L'ennesima vile aggressione con lame alla mano
L'ennesima aggressione a freddo in cui non si č
scelto di spaventare ma di lasciare un segno che non si cancella.
Renato muore con 7 coltellate sul corpo.
Renato non era un militante, Renato era un ragazzo che condivideva il suo
impegno sociale, il suo rispetto per la vita, la tolleranza e la
bellezza della diversitą negli spazi sociali di questa cittą.
Per Renato divertirsi voleva dire passare una serata ascoltando musica
con i suoi fratelli. Per i ragazzi che lo hanno ucciso il divertimento č
uscire di casa con l'intenzione di andare a cercare qualunque persona diversa da
se stessi, seminare paura, terrorizzare,
misurare la propria superioritą con la violenza ingiustificata, uccidere,
come hanno fatto con Renato.
Violenza e intolleranza che sono ormai un atteggiamento sociale e culturale diffuso che colpisce il "diverso", che sia per colore di pelle, per religione, per orientamento
sessuale, culturale, politico, o diverso semplicemente per modo di vestire. Violenza ed intolleranza che in tutta Italia vengono diffuse da luoghi fascisti ben individuabili.
Negli ultimi mesi abbiamo assistito a campagne elettorali basate su manifesti e camioncini nostalgici che hanno attraversato indisturbati tutta la cittą,
appoggiati economicamente e politicamente da quei signori che ogni
giorno sui giornali e telegiornali parlano di immigrati terroristi, di
Italia agli italiani, di guerre in nome del petrolio. Legittimati anche da quelle amministrazioni che tentano di governare i
conflitti sociali riducendoli all'opposizione di estremismi fra chi produce
morte e chi diffonde solidarietą con speranze di cambiamento e trasformazione.
Chiediamo a tutti i compagni, le compagne, gli amici e le amiche di rispettare il dolore che la famiglia di Renato sta vivendo.
Appuntamenti:
Sabato ore 17 Corteo con partenza da Porta San Paolo
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