Ordinarie intimidazioni nelle carceri
Storie di ordinaria repressione nel territorio laziale: da venerdi 14 maggio i GOM , Gruppi Operativi Mobili, gia' famosi per le torture di Bolzaneto e la repressione nel carcere di Opera, hanno deciso che dopo mezz'ora di lezione nell' Istituto tecnico commerciale di Rebibbia i detenuti debbano tornare in cella per la conta, procedura che dura un'ora e mezza e interrompe di fatto la lezione.
Quest'atto e' solo l'ultimo di una serie di intimidazioni che gli insegnanti del COBAS Scuola dell'istituto lamentano oramai da 3 mesi, cioe' dal momento in cui i Gom sono divenuti una presenza fissa nel carcere di Rebibbia Penale.
Perquisizioni, controllo della didattica, lunghe attese per entrare avevano gia' reso difficile il proseguire dell'insegnamento.
A Viterbo invece i detenuti sono in sciopero dall'11 maggio scorso per protestare contro le condizioni del carcere di Mammagialla.
Queste vicende ci ricordano come l'istituzione carceraria italiana si stia avvicinando sempre piu' a quella statunitense diventando un mero contenitore della "devianza sociale" facendo della coercizione il principale strumento di "reinserimento sociale".
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