Tra razzismo e ipocrisia

Seriate – Per il consiglio comunale di Seriate di stasera erano stati annunciati due punti all’ordine del giorno che hanno suscitato molte polemiche. Il primo, quello della lista Saita insieme alla Lega Nord con argomento “Norme nei confronti di rom, zingari e nomadi a tutela del popolo italiano e lombardo” e il secondo, presentato da Reseghetti del PDL,  a tutela della libertà religiosa e di pensiero.

E’ bastato che in rete si prendesse visione di questi due punti  perché venisse fissato un appuntamento fuori dall’aula consiliare di Seriate. La mozione della Lega Nord si è dimostrata  semplicemente razzista e discriminatoria, capace di alimentare pregiudizi e con la pretesa dell’esistenza di un popolo lombardo da difendere. Un documento talmente pregno di ignoranza e luoghi comuni su cui non vale nemmeno la pena di soffermarsi troppo.

L’ordine del giorno del PDL invece  invita l’amministrazione comunale a prendere posizione contro la legge Scalfarotto, nota come legge contro l’omofobia, accusata di limitare la libertà di pensiero e di espressione.

E’ bastata la presenza al consiglio comunale di un nutrito gruppo di persone indignate, per fare ritirare immediatamente le due mozioni per “evitare eventuali polemiche”.

Del tutto fuori luogo e strumentale è stata la presenza del PD alla protesta. Infatti, da un lato la legge Scalfarotto aggiunge alle aggravanti presenti nella legge Mancino l’omofobia, che si somma così al razzismo, alla xenofobia e all’antisemitismo. Quello che si constata, però, è che la nuova legge indebolisce l’impianto generale e l’efficacia delle misure, perché queste aggravanti sono applicabili solo alle singole persone e non alle organizzazioni o ai partiti. Un ordine del giorno come quello presentato dalla Lega Nord non sarebbe impugnabile per palese discriminazione razziale proprio grazie alle premesse della legge Scalfarotto.

La causa di questo è l’approvazione dell’emendamento Verini, votato dallo stesso Scalfarotto, che restringe l’applicabilità della legge Mancino. E’ proprio  la Lega Nord, contestata questa sera dal PD, che dopo  l’approvazione della legge alla Camera ha espresso per  bocca del deputato Molteni la propria soddisfazione: “Il Carroccio esulta. I nostri 18 voti sono stati determinanti per sterilizzare gli effetti nefasti della legge sull’omofobia”.

Con buona pace di tutti, tranne di chi cerca l’uguaglianza per davvero.

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