Indymedia-Italia chiude (e indySard pure)
A 7 anni dalla nascita di
indymedia.org (Seattle 1999), a 6 anni dalla nascita di italy.indymedia.org
(Bologna 2000), e a 3 anni dalla nascita di indySard (Aprile 2003),
Indymedia ha iniziato una riflessione sul suo modo di essere e
progettare. Il decimo indyMeeting (Torino 17-19 Novembre 2006)
ha fatto partire la proposta di chiudere il sito per far ripartire
la discussione in strada sulle modalità di fare politica
e di essere Media.
Indymedia, in quanto specchio del movimento, soffre
degli stessi mali, con la differenza che i "mali del movimento"
pesano in modo distribuito su tutti, quelli di indymedia su poche
persone. Indymedia non è solo una bacheca e si basa sulla
partecipazione attiva di tutte le persone coinvolte (dai tecnici
a chi legge). La questione di Jeff, che fino ad ora ha ospitato
indy e ora non lo fa piu', e' stata solo il detonatore di problemi
ben piu' delicati e profondi,che si palesano con le troppe regole
che stanno appesantendo indy stessa.
Il 29 Novembre, indymedia-italia si auto-oscurerà
per un periodo di silenzio, su cui è ancora in corso un'accesa
discussione, che potrebbe portare alla nascita di un progetto
nuovo, o potrebbe riportare alla semplicità originaria.
Ma non è detto.
L'esperienza di indySard si conclude qui, per assoluta assenza
di partecipazione al progetto, assenza che dovrebbe far riflettere,
e che avrebbe portato comunque alla chiusura della pagina sarda.
La notizia è stata data a metà Novembre (prima del
meeting di Torino) con zero reazioni, per cui la discussione si
sposta fra la gente, lontano dalle tastiere e dai monitor.
Fino al 29 Novembre, sarà ancora attiva la lista
principale italy-list,
su cui è possibile seguire le ultime battute (gli archivi
sono consultabili) e, al momento della chiusura, le motivazioni
conclusive saranno esposte su http://italy.indymedia.org
Sempre nella stessa pagina saranno comunicate le coordinate per
partecipare all'eventuale rinascita di indymedia.
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