Rovigo: Caccia alla volpe. Gli ambientalisti continuano la battaglia.

Fonte: http://www.altrementi.org

Dici "caccia alla volpe" e subito l'immaginazione vola verso campagne inglesi avvolte dalla nebbia mattutina, tra le quali una moltitudine di aristocratici cavallerizzi britannici di rosso vestiti, accompagnati da mute di cani ben nutriti e preparati, si dileggia (o meglio si dileggiava, visto che anche la "perfida Albione" ha seppellito tale usanza) nella nobile e anacronistica attività di inseguire un povero canide delle dimensioni del vostro bastardino che, spaurito e braccato, tenta(va) di fuggire all'ineluttabile fine.

La caccia alla volpe autorizzata dalla provincia di Rovigo sarà però qualcosa di molto meno evocativo ed elitario, ma altrettanto barbaro e notevolmente più cruento.
Nel periodo Febbraio-Maggio e per i prossimi tre anni (in pieno periodo riproduttivo e al di fuori della stagione venatoria) nel territorio del Polesine verrà consentito l'abbattimento di un indeterminato numero di volpi grazie ad un controverso provvedimento della provincia, che prevede, oltre al'uccisione dell'esemplare adulto, anche lo sterminio della cucciolata all'interno della tana.
Le modalità della mattanza, come se non bastasse il fatto in sé, è estremamente brutale ed esplicitato nel provvedimento stesso.
Saranno infatti utilizzati dei letali "cani da tana" ( es.il bassotto tedesco ed il fox terrier), cani robusti, di piccola taglia e dal morso tenace che si introdurranno nelle tane sotterranee delle volpi, ingaggiando una selvaggia lotta con la madre che cercherà di difendere i cuccioli.
Una volta uccisa la madre i cuccioli verranno sbranati nella tana dal cane stesso, addestrato, sia chiaro, allo scopo.
Naturalmente anche il cane subirà gravi conseguenze dal combattimento: profonde ferite al muso causate dalla volpe che, a sua volta, riesce spesso ad ucciderlo, oppure, per la particolare conformazione della tana, il cane potrebbe rimanere incastrato e non riuscire più ad uscire.
Questa macabra e sanguinaria attività verrebbe svolta con " l'intento", come si legge nel provvedimento, "di diminuire il presunto impatto che questa specie ha ne confronti di alcune specie d'interesse venatorio".

Contro il documento emanato dalla provincia di Rovigo si sono immediatamente levati i cori di protesta delle associazioni ambientaliste locali e nazionali.
Il WWF rodigino, già ai tempi in cui questo provvedimento veniva solo abbozzato, esprimeva il suo sdegno facendo notare come la dieta della volpe sia composta per il 50% da vegetali ed insetti. Il resto è dato da topi, carogne e rifiuti (la proliferazione delle discariche, abusive e non, è uno degli elementi principali della notevole diffusione della volpe nel territorio polesano) mentre solo il 2,5% è costituito da carne di fagiano, la specie "d'interesse venatorio" a cui la volpe dà maggior fastidio.

La LAV (Lega Anti-Vivisezione) aveva presentato un ricorso al TAR del Veneto puntando il dito sull'illeggimità del provvedimento, ma il TAR ha comunque inspiegabilmente rigettato il ricorso della LAV che ora sta valutando se passare al Consiglio di Stato.

Intanto le proteste degli ambientalisti non accennano a placarsi. Attraverso comunicati stampa e volantini,raccolte di firme per petizioni, cartelloni e striscioni fissati all'esterno della sede della Provincia perseguitano il vice-presidente ed assessore alle attività produttive (tra cui la caccia) Gino Sandro Spinello e l'assessore per l'ambiente Giancarlo Chinaglia, fautori del ,quantomeno, discutibile provvedimento contro il fulvo animale tanto caro ad Esopo e Fedro.
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Inviare mail di protesta al Presidente della Giunta Provincia di Rovigo, all' Assesore all'Ambiente e all'Assessore alle attività produttive:

federico.saccardin@provincia.rovigo.it;

assessore.chinaglia@provincia.rovigo.it;

vicepresidente.provincia@provincia.rovigo.it

Ven, 01/12/2006 – 11:21
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