La Rho solidale in presidio sotto il municipio contro gli sgomberi e per il rispetto dei diritti umani. La comunità rom si prende la parola e la Lega abbandona l’aula

 

Ieri sera, in occasione della giornata della memoria, un folto gruppo di oltre un centinaio di persone ha presidiato il municipio – dove era in corso il Consiglio comunale – per chiedere all’Amministrazione di fermare l’operazione di pulizia etnica contro la comunità rom di Rho che ha subito un’accelerazione nelle ultime due settimane con gli sgomberi di via Magenta e l’allontanamento di una persona affetta da gravi patologie in via Sesia. Dalle ore 21, con la presenza anche di una fitta rappresentanza della comunità rom rhodense, si sono susseguiti interventi al microfono di testimonianza diretta degli stessi rom, intervallati dalla proiezione di video a tema, in cui si sono raccontati gli sgomberi disumani messi in atto dall’amministrazione comunale rhodense nei giorni scorsi e in cui si è ricordato a più riprese che tra le vittime del nazismo ci furono anche i Rom, evidenziando le inquietanti analogie che ci riportano a quel periodo nero della storia che pratiche quali la schedatura, il rilevamento delle impronte digitali e il sistematico allontanamento dalla comunità che il Sindaco di Rho Zucchetti sta perseguendo, ci riportano alla memoria. E per ricordare al “ducetto” di Palazzo Visconti l’infamia delle leggi razziali che lui sta riproponendo su scala locale, è stato attaccato alle colonne di ingresso del Municipio il testo di un decreto utilizzato per deportare i rom nei campi di concentramento, modificato con alcune frasi contenute nella schedatura che la polizia locale di Rho ha fatto di tutti gli insediamenti e nuclei familiari rom presenti su questo territorio. Il presidio ha fatto poi pervenire al consiglio comunale, tramite i consiglieri di opposizione, la richiesta di fare intervenire alcuni esponenti della comunità Rom. Durante la sospensione la riunione dei capigruppo non ha trovato una posizione unanime e così, rientrati in aula, si è dovuto votare. Il Sindaco, la Lega e alcuni consiglieri di maggioranza, in totale 8, hanno espresso il loro voto contrario, cercando così di impedire che i rappresentati della Comunità Rom potessero parlare in Consiglio Comunale, una posizione inaccettabile di cui dovrebbero solo vergognarsi, a maggior ragione nella ricorrenza della Giornata della Memoria. Essendosi trovati in minoranza rispetto ai 21 voti favorevoli espressi dagli altri consiglieri, i leghisti hanno abbandonato l’aula, dimostrando ancora una volta di essere razzisti e per nulla democratici. L’intervento di Johnny, in rappresentanza della comunità Rom rhodense ha ripercorso la storia della loro famiglia fino allo sgombero, all’abbattimento della loro casa e alla confisca dei loro terreni, sottolineando che le modalità disumane con cui sono stati messi in mezzo a una strada e privati di ogni loro diritto, facendogli perdere il lavoro e allontanando i bambini dalla scuola, rispondono ad una logica razzista per cui viene chiamata l’intera comunità Rom a rispondere di atti illegali che è pur vero che esistono tra i rom (ma anche tra gli italiani), ma la cui responsabilità deve essere individuale. La replica del Sindaco si è limitata a ripercorrere l’iter processuale che ha portato alle ordinanze di sgombero e di demolizione, preoccupandosi di sottolineare come la comunità rom fosse una presenza ostile per la città vista la presenza di persone pregiudicate a vario titolo per reati comuni. E questo senza pensare minimamente al fatto che la politica di sgomberi attuata dall’Amministrazione, che obbliga i bambini rom ad interrompere bruscamente la scuola, uno degli strumenti per l’integrazione, non può fare altro che peggiorare la situazione, togliendo loro tutta una serie di opportunità per costruirsi un futuro migliore. Ma il culmine del razzismo si è raggiunto quando Zucchetti ha affermato che la sola presenza dei rom in Consiglio comunale – venuti in maniera civile a chiedere la parola per illustrare in prima persona le proprie ragioni – era una prova di ostilità nei confronti della comunità rhodense (di cui lui è un indegno rappresentante). Pensavamo che il Sindaco avesse toccato il fondo dopo aver votato in giunta comunale, il 6 ottobre scorso, il cambio di destinazione d’uso dei suoi terreni nell’ambito del PGT per fare un favore ad amici e parenti. Ci sbagliavamo. Ieri sera è finito ancora più in basso.

 

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