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una curva non $i raddrizza
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ingrrrrrifati Thursday October 30, 2003 at 01:22 PM |
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Il Perugia avrà in concessione per 80 anni l'area dove sorge il "Curi". Il Comune umbro verserà nelle casse della società 250mila euro all'anno Il calcio moderno di Gaucci Stadio e centri commerciali Il Perugia non è la Juventus e questo lo sanno tutti, tant'è che si è fatto un gran parlare nei giorni scorsi del nuovo "Delle Alpi" che la società bianconera dal prossimo anno si appresta a costruire con annessi centri commerciali, cinema, palestre e via dicendo, mentre in secondo piano è passato un analogo progetto che assegna alla società umbra, quindi alla famiglia Gaucci, la concessione di quell'immensa area dove sorge il "Renato Curi". La sostanza delle due operazioni di fatto è la stessa: in nome del calcio moderno, lo sport oggi è indissolubilmente legato al business, trattasi indifferentemente di pay-tv o di multisale da destinare ai più svariati scopi proprio a ridosso del rettangolo del gioco. L'accordo tra i grifoni, nella persona di Alessandro Gaucci, e il Comune di Perugia, è cosa recente. L'amministrazione municipale umbra, approvando all'unanimità un emendamento del sindaco Renato Locchi, ha concesso alla famiglia del presidentissimo lo "sfruttamento" dell'area del "Curi" per 80 anni. Esiste un progetto - l'aggiornato sito internet ufficiale del Perugia parla di "Progetto stadio" e mette in bella mostra le fotografie della futura area - che prevede in queste migliaia di ettari la costruzione di svariati centri commerciali, mega ristoranti, spazi destinati a convegni e, udite udite, un albergo su tre piani attaccato alla curva Nord. Davvero da non crederci. Una struttura recettiva nel cuore della passione dei tifosi. Ma c'è di più: con questo accordo, il Comune di Perugia si impegna a concedere alla società calcistica - quindi per ora sempre ai Gaucci - la bellezza di 250mila euro (sì, proprio così) all'anno per 80 anni. In cambio, al Perugia - si legge nel sito - «spetterà la totale e completa manutenzione dello stadio e degli impianti». Ecco la ricetta vincente del calcio moderno.
Gli unici che finora si sono mostrati decisamente contrari al rivoluzionamento dell'area, sono gli "Ingrifati", gruppo ultrà della curva Nord, i quali non riescono ancora a capacitarsi di come sia potuta passare una cosa del genere. «L'idea del "Grande Curi" - ci dicono - venne bocciata due anni e mezzo fa e per noi fu un sospiro di sollievo. Nei giorni scorsi l'incredibile capovolgimento di fronte. Siamo rimasti senza fiato». Quello che più "brucia" agli Ingrifati è l'albergo a ridosso della "loro" curva: «Ci tolgono uno spazio fondamentale, noi siamo abituati ad arrivare allo stadio alcune ore prima della partita e ad andare via per ultimi. Quell'area per noi è importantissima, è un nostro punto di incontro. Non possono mortificare così lo sport e la passione popolare in nome di un business che non conosce più confini». Per l'inizio dei lavori non c'è ancora una data certa perché occorre l'approvazione del Credito sportivo, finanziatore della mega opera, cui seguirà il completamento del progetto.
Gli Ingrifati non sono comunque rimasti a guardare, organizzano volantinaggi e allo stadio espongono striscioni contro il nuovo stadio e il calcio moderno. Non si accontentano della bocciatura che ha ricevuto il disegno di un centro alimentare nell'area incriminata. A loro piace il calcio d'altri tempi, più passioni e meno affari.
Fabio Rosati sport@liberazione. it
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Ristorante vip al «Curi»
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tese Friday October 31, 2003 at 12:48 PM |
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http://lanazione.quotidiano.net/chan/16/6:4653611:/2003/08/28
PERUGIA — Via libera dalla Giunta comunale alla realizzazione di un'area ristorazione «vip» nella pancia di ferro e plastica dello stadio Renato Curi. Ristorante vip al Curi La concessione rilasciata dal Comune permetterà alla società del «padron» Gaucci di fare un ulteriore passo avanti verso uno stadio sempre più moderno e in linea con le disposizione previste dal regolamento internazionale Uefa. Il ristorante dei vip — come è stato già ribatezzato — dovrebbe sorgere sotto la tribuna centrale dell'impianto di Pian di Massiano, e la copertura del locale consisterà nella classica tensostruttura. L'accesso molto probabilmente sarà riservato esclusivamente agli «ospiti d'onore» del Perugia calcio e gli abbonati della tribuna centrale. Questi ultimi pagando una cifra che oscilla tra i 300-400 euro potranno consumare 17 pranzi laculliani prima di sedersi sulle poltrocine ad assistere alle partite casalinghe del Perugia. Per i tifosi del Grifo, il Curi si potrebbe trasformare, se passerà anche il progetto della realizzazione di un centro commerciale interno, in «casa e bottega». Sempre dolci consorti permettendo. Le cucine del ristorante potrebbero essere messe in funzione — ancora non è stata comunicata dalla società la data dell'inizio dei lavori — entro il prossimo mese, in virtù anche dell'ingresso in Coppa Uefa, via Intertoto, dei magnifici «Cosmi boy's». Stadio sicuro E' giunta a buon punto l'opera di messa in sicurezza dello stadio finanziata dal Comune, che nelle prossime settimane spera di poter portare a termine l'ultimo tassello mancante di questa trance dei lavori: ovvero la recinzione esterna dell'impianto. «Lo stato di salute del Curi, rispetto al passato, — ha affermato l'assessore, Sauro Cristofani (nella foto) — è oggettivamente migliorata moltissimo. Puntiamo entro settembre ad ottenere il certificato anti-incendi che rappresenta il primo tassello verso la definitiva messa in sicurezza della struttura». Che il «grande vecchio» stia riscoprendo una seconda giovinezza, dopo l'apertura dei cantieri comunali, è stato certificato, seppur con qualche distinguo, anche dalla commissione che ieri mattina ha effettuato un sopralluogo allo stadio in vista del primo incontro di campionato Perugia-Siena che si dovrebbe — il condizionale è d'obbligo con l'aria che tira alla Figc — disputare domenica prossima. Convenzione sulla parola La nuova convenzione per la gestione ed utilizzo dello stadio tra il Perugia calcio e il Comune è ancora orfana delle firme ufficiali. Motivo: ambedue le parti, dopo aver raggiunto un saldo accordo verbale, stanno limando minuziosamente tutti i capitoli del nascente testo della ritrovata «concordia». Inoltre, c'è da sciogliere ancora il nodo sulla durata della convenzione. E' tornato a splendere il sereno sul «Curi».
di Nicola Bossi
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perugia merda
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terni operaia Saturday November 01, 2003 at 05:20 PM |
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perugia borghesem tyerni operaia.
COME MAI UNA CITTA' TURISTICA COME LA VOSTRA NON DOVREBBE AVERE UN GRANDE HOTEL SOTTO LA CURVA NORD. VOI BORGHESI DI MERDA CI DOVRESTE ESSERE ABITUATI AGLI ALBERGHI.
una città rivoluzionaria come Terni, piena di fabbriche e proletariato gli alberghi non li ha. anche perché nessuno ha voglia di prendersi un tumore causa l'amianto delle acciaierie.
noi siamo in sciopero da settimane e nussuno ne palra.
OPERAI DI TUTTA L'UMBRIA UNITEVI CONTRO L'IMPERIALISMO PERUGINO.
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