Niger - Rapiti sette lavoratori di multinazionali dell'uranio

fonte: reuters

NIAMEY (Reuters) - Sette stranieri, tra cui cinque cittadini francesi, sono stati rapiti oggi in una zona di miniere d'uranio nel nord del Niger, secondo quanto riferito dalle autorità.

Il sequestro, di cui sono rimasti vittime anche un dipendente francese della società nucleare Areva e sua moglie, è destinato probabilmente a porre interrogativi sulla sicurezza dei minatori in una regione dove operano gruppi legati all'ala nordafricana di al Qaeda.

Gli altri cinque rapiti lavorano per Vinci, la cui controllata Sogea-Satom ha un appalto nella regione.

L'attacco è avvenuto nella cittadina di Arlit, e si tratta del primo rapimento nella zona mineraria, mentre negli ultimi anni altri sequestri sono avvenuti in zone desertiche.

"Sembra che nel gruppo ci siano cinque francesi", ha detto a Reuters Television un portavoce del ministero degli Esteri francese da Parigi.

"Per il momento non ci sono state richieste, vedremo cosa succede. Al momento questa è la situazione".

Areva e Vinci hanno confermato il sequestro avvenuto nella notte ad Arlit, cittadina dove hanno sede molte società minerarie nel nord del Niger.

"Entrambi i gruppi sono pienamente mobilitati e lavorano a stretto contatto con le autorità nigerine e francesi per liberare i sette ostaggi", dicono le due società.

Non è stato fornito alcun altro dettaglio sulla nazionalità degli altri lavoratori rapiti della Soega-Staom, ma i media francesi parlano di un cittadino del Togo e di uno del Madagascar.

Una fonte della sicurezza nigerina ha detto che alcuni soldati della vicina base di Madawela stanno perlustrando la zona alla ricerca dei rapiti.

Né il governo francese né le società minerarie hanno dato dettagli sulle modalità del rapimento o sui suoi autori, ma un imprenditore locale ha detto a Reuters che il sequestro è avvenuto nel centro della cittadina.

"Sono andati nelle loro case e li hanno presi. Sapevano esattamente dove fossero, è molto preoccupante", ha detto l'imprenditore.

Fino allo scorso anno nella zona sono stati attivi ribelli tuareg. Ma i rapimenti di stranieri sono divenuti più frequenti nell'area del Sahara occidentale nell'ultimo anno, e gli ostaggi di solito finiscono nelle mani di gruppi legati ad al Qaeda.

La maggior parte degli ostaggi vengono liberati dopo che le loro richieste - fra cui la liberazione di guerriglieri detenuti - sono state esaudite. Secondo fonti della sicurezza finora sarebbero stati pagati milioni di dollari per i riscatti.

La Francia ha annunciato di essere in guerra e si è impegnata a fornire ulteriore sostegno militare ai paesi della regione dopo che a luglio i fondamentalisti islamici hanno reso noto di aver giustiziato un cittadino francese dopo il fallito raid per liberarlo.

Lun, 20/09/2010 – 21:45
tutti i contenuti del sito sono no-copyright e ne incentiviamo la diffusione