Uno scempio lungo 3 chilometri
Tre chilometri di scempio architettonico, un mostro ecologico a campata unica, un'opera inutile dal punto di vista economico e pericolosa dal punto di vista strutturale, un grande affare per la mafia (si calcola che circa 4mila miliardi di vecchie lire finirebbero nella casse di Cosa Nostra). Tutto questo e' il Ponte sullo Stretto di Messina, per la costruzione del quale, lo Stato, e' disposto anche ad abbattere interi paesi (tanto grandi sarebbero i piloni portanti), distruggendo le case di decine di famiglie.
Mentre Sicilia e Calabria soffrono di carenze enormi in quanto a collegamenti interni (autostrade inesistenti, strade fatiscenti, ferrovie antiquate e pericolose) il governo si concentra sulla costruzione del ponte spacciandolo come la panacea di tutti problemi di collegamenti e di trasporti tra l'Isola e il resto d'Italia.
Dal 2 all'8 agosto a Cannitello, sul versante calabro dello stretto, si e' svolto il Terzo Campeggio internazionale contro il Ponte sullo Stretto. Centri sociali, associazioni e realta' dell'antagonismo del sud si sono incontrati per affrontare l'argomento, per fare il punto della situazione e per decidere insieme strategie di lotta comune contro un'opera che non deve essere realizzata.
Assemblee, proiezioni video, concerti e un media center che ha raccontato, con una radio in streaming e in etere, sull'esempio di Cinisi, fuori dal campo il campo stesso e la lotta contro il ponte. A dispetto del vano tentativo di criminalizzare le iniziative.
[ Tutti i report, gli audio e le immagini dal campeggio contro il ponte ]
Video: Un'opera inutile
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