Mein Gefängnis

In que­sti mesi tante/i compagne/i sono stati col­piti da denunce, per­qui­si­zioni, misure cau­te­lari, arre­sti, e sono stati accu­sati di Asso­cia­zione pe Delin­quere. Compagne/i attivi nlle lotte stu­den­te­sche, anit­fa­sci­ste, per i beni comuni, impe­gnati nella lotta per un mondo senza oppres­sioni.
è un chiaro intento ven­di­ca­tivo della amgi­stra­tura che vuole inti­mo­rire gli atti­vi­sti bol­lan­doli come delin­quenti. A tutte/i i col­piti che ancora una volta non si arren­dono la nostra soli­da­rietà.
Di seguito ripor­tiamo la poe­sia di Erich Müh­sam scritta nel 1914 e tra­dotta dal com­pa­gno Leo­n­hard Schae­fer a soste­gno dei com­pa­gni carcerati.

Per­ché, per­ché sto qui?
(La mia prigione)

Sul mare danza l’onda
nel ritmo di vento e libertà.
Di spa­zio per dan­zare
la mia cella ha
dicias­sette metri cubi.

Dal cielo azzurro trema
nostal­gia che placa i cuori.
Il mio boc­ca­porto ha l’ infer­riata
ed il suo vetro è spesso e rigato.

L’amore mar­chia
con dita pal­lide silen­ziose
sul letto il suo segno.
La mia porta è di ferro,
il mio tavo­lac­cio duro e stretto.

Mille enigma, mille domande
ren­dono alcuni uomini stu­pidi.
Io ne ho sol­tanto una:
Per­ché sto qui? Perché?

Die­tro l’occhio abita la lacrima,
e piange quando è giunto il suo tempo.
Impri­gio­nati son i miei pro­getti
nel nome della giustizia.

Come un’asta sono i pro­getti
che il vento ha sca­ra­ven­tato dal tetto.
Poi­ché spesso si pensa che si possa
ciò che alla fine invece non si può.

Erich Müh­sam

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