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Appelli in rete
by nick Tuesday October 21, 2003 at 06:12 PM mail:  

Dove e' apparso l'appello su Destra Radicale e Fiamma i dissidenti

alcuni luoghi dove e' apparso l'appello "CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE"

Lista Fiamma i "dissidenti", mail inoltrata dal firmatario Giorgio Vitali


A: fiamma@yahoogroups.com
CC: lboniar@tin.it
Da: "VITALI GIORGIO" <g.vitali@chimici.it>
Data: Tue, 7 Oct 2003 10:30:23 +0200 (CEST)
Oggetto:[fiamma] Fwd: CON IL POPOLO IRACHENO CHE RESISTE


Appello per una manifestazione nazionale il 6 dicembre a Roma

La guerra che l¹imperatore in pectore G.W. Bush, il primo maggio scorso, aveva solennemente dichiarato finita, è in realtà appena agli inizi.
Gli aggressori angloamericani pensavano che una volta battuto l¹esercito regolare, i cittadini iracheni li avrebbero accolti sventolando bandierine a stelle e strisce. Si trovano invece alle prese con la crescente ostilità popolare.
Gli invasori hanno occupato il paese promettendo ³democrazia e libertà². In realtà il governo fantoccio capeggiato dal militare statunitense Bremer, fallita la politica colonialista del ³divide et impera², reprime con metodi dittatoriali e crudeli ogni manifestazione di malcontento. Chiunque osi sfidare le sue decisioni, viene catturato, arrestato e chiuso in campi di concentramento.
In queste condizioni la resistenza irachena si è andata progressivamente rafforzando nella prospettiva di diventare una vera e propria guerra di liberazione come fu quella vietnamita.
Noi riteniamo la resistenza irachena legittima, non solo sul piano morale, ma anche su quello politico. E¹ l¹occupazione militare angloamericana, come quella israeliana della Palestina, illegale e illegittima. La stessa aggressione all¹Iraq è avvenuta in aperta violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
La battaglia che si svolge in Iraq ha un¹importanza storica. Se gli occupanti angloamericani saranno cacciati, se il popolo iracheno riuscirà a liberarsi di loro, le pretese imperiali e imperialiste nordamericane, l¹idea di trasformare il mondo intero nel loro orto di casa, subiranno un colpo fatale. La sconfitta degli occupanti angloamericani sarebbe dunque una vittoria per tutti coloro che nel mondo lottano per la democrazia, l¹autodeterminazione e la libertà dei popoli che non vogliono essere sottoposti al giogo imperiale.
Nonostante la gran parte degli italiani si sia opposta all¹aggressione, malgrado milioni di persone abbiano manifestato la loro volontà di pace, il governo Berlusconi non solo si è schierato a fianco degli USA, ha addirittura inviato proprie truppe in Iraq a dar manforte agli occupanti.
Sosteniamo il popolo iracheno che resiste e chiediamo il ritiro immediato dei soldati italiani dall¹Iraq, così come da tutti gli altri paesi in cui essi sono presenti.
Chiediamo a tutte le persone che hanno gridato il loro no alla guerra di riprendere la lotta manifestando con noi per:

La libertà dell¹Iraq e della Palestina
Cacciare tutti gli invasori
Riportare a casa i soldati italiani
Chiudere le basi americane in Italia e in Europa

per adesioni all'appello indicando nome, cognome e citta' scrivi a: IRAQlibero@libero.it
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Forum della Destra Radicale su politica on-line:
http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=&threadid=67348

Con Il Popolo Iracheno Che Resiste Post #1 di 20

La manifestazione è promossa in maniera orizzontale, da persone mosse dalla consapevolezza che la resistenza del popolo iracheno contro l'occupazione anglo-americana e' una battaglia di civilta' che ha implicazioni cruciali per l'avvenire di tutta l'umanita'. La manifestazione vuole essere unitaria, aperta a chiunque condivida i valori inviolabili di fratellanza, eguaglianza e liberta', quale che sia la sua fede politica o religiosa. Adesioni di movimenti, associazioni, forze politiche organizzate sono ben accette, a patto che rispettino il carattere inclusivo, plurale e pacifico della manifestazione medesima.

per adesioni all'appello, indicando nome, cognome e citta' scrivi a: IRAQlibero@libero.it
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Appello per una manifestazione nazionale il 6 dicembre a Roma

La guerra che l¹imperatore in pectore G.W. Bush, il primo maggio scorso, aveva solennemente dichiarato finita, è in realtà appena agli inizi.
Gli aggressori angloamericani pensavano che una volta battuto l¹esercito regolare, i cittadini iracheni li avrebbero accolti sventolando bandierine a stelle e strisce. Si trovano invece alle prese con la crescente ostilità popolare.
Gli invasori hanno occupato il paese promettendo ³democrazia e libertà². In realtà il governo fantoccio capeggiato dal militare statunitense Bremer, fallita la politica colonialista del ³divide et impera², reprime con metodi dittatoriali e crudeli ogni manifestazione di malcontento. Chiunque osi sfidare le sue decisioni, viene catturato, arrestato e chiuso in campi di concentramento.
In queste condizioni la resistenza irachena si è andata progressivamente rafforzando nella prospettiva di diventare una vera e propria guerra di liberazione come fu quella vietnamita.
Noi riteniamo la resistenza irachena legittima, non solo sul piano morale, ma anche su quello politico. E¹ l¹occupazione militare angloamericana, come quella israeliana della Palestina, illegale e illegittima. La stessa aggressione all¹Iraq è avvenuta in aperta violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
La battaglia che si svolge in Iraq ha un¹importanza storica. Se gli occupanti angloamericani saranno cacciati, se il popolo iracheno riuscirà a liberarsi di loro, le pretese imperiali e imperialiste nordamericane, l¹idea di trasformare il mondo intero nel loro orto di casa, subiranno un colpo fatale. La sconfitta degli occupanti angloamericani sarebbe dunque una vittoria per tutti coloro che nel mondo lottano per la democrazia, l¹autodeterminazione e la libertà dei popoli che non vogliono essere sottoposti al giogo imperiale.
Nonostante la gran parte degli italiani si sia opposta all¹aggressione, malgrado milioni di persone abbiano manifestato la loro volontà di pace, il governo Berlusconi non solo si è schierato a fianco degli USA, ha addirittura inviato proprie truppe in Iraq a dar manforte agli occupanti.
Sosteniamo il popolo iracheno che resiste e chiediamo il ritiro immediato dei soldati italiani dall¹Iraq, così come da tutti gli altri paesi in cui essi sono presenti.
Chiediamo a tutte le persone che hanno gridato il loro no alla guerra di riprendere la lotta manifestando con noi per:

La libertà dell¹Iraq e della Palestina
Cacciare tutti gli invasori
Riportare a casa i soldati italiani
Chiudere le basi americane in Italia e in Europa


per adesioni all'appello indicando nome, cognome e citta' scrivi a: IRAQlibero@libero.it
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Ultimo appello sempre nel Forum Destra Radicale riportato guarda caso da associazione Limes che pero' ha dato un aggiustatina al titolo mettendo "Iraq Tricea d'Eurasia"(come il titolo del libro di Padre Benjamin edito da Claudio Mutti:

http://www.politicaonline.net/forum/showthread.php?s=8d93c388e1c98a5288dd85eaaf7db691&threadid=69453

Bollettino Informativo N°27 Post #1 di 1

BOLLETTINO INFORMATIVO N°27
A CURA DELL'ASSOCIAZIONE LIMES
http://WWW.ASSLIMES.COM



- L'EPIGRAFE -

"Stiamo vivendo una vera e propria guerra di religione. Non tra cristiani e mussulmani e nemmeno fra credenti e atei, ma fra uomini di fede, cioè quelli che credono che la vita abbia un senso e che hanno la responsabilità di scoprirlo e di realizzarlo, e questa religione sordida del mercato che priva la vita di ogni senso e ci conduce ad un suicidio planetario."
Roger Garaudy



- AGGIORNAMENTO DEL SITO -

http://www.asslimes.com/ultimiaggiornamenti.htm

Osservatorio mondialismo
- Americanisti di tutto il mondo, unitevi! (C.Mutti)
- Strane riconciliazioni e... antifasc-isteria (C.Mutti)
- I greci accusano Blair di crimini in guerra in Iraq (H.Smith)
- La fornitura di energia in Europa: sulla strada della California (L.Komp)
- La grande Europa ed il terrorismo intellettuale (T.Sunic)
- Il migliore dei mondi secondo Washington (N.Chomsky)

Il male americano
- Gli Stati Uniti: una nazione governata da multinazionali e multimilionari (R.Kick)
- Stati Uniti in missione per conto di Dio (F.Dragosei)

Arte e Letteratura
- Yeats tra fascismo e aristocrazia (L.O'Manwel)

Dal mondo
DOSSIER IRAK
- Considerazioni intorno alla distruzione dello Stato irakeno da parte degli USA (A.Venier)
- La distruzione dei pubblici registri in Iraq (S.Kiryakos)

Zona di Confine
- Guardia, guardia... (Bebèrt)

Biblioteca fronte antimondialista
- Carlos (Ilich Ramírez Sánchez), L’Islam révolutionnaire

Ecologia
- Notizie in breve del mese di settembre



- IN GIRO PER LA RETE -

# Il sito personale di Alain de Benoist http://www.alaindebenoist.com/index.php

# Nuovo indirizzo per il sito EstOvest, sito dedicato alla comparazione culturale http://www.estovest.net

# Sul sito Kelebek una nuova sezione dedicata a una raccolta di materiali in italiano sui "neoconservatori", i tecnici del dominio che stanno rivoluzionando gli Stati Uniti e portando l'attacco al mondo intero: http://www.kelebekler.com/caimani/

# Sito in italiano sulla situazione nell'Irak occupato. Uruknet è un progetto di informazione sull'Iraq, per raccogliere notizie dal paese occupato a sostegno della lotta per il ripristino della legalità, della sovranità nazionale e dell’indipendenza. http://www.uruknet.info

# Rabbini contro il sionismo. Lettera aperta al presidente Bush da parte del rabbino Russell Waxman http://www.arabcomint.com/torah_true_jews.htm

# Io sono la rivoluzione. Fidel Castro si confessa con il regista Oliver Stone. Sull'America, l'11 settembre, i diritti civili, l'embargo, il comunismo. E sul suo destino http://www.espressonline.it/eol/fre...ail.jsp?type=cs



- IRAQ TRINCEA D'EURASIA -

Con il popolo iracheno che resiste
Appello per una manifestazione nazionale il 6 dicembre a Roma

La guerra che l’imperatore in pectore G.W. Bush, il primo maggio scorso, aveva solennemente dichiarato finita è in realtà appena agli inizi. Gli aggressori angloamericani pensavano che una volta battuto l’esercito regolare, i cittadini iracheni li avrebbero accolti sventolando bandierine a stelle e strisce. Si trovano invece alle prese con la crescente ostilità popolare. Gli invasori hanno occupato il paese promettendo “democrazia e libertà”. In realtà il governo fantoccio capeggiato dal militare statunitense Bremer, fallita la politica colonialista del “divide et impera”, reprime con metodi dittatoriali e crudeli ogni manifestazione di malcontento. Chiunque osi sfidare le sue decisioni, viene catturato, arrestato e chiuso in campi di concentramento. In queste condizioni la resistenza irachena si è andata progressivamente rafforzando nella prospettiva di diventare una vera e propria guerra di liberazione come fu quella vietnamita. Noi riteniamo la resistenza irachena legittima, non solo sul piano morale, ma anche su quello politico. E’ l’occupazione militare angloamericana, come quella israeliana della Palestina, illegale e illegittima. La stessa aggressione all’Iraq è avvenuta in aperta violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale. La battaglia che si svolge in Iraq ha un’importanza storica. Se gli occupanti angloamericani saranno cacciati, se il popolo iracheno riuscirà a liberarsi di loro, le pretese imperiali e imperialiste nordamericane, l’idea di trasformare il mondo intero nel loro orto di casa, subiranno un colpo fatale. La sconfitta degli occupanti angloamericani sarebbe dunque una vittoria per tutti coloro che nel mondo lottano per la democrazia, l’autodeterminazione e la libertà dei popoli, di tutti i popoli che non vogliono essere sottoposti al giogo imperiale.

Nonostante la gran parte degli italiani si sia opposta all’aggressione, malgrado milioni di persone abbiano manifestato la loro volontà di pace, il governo Berlusconi non solo si è schierato a fianco degli USA, ha addirittura inviato proprie truppe in Iraq a dare manforte agli occupanti. Sosteniamo il popolo iracheno che resiste e chiediamo il ritiro immediato dei soldati italiani dall’Iraq, così come da tutti gli altri paesi in cui essi sono presenti. Chiediamo a tutti i cittadini italiani che hanno gridato il loro no alla guerra di riprendere la lotta manifestando con noi per:

La libertà dell’Iraq e della Palestina
Cacciare tutti gli invasori
Riportare a casa i soldati italiani
Chiudere le basi americane in Italia e in Europa

Per adesioni scrivere ad IRAQlibero@libero.it


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