La storia sotto inchiesta
Inizia il 31 gennaio il processo alla storia. Una storia ancora troppo densa di misteri, quella di Portella della Ginestra e della strage dell'1 maggio 1947. Una storia di collusione tra mafia, politica e forze dell'ordine. E uno storico scomodo, uno di quelli che non si accontenta delle verita' ufficiali. Giuseppe Casarrubea , figlio di una vittima di quegli anni di repressione contro il movimento operaio in Sicilia, non si e'accontentato delle sentenze dei processi e ha studiato, analizzato testimonianze, documenti e foto per anni riuscendo a ricostruire non solo la dinamica della prima strage di stato dell'Italia repubblicana, ma anche dell'eccidio di Partinico in cui morirono Fra Diavolo alcuni componenti della banda Giuliano. Ma il potere costituito non gradisce, in tempo di pieno revisionismo spintosi al punto di volere controllare i testi di storia delle scuole. E un ex capitano dei carabinieri, Roberto Giallombardo,
trascina in tribunale Casarrubea con un'accusa di diffamazione proprio sulla ricostruzione della morte di Fra Diavolo, infiltrato di polizia e carabinieri nella banda Giuliano. Si processa il tentativo di fare luce su uno dei grandi misteri della storia italiana. Si tenta di zittire e manovrare la ricerca storica, si minaccia la liberta' di compierla e soprattutto di renderla pubblica. Come se bastasse un tribunale a nascondere la verita' e ad assolvere il potere colluso.
L’appello per Casarrubea
Approfondimenti:
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L'affondo di Casarrubea
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