-35 giorni: il sapere ai tempi di Expo 2015

 

Opportunità per il territorio?

Nuovo appuntamento sulle “opportunità per il territorio” di Expo 2015: la nostra lente indagatrice questa volta si è concentrata sul mondo della scuola e del sapere in generale. Il volantino è stato distribuito questa mattina all’ingresso del Liceo scientifico Majorana e del Liceo classico Rebora. Ecco il testo:

A 35 giorni da Expo 2015 SOS Fornace presenta:
IL SAPERE AI TEMPI DI EXPO 2015

Opportunità per il territorio?

Il mondo della scuola è uno dei terreni privilegiati in cui “coltivare” il consenso verso la Grande Truffa del 2015, con studenti obbligati a partecipare ai progetti collegati ad Expo come se fosse una materia curricolare, e insegnanti che non si permettono di dissentire perché precari e ricattati.
Malgrado le cronache quotidianamente dimostrino come Expo 2015 sia solo un’opportunità per mafiosi, politici, imprenditori e faccendieri – come emerge dagli ultimi eventi che hanno portato alle dimissioni del ministro Lupi – la presenza di Expo nelle scuole chiede vergognosamente agli studenti di lavorare gratis come “volontari” per il profitto di un evento che ha partorito solo proclami e nessun vantagio reale se non per i suddetti soggetti.
Insieme agli studenti delle scuole di Milano è nata una piattaforma collettiva di lotta e di controinformazione per il boicottaggio del lavoro gratuito e con l’intento di capovolgere la vetrina di Expo 2015 a nostro vantaggio, usandola come facciata per i problemi reali che circondano gli studenti che studiano e vivono nella nostra città. La campagna #IoNonLavoroGratisPerExpo contro lo sfruttamento della nuova generazione di studenti e precari è presente anche nelle scuole rhodensi e parteciperà al corteo studentesco del 30 aprile a Milano

Da poco più di un anno Expo è entrato nelle scuole attraverso diversi “programmi di sensibilizzazione” con l’intento di promuovere l’arruolamento dei 18500 volontari che nell’arco dei 6 mesi si alterneranno nell’opera di accoglienza dei visitatori, lavoro normalmente affidato a steward e hostess in cambio di una retribuzione.

Un esempio è “Expo visto da noi”, un progetto che coinvolge tutte le scuole di Rho, da quelle per l’infanzia fino ai licei, e che nell’arco di quest’anno ha promosso svariati incontri in cui gli studenti sono stati invitati a lavorare gratis con la promessa che Expo 2015 sarà una possibilità per arricchire il curriculum vitae e per facilitare l’ingresso nel mondo del lavoro.

Il lavoro volontario è una provocazione. Una vergogna travestita da opportunità, uno strumento di controllo che serve ad addomesticare i giovani e insegnargli che la scuola è come uno stage in cui si imparano a rispettare le regole della precarietà e dello sfruttamento senza fiatare. Insomma, una palestra di vita in cui allevare docili lavoratori obbligati a prestare gratuitamente il proprio tempo per un affare privato e criminale, e che da questa esperienza guadagneranno solamente l’illusione di aver impreziosito il curriculum vitae.

Alla luce di queste considerazioni il Movimento Studenti Rho, assieme al Centro Sociale SOS Fornace, sta portando avanti una campagna di boicottaggio del lavoro volontario insieme ad altre realtà studentesche milanesi al grido di “io non lavoro gratis per Expo”. Da quando è iniziata la campagna molti studenti hanno incominciato ad interessarsi alla lotta contro la Grande Truffa e a partecipare a cortei ed assemblee riguardanti questo tema. Assemblee, volantinaggi, attacchinaggi e azioni contro la campagna di sensibilizzazione e reclutamento dei volontari sono all’ordine del giorno.

Durante il convegno pubblico “Non di solo Pane” organizzato al Liceo scientifico Majorana di Rho nell’ambito del Progetto Expo Junior lo scorso 27 novembre, gli studenti no expo hanno distribuito materiale di controinformazione e ricordato al sindaco Romano, presente all’evento, che il pane di Expo è fatto di “Mafia, cemento e precarietà”.
Ad oggi gli studenti interessati a fare i ”volontari” per Expo sono in netta minoranza, e questo è un segnale positivo nei confronti della lotta contro Expo 2015.

La scuola non deve diventare una fondazione privata a uso e consumo di grandi aziende e lobbies che attraverso i loro finanziamenti concorrono a formare i quadri e gli sfruttati di domani, come vorrebbe il Presidente Renzi con il suo progetto di Buona Scuola.

Rivendichiamo la necessità di poter scegliere se partecipare o meno alle attività connesse ad Expo senza rischiare il 7 in condotta, e la necessità di una didattica che non sia schiava della logica economica del Grande Evento, e insieme agli studenti delle scuole milanesi lanciamo per il prossimo 30 aprile un corteo studentesco europeo a Milano contro Expo 2015, per dire no al lavoro gratuito e allo sfruttamento della nostra generazione!

 

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