IN SOLIDARIETÀ CON LE VITTIME BASCHE DELLA REPRESSIONE
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Dichiariamo la nostra solidarietà con le vittime della tortura e con il movimento internazionale per la fine di questa pratica.
Siamo soddisfatti per essere insieme ai 75 cittadini baschi arrestati per ragioni politiche dallo scorso settembre.
Quasi tutti hanno denunciato di essere stati torturati. La Polizia pratica sistematicamente la tortura sui detenuti politici. La pratica perché il Governo spagnolo la incoraggia garantendo l’impunità. Si potrebbe porre fine a questa pratica se la magistratura insistesse sul rispetto della legge. Al contrario, essa collabora ai crimini della tortura coprendoli.
La tortura è possibile anche perché la legislazione permette alla Polizia di mantenere in isolamento assoluto i detenuti e nega loro l’accesso all’assistenza legale.
La legislazione permette al Governo di trasferire le vittime della tortura fuori dal Paese Basco, a disposizione di tribunali ostili.
Tutto ciò porta a concludere che il Governo partecipa al crimine della tortura.
Ma non si può attribuire la responsabilità al solo Governo. Il silenzio pubblico favorisce l’esistenza della tortura. La tortura è talmente abominevole che preferiamo non parlarne. Ma dobbiamo farlo.
L’esistenza della tortura dimostra la degenerazione della democrazia in Stato di polizia.
Sosteniamo la manifestazione in appoggio a queste 75 vittime, perché esse ci rappresentano tutti. Chiunque di noi può essere vittima della tortura fintanto che i governi continueranno a praticarla.
Pertanto, è per noi stessi che ci uniamo alla manifestazione.
Noam Chomsky (professore, Cambridge MA) The International Action Centre (New York City) Douglas L. Vaughan Jr. (National Lawyers Guild, Colorado) Ward Churchill (American Indian Movement) E varie altre firme
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