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Non è piacevole cominciare ogni volta parlando della polizia, ma ormai è chiaro che le leggi speciali antimanifestanti e l’uso che ne sta facendo il blue blok danese hanno condizionato tutto lo svolgimento delle mobilitazioni di Copenaghen. Ormai dallo scandalo, che viene ora denunciato dai media danesi anche a causa dei giornalisti picchiati a fermati, si sta passando alle tragicomiche. Ieri il piccolo corteo (alcune centinaia di persone) che si dirigeva verso il porto per “bloccare la produzione”, e non commento oltre, è stato accerchiato, bloccato, sequestrato e arrestato in massa ancora prima di partire. Così, senza un motivo. Tutti in gabbia alla Klimaprison per 12 ore, e il camion soundsystem è stato portato via. Invece il piccolo corteo di Via Campesina affiancato dalla samba band è riuscito ad arrivare fino al controvertice Klimaforum subendo “solo” qualche arresto immotivato. Lì davanti però si è trovato ancora la polizia a cercare di impedire l’ingresso al forum. Perché? Non si sa. Cosa ne pensavano gli organizzatori del forum? Non si sa, non sono intervenuti. Alla fine la samba ha forzato il blocco e tutti sono entrati.
Quest’anno la Mayday di Milano ha esondato come un fiume in piena. E’
diventata, per la prima volta nei suoi nove anni di età, una vera festa
di popolo. Non c’è altro modo per raccontarla: la Mayday è il primo
maggio dell’Italia del secondo millennio.
Più di centomila hanno sfilato a Milano per la nona edizione: confederali battuti 20 a 1
“Aspiranti veline offresi per posto fisso in parlamento. No contratti
co.co.de”. Così recitava uno striscione appeso al primo piano di uno
stabile all’inizio di Via Torino, una delle arterie centrali di Milano
dove è sfilata la grande parade dell’EuroMayDay009.
Un’ironia
che calza a pennello con lo spirito della MayDay. Quella di quest’anno
è stata la nona edizione, ma lo smalto, l’ironia, l’invettiva, la
rabbia, il desiderio di cambiare sono sempre quelle degli inizi. Con
una differenza: quest’anno hanno partecipato più di 100mila giovani. Una cifra che è il segno dei
tempi e della consapevolezza raggiunta dal lavoro precario. Nulla a
confronto delle migliaia che avevano sfilato nel 2001. E nulla al
confronto dei 5mila che nella mattinata aveva seguito le bandiere di
Cgil, Cisl e Uil. MayDay batte il sindacato confederale 20 a 1.
In occasione della EuroMayday009 ecco in edizione straordinaria un nuovo numero della free&free press precaria City of Gods
. In esclusiva, all’interno, l’inserto speciale Alitalia: qui troverete
spiegati tutti i divertenti trucchi usati dalla famosa banda Colaninno,
insieme a governo e sindacati, per mandare a casa i lavoratori,
speculare sul titolo, beccare utili, mollare debiti, far valutare la
compagnia di bandiera quasi un miliardo di euro, ma scucire solo 250
milioni. Altro che gioco delle tre carte!