Bergamo – Complici le festività e la poca disponibilità del nostro maggiore quotidiano locale di darne pubblicazione e’ passata sotto silenzio la sentenza del Tribunale del Lavoro che obbliga L’eco di Bergamo ad assumere un proprio giornalista tenuto colpevolmente precario per oltre 10 anni.
La vicenda si svolge nella sede de L’ Eco di Bergamo di via Papa Giovanni. Dieci anni di precariato scrivendo sulle pagine de L’Eco di Bergamo, dal 2000 al 2010, con 7 contratti a termine e un periodo di collaborazione coordinata e continuativa: il 12 dicembre scorso, dopo una lunga vertenza, un giornalista di 57 anni ha finalmente ottenuto dal Giudice del Lavoro Maria Vittoria Azzollini del Tribunale di Bergamo il diritto ad un’assunzione a tempo indeterminato.
Nel dispositivo della sentenza è scritto che sono stati accertati “l’illegittimità del termine apposto al contratto stipulato il 12 luglio 2010 tra il lavoratore e la società Sesaab spa e il diritto del lavoratore a riprendere il suo posto di lavoro”. Il Giudice ha condannato la società anche al risarcimento del danno.
“Dopo la scadenza del settimo contratto ho chiesto alla società di trovare una soluzione occupazionale più stabile, dopo 10 anni di precariato” ha spiegato il giornalista. “Mi è stato risposto, come sempre: ‘Ti teniamo presente, alla prima occasione… Ma si trattava di un rinvio dopo l’altro. Alla scadenza del periodo previsto dopo l’invio della cosiddetta lettera di disponibilità all’azienda, è partita la causa che è durata moltissimo. Nel frattempo, avendo due figli e dovendo assolutamente lavorare, ho trovato qualche collaborazione con altre testate, piccoli contratti. Ora mi aspetto di tornare a lavorare, d’altra parte lo ha stabilito anche un Giudice della Repubblica italiana.” A connotare la vicenda come paradossale ci pensano gli editoriali dell’Eco di Bergamo che nell’ultimo anno periodicamente affrontano il dramma sociale della precarietà soprattutto da quando si è insediato Papa Francesco. Chissà cosa prescrive il manuale del buon giornalista cristiano sotto la voce “coerenza”.
Come al solito l’Eco di Bergamo non si smentisce mai, un ricetaccolo di improbabili giornalisti. Vogliamo parlare di chi detiene le quote di sesaab ?(la società che gestisce tra gli altri Eco di Bergamo) oppure parliamo di un giornalista di punta (Nikpaly) pagato anche per fare l’ufficio stampa di Bre.be.Mi…