Tutti contro Moratti
Mentre il ministro Moratti sta riformando l'intero sistema formativo
italiano, dalla scuola elementare all'università monta un'ondata di
protesta dal basso, a difesa del carattere pubblico della formazione. La
conoscenza è una risorsa economica e sociale sempre più importante, e la
libera diffusione dei saperi e della cultura è una rivendicazione che
attraversa tutta la società, dalla formazione alla proprietà intellettuale.
Al contrario, le riforme
Moratti intendono destrutturare l'attuale organizzazione pedagogica del
tempo pieno, garantendo per le 40 ore attuali, e solo in alcune scuole,
solo l'accudimento dei bambini. L'intenzione è quella di migliorare la
formazione ritagliandola sull'individuo, con l'introduzione del "tutor" e
del "portfolio" formativo. In compenso si tagliano finanziamenti e organici ricorrendo all'uso massiccio di personale precario.
Per quanto riguarda l'universita', diverse misure stanno per entrare in vigore. Il DDL Moratti sul riordino della docenza condanna i ricercatori alla precarieta', sostituendo il contratto a tempo indeterminato con un co.co.co. di ben dieci anni, come se i 55000 precari su cui si reggono ricerca e didattica non bastassero. Il governo Berlusconi prevede anche di aumentare la selezione per l'accesso alle borse di studio e degli alloggi, limitando il diritto allo studio e privilegiando un sistema meritocratico a discapito della condizione socio-economica dello studente e della studentessa.
Sia nella scuola che nell'università, e in tutta Italia, l'opposizione ai provvedimenti del governo è nata dall'auto-organizzazione degli insegnanti, dei genitori, degli studenti e precari. Queste mobilitazioni spontanee hanno indetto una manifestazione nazionale a Roma, il 15 maggio, a cui ha aderito un numero molto ampio di organizzazioni politiche e sindacali e di associazioni. E il 22 maggio, tutti ad Arcore a fare la festa alla Moratti.
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