Spagna - Lettere di protesta in solidarietà prigionieri in lotta

Lettere per mandare reclami di protesta di fronte a una serie di misure amministrative, sproporzionate e ingiustificate, che hanno colpito e colpiscono dalla fine del mese di novembre 2008, 14 prigionieri aderenti alla mobilitazione contro l'ergastolo che si sta sviluppando in tutta Europa (dal 1 di dicembre 2008 fino al 16 marzo del 2009)


Indirizzi per mandare i reclami:

Difensore del popolo Spagnolo
P/ Eduardo Dato, 31 – 28010 Madrid.
Telefono (0034) 91 432 7900. Fax: (0034) 91 308 1158.

SGIP
C/ Alcala, 38 – 28014 Madrid.
Telefono (0034) 91 335 4951. Fax: (0034) 91 335 4052

Stimato/a Signore/a

Con la presente vogliamo farle partecipe della nostra preoccupazione ed energica protesta di fronte ad una serie di misure amministrative, sproporzionate e ingiustificate, che hanno sofferto e soffrono dalla fine del mese di novembre 2008, 14 prigionieri detenuti in diversi istituti penitenziari.

Con motivo della loro adesione pubblica alla mobilitazione contro l’ergastolo che si sta sviluppando in tutta Europa (dal 1 di dicembre 2008 fino al 16 marzo del 2009) i citati prigionieri hanno subito l’applicazione di diverse misure di “sicurezza”.

Negli istituti penitenziari Puerto I, Puerto III (Rafael Martinez Zea), Botafuegos, Cordoba (Enrique Villegas Flores, Juan Carlos Rico Rodriguez, Manuel Muñoz Aceituno, Faris Benaisa Mohamed, Sergio Sanchez Galindo, Oscar del Pino Garcia, Ignacio Sudòn Marìn), A Lama (Josè Ramòn Amor) e Madrid II (Alberto Jimenez Alba) tutti essi furono oggetto di perquisizioni in cella e personali e gli sono state sequestrate varie pubblicazioni (incluse quelle con regolare deposito legale). A quattro di questi detenuti gli è stata imposta la censura della posta e la limitazione delle comunicazioni, nel carcere di Botafuegos, Cordoba e A Lama. Due di loro sono stati classificati in 1° grado/regime ristretto, a Cordoba (Francisco Manuel Valdes Jimenez) e a Madrid II (Alberto Jimènez Alba). E ad altri due detenuti della sezione di isolamento della prigione cordobesa (Enrique Villegas Flores e Juan Carlos Rico Rodriguez) sono stati sanzionati in base alla falsa e grave accusa di sobillare i propri compagni.

E’ di dominio pubblico il carattere pacifico, rispettoso e legale della menzionata mobilitazione contro le pene perpetue così come suo unico obiettivo è quello di sollecitare le istituzioni e la società europea di riflettere e di prendere in considerazione le rivendicazioni delle persone condannate a lunghe pene detentive. Così è come è stato comunicato a molte e diverse istituzioni, mezzi di comunicazione, associazioni, ecc. Così lo hanno comunicato i propri prigionieri alla direzione dei rispettivi istituti di pena ivi reclusi.

Per questi motivi, e senza entrare nel merito della gravità dei fatti elencati, reclamiamo che si corregga con effetto immediato le anomale azioni amministrative qui riportate.

Distinti Saluti

In……………………addì………………….

Con la presente esprimiamo la nostra solidarietà ai prigionieri i quali hanno subito vulnerazioni e restrizioni dei loro diritti per aver preso parte, con digiuni e quindi in modo totalmente pacifico, ad una protesta collettiva contro l’ergastolo in Europa che ha avuto luogo in diverse carceri dello stato spagnolo durante le prime settimane del mese di dicembre 2008. Queste persone protestavano per l’esistenza del fine pena mai nello spazio UE, sia essa applicata sotto copertura legale o in forma surrettizia attraverso i differenti meccanismi giudiziari che si stanno applicando per rendere effettive condanne che per la loro durata rientrano a pieno titolo nella tipificazione di ergastolo per il danno fisico e mentale che la durata stessa comporta.

Esigiamo il rispetto dei diritti di queste persone in merito alla privacy e sicurezza delle comunicazioni, il diritto di disporre dei loro averi, di comunicare con le rispettive famiglie e amici e a non essere minacciati, insultati o riclassificati in regimi di carcere duro senza che vi siano giustificati motivi morali, disciplinari o legali che avvallino detti comportamenti dell’amministrazione penitenziaria e della SGIP.

In……………………addì………………….


Estimada Sra. Secretaria Gral. de DGIP
Estimado Defensor del Pueblo

Mediante el presente escrito queremos trasladarle nuestra preocupación y enérgica protesta ante una serie de medidas administrativas, desproporcionadas e injustificadas, que han sufrido y vienen sufriendo desde finales de noviembre del año 2008, 14 internos de diferentes centros penitenciarios.

A raíz de su adhesión pública a una movilización contra la cadena perpetua que se está desarrollando en toda Europa (desde el 1 de diciembre de 2008 hasta el día 16 de marzo de 2009), los citados presos han sufrido diversas medidas de “seguridad”.

En los centros penitenciarios Puerto I, Puerto III, Botafuegos, Córdoba, Topas, A Lama y Madrid II, todos ellos sufrieron registros de celda, cacheos y la retención de diversas publicaciones (incluidas publicaciones con depósito legal). A cuatro de estos internos les han sido intervenidas y limitadas las comunicaciones, en los CP de Botafuegos, Córdoba y A Lama. Dos de ellos han sido clasificados en 1er grado/régimen cerrado, en Córdoba y Madrid II. Y a dos internos del módulo de aislamiento de la prisión cordobesa les han sancionado en base a la falsa y grave acusación de pretender amotinar a sus compañeros.

Es de dominio público, el carácter pacífico, respetuoso y legal de la citada movilización contra las cadenas perpetuas, así como que su único objetivo es trasladar a las instituciones y la sociedad europea ciertas demandas y reflexiones de las personas condenadas a largas penas de prisión. Así se les ha comunicado a muchas y diversas instituciones, medios de comunicación, asociaciones, etc. Así se lo han comunicado los propios internos a la dirección de sus respectivos centros penitenciarios.

Por todo lo expuesto, y sin entrar a valorar la gravedad de los hechos, demandamos que se corrijan con urgencia, en el plazo de tiempo más breve, las actuaciones señaladas.

Atentamente

* * * * *

Mediante este escrito queremos manifestar nuestra solidaridad con las personas presas que están sufriendo la vulneración y restricción de sus derechos por haber participado en forma de ayuno y con un carácter totalmente pacífico, en una protesta colectiva contra la cadena perpetua en Europa que tuvo lugar en distintas cárceles del estado español durante las primeras semanas de diciembre. Estas personas protestaban por la existencia de la cadena perpetua en el marco de la UE, ya sea aplicada bajo una cobertura legal o de forma encubierta a través de los diferentes mecanismos judiciales que se están aplicando para hacer efectivas condenas que por su duración lleguen a estar consideradas como cadenas perpetuas por el daño físico y mental que su duración conlleva.
Exigimos el respeto a los derechos de estas personas en lo referente a la privacidad y seguridad en las comunicaciones, el derecho a disfrutar de sus pertenencias, a comunicar con sus familiares y amigos y a no ser amenazados, insultados o regresados de régimen sin que haya justificación moral, disciplinaria o legal alguna que avale dichos comportamientos de las administraciones penitenciarias y de la DGIP.

En………………….a …..de………………de………………….

Lun, 09/02/2009 – 16:58
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