La misura è stata adottata dal governo per tentare di frenare i tumulti.
LA PAZ (CNN) -- Legge marziale in Bolivia nella città di El Alto, centro industriale a circa 15 chilometri dalla capitale La Paz. La misura è stata adottata dal governo per tentare di frenare i tumulti che da qualche giorno si moltiplicano per protestare contro il piano di esportazione in Messico e Stati Uniti di gas boliviano.
A nulla è servito, domenica, il tentativo da parte dell'esercito di presidiare le principali arterie della città domenica, se non a provocare diversi scontri con i dimostranti. E numerose vittime.
Il prete cattolico Asensio Mamani ha affermato di aver visto tre persone uccise durante gli scontri nel suo quartiere, Senapata. Un altro prete è stato testimone di due uccisioni nel quartiere di Ballivian.
Il totale dei morti nei tumulti sale così a 16, tra i quali un bambino di 7 anni colpito sabato da un proiettile vagante. Il bambino è stato raggiunto alla testa da un colpo mentre si trovava sul terrazzo della sua abitazione.
Fonti ospedaliere affermano che, inoltre, ci sono almeno 30 feriti.
I dimostranti protestano contro il piano del presidente Ponzalo Sanchez de Lozada di esportare gas dalle riserve della regione di Tarija. Il governo stima che le esportazioni frutteranno circa un miliardo e mezzo di dollari alla Bolivia, la nazione più povera del Sudamerica. Ma i leader sindacali affermano che i benefici non raggiungeranno la povera gente.
Le politiche liberiste di Sanchez de Lozada sono già state spesso attaccate. L'attuale presidente boliviano vanta solidi legami con George W. Bush.
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