GUERRA
Sono le 18.45 italiane del 7 ottobre 2001 quando aerei americani e inglesi
lanciano i primi attacchi alle principali città afgane, iniziando
l'operazione "libertà duratura".
I principali obiettivi, secondo il discorso di Bush, sono i campi
d'addestramento del gruppo terroristico di Osama bin Laden, Al-Qaeda, gli
aeroporti, gli aerei, le centrali radar e i depositi militari di Kabul,
Kandahar e Jalalabad.
Secondo l'ambasciatore dei talebani in Pakistan, Abdul Salam Zaeef, molti
civili afgani sono rimasti vittime degli attacchi; morti 4 dipendenti
dell'Onu sotto il bombardamento dell'edificio che ospitava la missione per
lo sminamento. A tre giorni dal bombardamento le autorità americane
ammettono che le loro armi precisissime, "come in ogni guerra, colpiranno
dei bersagli non designati".
Il messaggio di Bin Laden trasmesso due ore dopo l'inizio dei bombardamenti
alla televisione del Quatar e quello di Sleiman Abu Ghaith, portavoce di Al
Quaeda, trasmesso martedì 9, contengono espliciti richiami alla guerra santa
contro gli Usa e i loro alleati. Sembra siano stati preparati in anticipo,
in attesa che un attacco americano innescasse il processo di guerra.
Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan si è definito "disturbato" pep la
dichiarazione degli Usa di voler estendere il conflitto ad altre nazioni
sospettate di dare asilo a terroristi.
Migliaia di persone stanno manifestando in Italia e nel mondo il proprio
dissenso per una guerra che, oltre ad ammazzare degli innocenti già
prostrati dalla fame e dalla povertà, rischia di espandersi e di diventare
incontrollabile.
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