Le urla nel silenzio - il blog degli ergastolani


Sei arrivato nel Territorio degli Uomini Ombra. In coloro che vedono ogni giorno  stagliarsi inesorabile nel “fine pena mai”.
Questo blog è stato creato per loro. Per i condannati all’ergastolo ostativo, quello senza nessun beneficio, senza mai un giorno di permesso: anni e anni, decenni,  senza mai un giorno fuori dal carcere, senza mai un Natale in famiglia, senza mai un abbraccio libero con  i propri cari. Tutto questo  per reati commessi anche 20-30- 40 anni prima.


L’italia è storico avversario della  pena di morte, ma l’ergastolo ostativo è come una condanna a morte. *Per alcuni detenuti è  “una condanna a morte al rallentatore”.
In tutti i paesi nel mondo,  il condannato alla pena dell’ergastolo ha la speranza,  o una possibilità di poter uscire, in Italia questo non avviene.  Chi è condannato alll’ergastolo ostativo per “reati associativi” (divieto di concessione di benefici: art. 4 bis . n. 354 del 1975) non potrà mai uscire se non collabora con la giustizia. Non sempre quando un ergastolano non diventa “collaboratore di giustizia” è per omertà, ma anche per ignoranza, per  paura, o perché non vuole mettere qualcun altro al suo posto.


Le persone condannate all’ergastolo ostativo, anche quando  scontato 20-30 anni di reclusione e hanno realizzato una radicale trasformazione interiore, NON POTRANNO USCIRE VERAMENTE MAI DAL CARCERE e, dunque, viene a morire il fine educativo della pena (Art. 27 della nostra Costituzione “Le pene devono tendere alla rieducazione del condannato”)
Nessuno è colpevole per sempre.


Ci sono recinti circondati da filo spinati. Mondi in riserva, fuori dallo sguardo. Ci sono persone che non esistono, perché i più non “pronunciano” il loro nome. E ciò che non nomini lo consacri all’oblio. Paria nello stesso mondo del carcere. Paria tra i paria. Per la vulgata dominante l’ergastolo effettivo non esiste, tra permessi e benefici, nel tempo prima o poi si esce.
Ma questo non avviene con  l’ergastolo ostativo. Chi è condannato ad esso rischia davvero di  uscire solamente morto. Dietro quelle sbarre ci sono uomini che non vogliono essere schiacciati dal silenzio, che hanno qualcosa da tirare fuori. Questo blog vuole essere un ponte per la loro vita, per i loro drammi, per la loro anima.

urladalsilenzio.wordpress.com/

Mer, 24/02/2010 – 12:30
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione