Il governo mente sul numero dei morti, mentre altri settori della popolazione proclamano la serrata a tempo indefinito
Il Governo vede soltanto 4 morti e respinge l’ipotesi di un ripiegamento militare
(Bolpress.com). - Il governo inasprisce le su eposizioni. Questa sera ha negato la possibilità che l'esercito abbandoni El Alto, ha iniziato a parlare di "molestie", ha respinto la possibilità che il presidente rinunci ed ha contabilizzato soltanto 4 morti. Nel frattempo, gli autisti hanno ratificato la loro serrata a tempo indeterminato, i cocaleros hanno annunciato che si aggiungeranno da oggi ai blocchi, i contadini dell'est marceranno verso Santa Cruz e la popolazione di Viacha arriverà alla La Paz.
Dopo le 20 persone vittime di oggi a El Alto, la maggioranza colpite da colpi di arma da fuoco, come hanno raccontato diversi mezzi di diffusione, il portavoce presidenziale, Mauricio Antezana ha riconosciuto l'esistenza soltanto di 4 morti anche se ha ammesso che "è probabile che ce ne siano più". Le autorità hanno detto che i soldati ed i poliziotti dispiegati nella città alteña "sono stati incalzati" da gente armata e che non possono essere rimandati al loro quartier generale poiché evitano la distruzione di posti d'energia elettrica e sorvegliano dei luoghi strategici.
Inoltre, ha detto che coloro che chiedono la rinuncia del presidente sono in cerca di "cospirazione e di modifica dell'ordine costituzionale", e perciò ha spiegato che "a questo livello" non ci può essere dialogo con i movimenti sociali. In questa stessa linea, il presidente, tramite una lettera, ha ripetuto ciò che ha già detto prima del massacro di El Alto e di Warisata (dove sono morte 6 persone): che si cessino prima le proteste per dialogare.
Nel frattempo, il dirigente nazionale degli autotrasportatori, Angel Villacorta ha ratificato la serrata generale ed indefinita degli autotrasporti a partire dalla mezzanotte ore di domani. In dichiarazioni distinte, il dirigente Evo Morales ha annunciato che "è decisa" la partecipazione dei cocaleros di Cochabamba al blocco delle strade poiché "il recupero degli idrocarburi (gas) passa per le dimissioni di Gonzalo Sanchez de Lozada". I cocaleros del Yungas, secondo il dirigente Dionisio Nuñez,, sono nella stessa linea di azione.
Da Santa Cruz, è stato reso noto che i contadini di Yapacaní cominceranno domani una marcia in difesa del gas, in direzione della capitale orientale. Molti televisioni hanno riportato la notizia che un numero imprecisato di persone andrà lunedì da Viacha in direzione di La Paz.
Secondo il portavoce Antezana esiste una preoccupazione nel governo per questa situazione, tuttavia ha confermato che le forze militari o poliziesche non verranno ripiegate perché compiono la loro missione costituzionale.
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