Spagna - Resoconto della partecipazione antiergastolo

NELLE PRIGIONI

-Protagonismo decisivo di una dozzina di prigionieri anarchici/libertari

Nei momenti previ alla mobilitazione; nei dibattiti sulle rivendicazioni, l’estensione di queste alla realtà spagnola, le forme di lotta, ecc; nella definizione delle modalità di mobilitazione dentro il carcere e diffondendo la convocata protesta attraverso comunicati pubblici ed altre comunicazioni.

Durante la mobilitazione; partecipando attivamente e facendo un primo resoconto dello sviluppo iniziale della lotta, incoraggiando a sostenere ed estendere la lotta fino alla fine della campagna.

-Forme di partecipazione

La più estesa è stato il digiuno dei giorni 1,2,3 dicembre 2008 e del giorno 16 marzo 2009 unitamente all’invio di lettere alle direzioni delle rispettive carceri, la SGIP e diverse istituzioni spagnole (Ministero della Giustizia, CGPJ, Difensore del Popolo, tribunali di sorveglianza, ecc.) ed europee (tribunale di Strasburgo, Difensore del Popolo Europeo, Comitato per i Diritti Umani dell’ONU, ecc).

Alcuni detenuti hanno optato per scioperi d’aria o txapeos (rinchiudersi in cella senza uscire per nessun motivo ndt) o per digiuni stabiliti in determinati giorni di ogni mese.

Invio di comunicati e lettere alla stampa anarchica, libertaria e alternativa che ha seguito il corso della mobilitazione: Tokata, Punto de Fuga, Armiarma, Antisistema, CNT, Diagonal, ecc.

-La partecipazione

Al principio (novembre 2008) erano circa 13-15 detenuti, prevalentemente incarcerati in prigioni andaluse, quasi tutti anarchici o simpatizzanti libertari, con esperienza in mobilitazioni precedenti e molti anni di carcere sulle spalle.

Con l’inizio della mobilitazione (dicembre 2008); dopo le adesioni pubbliche e gli appelli del nucleo iniziale di prigionieri, la cifra di detenuti che si sono sommati alla protesta ha raggiunto i 25-30, tra i quali si contano due prigionieri politici baschi e un prigioniero politico comunista.

All’inizio di marzo 2009 il numero di detenuti in lotta ascende a 35-43, in 15 carceri distinte.

La mancata partecipazione del Collettivo di Prigionieri Politici Baschi, nonostante l’interesse mostrato, è dovuto all’impossibilità materiale di realizzare un dibattito interno al collettivo e organizzare la partecipazione. Hanno comunque manifestato interesse nell’aderire a prossime mobilitazioni.

-Le rappresaglie

In carceri dell’Andalucia, Madrid, Salamanca, e Galiza, nei giorni precedenti la mobilitazione, alcuni partecipanti hanno subito perquisizioni in cella, corporali, cambi di sezione, false denunce, sanzioni, sequestro di pubblicazioni e minacce da parte dei carcerieri. A quattro detenuti nelle carceri di Botafuegos (Algeciras), Puerto I, A Lama e Cordoba gli hanno censurato la posta a causa delle pubblicazioni anarchiche requisite durante le perquisizioni. A Cordoba e a Madrid II due detenuti sono stati inviati in 1° grado –regime chiuso- . Ci sono stati anche una mezza dozzina di trasferimenti arbitrari.

FUORI

Partecipazione

Differenti tendenze, gruppi, collettivi e individualità anarchiche e libertarie, oltre alle associazioni inglobate nella CESPP – Coordinamento Statale di Solidarietà con le Persone Prigioniere-

Prendendo come riferimento esperienze simili come le mobilitazioni contro il regime FIES (1999-2002) o le mobilitazioni più recenti - settimana di solidarietà con gli anarchici italiani del marzo 2008 o lo sciopero della fame di Amadeu Casellas – bisogna dare risalto a una serie di aspetti positivi:

-L’estensione, diversità e numero delle iniziative.

-Buona circolazione dell’informazione in generale.

-Si è garantita l’assistenza di avvocati a tutti i detenuti.

-Si è mantenuta la comunicazione diretta con tutti i detenuti.

-Una serie di iniziative a livello statale

(adesivi, bollettini, settimana di appoggio ai detenuti che hanno subito rappresaglie)

-Coordinamenti in ambito locale/regionale a Madrid, Galiza, Valencia.

Dicembre 2008

30/11. Valencia. Marcia al carcere di Picassent.

1/12. Barcelona. Digiuno e giornata informativa (murales, striscioni, ecc.)

1/12: Malaga. Presidio di fronte al carcere di Alhaurin de la Torre.

1/12. Cordoba. Presidio di familiari e solidari.

1-2-3/12. A Coruña. Presidio di fronte al tribunale di Sorveglianza.

2/12. Granada Presidio davanti al viceconsolato italiano.

9-12/12. Granada. Marcia al carcere di Albolote.

12/12. Bilbo. Presidio e tavolo informativo.

12-13-20/12 Toledo. Giornate anticarcerarie (dibattiti, video, concerti, ecc.)

15-16-17-18-19/12. Vigo, A Coruña e santiago de Compostela. Giornate anticarcerarie.

19-26-28/12. Madrid. Giornate anticarcerarie.

20/12. A Coruña. Marcia al carcere di Teixeiro.

20/12. Alcoi. Giornata anticarceraria.

31/12.Barcelona. Marce alle carceri della Modelo e Wad Ras.

31/12. Madrid. Marcia al carcere di Navalcarnero.

Gennaio 2009

19-20-21-22/01/09. Valladolid. Giornate anticarcerarie.

24/01. Valladolid e Palencia.Marcia al carcere di Dueñas.

2-3-4/01. Madrid. Giornate anticarcerarie.

24/01. Alcoi. Giornata anticarceraria.

Febbraio 2009

9-15/02. Settimana di solidarietà con i detenuti oggetto di rappresaglia dall’istituzione penitenziaria. Inoltro massivo di fax e lettere di protesta alla SGIP, Ministero della Giustizia, Difensore del Popolo, ecc.

16/02. Malaga. Presidio davanti il tribunale di Sorveglianza e la facoltà di diritto.

Senza data. Valencia. Dipinto un murales gigante sull’argine del fiume Turia.

Marzo 2009

9-13/03. Granada. Giornate anticarcerarie.

13/03.Madrid. Giornata a favore dei prigionieri nel centro sociale la Ironia.

14/03. Marcia al carcere di Albolote (Granada).

14/03. Bilbo. Dibattito nel Izar Beltz Ateneoa.

15/03. Donostia.marcia al carcere di Martutene.

16/03. Valencia. Marcia al carcere di Picassent.

Breve introduzione sull’origine delle proposte

Stato Italiano

Dicembre 2006. Su iniziativa di vari detenuti ergastolani prende il via la campagna “Mai dire mai” con l’invio di lettere, da parte di circa 300 ergastolani al presidente della repubblica italiana. Dopo questa iniziativa i prigionieri contattano l’associazione Pantagruel incaricandola di organizzare e coordinare la campagna.

Dicembre 2007. Circa 800 ergastolani e altre 1300 persone in tutta Italia portano avanti uno sciopero della fame per l’abolizione dell’ergastolo. Parallelamente viene presentata una proposta parlamentare in questo senso che fu bocciata. Di fronte al boicottaggio mediatico, il rifiuto della proposta parlamentare e i problemi di coordinamento e disorganizzazione lo sciopero, che era stato annunciato come indefinito, si conclude dopo 14 giorni.

Dopo l’esperienza del dicembre 2007 e a seguito dei contatti con associazioni e detenuti di altri stati europei, si propone l’estensione della campagna contro l’ergastolo all’intero ambito dell’Unione Europea, mediante una nuova mobilitazione da svolgersi tra dicembre 2008 e marzo 2009, così come la costituzione di una associazione specifica che porti avanti la campagna (associazione Liberarsi costituita in ottobre 2008).

(Per una informazione più completa e dettagliata vi invitiamo a reperire il documento di presentazione dell’associazione Liberarsi)

Stato spagnolo

Gennaio 2007. Come conseguenza di una serie di eventi – dottrina Parot, lo sciopero della fame di Iñaki de Juana, la sentenza per la rivolta nel carcere di Foncalent e una proposta di campagna contro le lunghe condanne – nello stato spagnolo si sviluppano una serie di dibattiti, incontri e pubblicazioni intorno alla realtà penitenziaria, le lunghe condanne e le prospettive di lotta in ambito carcerario. Il dibattito, iniziato in circoli libertari e anarchici e tra prigionieri con lunghe condanne da scontare, presto si è esteso ad associazioni di appoggio a persone detenute.

Dicembre 2007. Una serie di gruppi anarchici e associazioni partecipano alla mobilitazione contro l’ergastolo che si stava svolgendo in Italia, prendendo contatto con il movimento italiano.

Mar, 31/03/2009 – 10:32
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