sede della Confindustria al termine dello sciopero della Fiom del gennaio scorso. Comunque, da oggi il procuratore dovrà vagliare le diverse posizioni, in modo che a ciascuna siano attribuite le reali responsabilità. "Una cosa è certa - ripete Vincenzo Scolastico -: non si può tollerare che la polizia ad ogni manifestazione subisca lesioni, dovute al lancio di oggetti. Gli agenti sono lavoratori come gli altri e vengono attaccati deliberatamente. Peraltro - precisa il procuratore - questo atteggiamento non è condiviso dalla maggior parte dei manifestanti".

Lo scorso 6 maggio un gruppo di 300 giovani, che aveva partecipato allo sciopero in modo autonomo, si era staccato da piazza de Ferrari ed aveva raggiunto la Sopraelevata, bloccandola. Infine, aveva tentato di raggiungere i binari della ferrovia, ma a "Principe" aveva trovato lo sbarramento formato dalle forse dell'ordine in tenuta antisommossa, che avevano reagito duramente anche contro i giovanissimi studenti.

Gio, 09/06/2011 – 01:37
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