Call Strike
Spesso chi telefona ai numeri gratuiti delle società telefoniche
(a cominciare da quelli di Telecom, Tim, Vodafone, Wind, H3G) non sa
che dietro la cornetta si nasconde una vita precaria, senza
possibilità di ammalarsi, di avere ferie pagate, di ottenere un
reddito decente, di auto-organizzarsi (ci ci prova viene licenziato).
I call center nascondono vite
parcellizzate, abilitate a rispondere su un solo argomento, pagate
a prestazione, all'ora, costrette al part-time o all'apprendistato dopo
anni di lavoro per una società.
Il caso dei call center è solo il più noto esempio di come è
selvaggia, quando si applica, la Legge 30 (la
famigerata riforma Biagi): un vortice di
esternalizzazioni e privatizzazioni di servizi, che ha creato in breve
tempo una vera e propria epidemia di
precari. Precari minacciati anche dalla possibile delocalizzazione
massiccia (in Tunisia, Albania o Romania).
Il 4 novembre tutti possono partecipare alla lotta di chi sta
dietro le cuffie. Con il call
strike: chiamando i numeri dei call center gratuiti
187-191-119-190-155 dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 19.00.
Il 4 novembre è infatti previsto uno sciopero
nazionale delle telecomunicazioni, con manifestazioni in tutta
Italia (Roma, Napoli e Milano).
il
manifesto dell'iniziativa
comunicato
ansa
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