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stacchiamo la spina all'ocse
by IMC italia Wednesday, Jul. 10, 2002 at 11:43 AM mail:

(continua dalla feature)

Siena ospiterà per tre giorni un convegno che proporrà il modello senese di sviluppo come modello esportabile e simbolo della riuscita integrazione fra rispetto dell'ambiente e ricette economiche proposte dal mercato neo-liberista. Il 10, 11 e 12 luglio si sono dati appuntamenti nella "ridente" Toscana personalità di spicco dei governi di varei paesi europei e non che discuteranno uno studio realizzato dall'OCSE (e commissionato dalla Provincia di Siena a guida catto-diessina) e che ha scelto il "modello senese" come parametro di riferimento per lo sviluppo di politiche agricole che riescano a coniugare uno sfruttamento sostenibile del territorio con la capacità di essere competitivi sul mercato globale. Non e' il primo exploit dei governanti senesi, e toscani in generale. Vale la pena ricordare la curiosa presenza del presidente della regione Martini a Porto Alegre (momentaneamente ignaro delle disgrazie ambientali che lui ed i suoi soci hanno realizzato riguardo l'etc) e la reazione del presidente della Provincia di siena, Fabio Ceccherini che dopo aver a lungo ignorato l'esistenza di numerosi comitati locali di cittadini che lottano da anni per una gestione più partecipata e democratica, nonche' più limpida, dell'ambiente nel quale vivono, ha scoperto giusto in questi giorni che la questione ambientale e' di vitale importanza e va discussa con la comunita' che lo vive. L'organizzazione del vertice dell'OCSE e' stata gestita dalle autorità nello stile che piu' e' classico da queste parti, ossia tenendo nascosto agli occhi ed alle orecchie della cittadinanza qualunque questione che possa anche solo eventualmente turbare la quiete e la patina di "vita perfetta" che avvolge morbosamente Siena. Per questi ed altri motivi le realtà locali operative sul territorio (collettivi, comitati, partito) hanno iniziato già nei primi mesi dell'anno a lavorare per la realizzazione di un'iniziativa che a differenza delle sempre più frequenti rincorse dei potenti della terra non sia solo contro, ma sia anche e soprattutto PROPOSITIVA. La prospettiva delineata dal Comitato NOCSE Siena e' quella di affrontare nel merito i temi sollevatio dal rapporto OCSE e proporre la propria visione alternativa, dal basso ed orizzontale della gestione del rapporto fra ambiente e sviluppo. Il lavoro previo, che ha portato alla definizione della tre-giorni di controseminari, e' stato caratterizzato da un metodo nuovo e che anche in tante situazioni di movimento risulta di difficile attuazione: l'orizzontalita'. Le realta' interessate al progetto NOCSE hanno discusso i temi, gli aspetti da trattare nei contro-seminari, il metodo di lavoro in maniera orizzontale e democratica dimostrando quindi sin da questo momento la radicale differenza rispetto a coloro che si arrogano il diritto di governare il mondo e di dettarne le regole. La piattaforma che è stata prodotta dal comitato nocse siena e' stata sempre aperta ai contributi degli aderenti e dei nuovi partecipantti al comitato stesso, e questo risultato è stato ottenuto proprio perchè non si e' voluto utilizzare il metodo di lavoro "delle strutture cui si appartiene". Una scelta caratterizzante fatta propria dal Comitato NOCSE Siena e' stata quella di non dotarsi di una propria struttura di portavoce e rappresentanti più o meno ufficiali. Gli incontri con le istituzioni e con la stampa locale sono state sempre gestite in maniera aperta in modo tale che tutti paartecipassero anche a questo passaggio così da evitare i giochini di leaderizzazione tanto cari ai media mainstream. I documenti che usciranno dalla tre-giorni di contro-seminari saranno l'espressione diretta del lavoro delle persone che srtudiano i problemi e che, troppo spesso, pagano con la propria salute le conseguenze devastanti delle politiche ambientali, anche qui in Toscana. Comunque vada l'iniziativa senese un grosso risultato e' stato già ottenuto: unire in rete (non solo telematica) tante realtà affini o anche solo potenzialmente convergenti che molto raramente avevano avuto la voglia/possibilità/forza di lavorare insieme ad un progetto comune.


1) PRESENTAZIONE INIZIATIVA.

Noi rifiutiamo il confronto con l'OCSE in quanto organismo ANTI-democratico, che non solo non da' voce attraverso rappresentanze, ma determina, con i propri studi, le decisioni e le scelte politiche degli stati nazionali e delle istituzioni internazionali. L'OCSE è il principale motore delle strategie economiche e sociali neoliberiste, e non e' sensibile quindi ai bisogni reali dei cittadini. Infatti anche in questo caso abbiamo rilevato che nell'analisi della provincia di Siena, assunta a modello di sviluppo agricolo e turistico, si usano solo parametri finanziari ed economici e non vengono tenute in considerazione: le esigenze dei piccoli e medi agricoltori locali e dei lavoratori del settore, i diritti elementari quali quello a vivere e a muoversi sul territorio per i ceti meno abbienti, la difesa della salute messa a rischio da inquinamenti di varia origine (acustico, elettrosmog, inquinamento delle falde acquifere, produzione di diossina), la partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni che li riguardano, e tanto altro. Contro i parametri dell'OCSE proponiamo una riappropriazione comunitaria del territorio.
Il modello che pensiamo e' quello dell'autogestione senza delegare le linee di sviluppo ad organismi internazionali e la gestione quotidiana a politici e burocrati e i parametri per selezionare le scelte di sviluppo del territorio devono essere fondati sui bisogni collettivi e non sui profitti delle multinazionali.

2) CARTA COMUNE
CARTA COMUNE DI TUTTI I PROMOTORI E GLI ADERENTI AL SEMINARIO NOCSE
Noi, comitati, partiti, gruppi, collettivi e singole persone che aderiamo e partecipiamo al seminario NOCSE, dichiariamo a tutti i cittadini, ai lavoratori, alle istituzioni la nostra volonta' di costruire il nostro seminario nella maniera più trasparente e condivisa possibile, con l'intenzione di creare un momento di arricchimento e di socialità che coinvolga tutti coloro che possano sentirsi interessati dalle tematiche che verranno trattate nei tre giorni NOCSE.
I tre giorni di seminario, il concerto e la nostra festa di strada, che vedrà la partecipazione di bande che suoneranno e tanta gente colorata che ballera' e cantera', hanno l'obiettivo di coinvolgere, informare, far riflettere e divertire i partecipanti alla tre giorni e i cittadini di questa città.
Dichiariamo, per tutti questi motivi, che non e' nostra intenzione procurare danni a persone e cose, e che la preparazione e l'organizzazione del nostro seminario si sta svolgendo nello spirito di tranquilla collaborazione con le istituzioni, perche quello che ci interessa e semplicemente la possibilità di esprimere e diffondere le nostre opinioni di semplici cittadini sulle tematiche che riguardano la nostra città, la nostra provincia e la nostra regione.
Vogliamo esprimere il nostro dissenso documentando i costi sociali ed ambientali delle scelte concrete praticate dalla nostra provincia e dalla nostra regione in fatto di produzioni agroalimentari, qualità dell'ambiente, privatizzazione dei servizi, partecipazione reale alle decisioni.
E' nostra intenzione fare delle proposte alternative su vari temi, considerando che è senz'altro violenza la condizione in cui sono spesso costretti a vivere i migranti che lavorano nei nostri cantieri e nei nostri campi, è violenza minare la salute dei cittadini e progettare opere che causano impatti ambientali, è violenza considerare come merce su cui produrre profitto, beni fondamentali come l'acqua, e' violenza strumentalizzare e criminalizzare coloro che vogliono esprimere le loro opinioni diffondendo menzogne e spaventando i cittadini.

3) PIATTAFORMA
L'OCSE, Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico, non è altro che un tassello entro un mosaico composto da organizzazioni globali vuote da un punto di vista strettamente propositivo, ma tese a legittimare e ribadire linee di politica economica di stampo neoliberista già operative.
La differenza fondamentale fra WTO e FMI, da una parte, ed OCSE dall'altra è che mentre i primi impongono le ricette economiche e sociali ai governi (vedi situazione Argentina), l'OCSE studia gli sviluppi e le ripercussioni delle politiche sociali, economiche ed ambientali che permettano al sistema globale di funzionare in maniera "sostenibile". Se il WTO ed il FMI rappresentano il farmacista, l'OCSE non può rappresentare altro che la composizione chimica del farmaco.
L'OCSE, in seguito ad "approfonditi" studi, ha scelto il "modello senese" come parametro di riferimento per lo sviluppo di politiche agricole che riescano a coniugare uno sfruttamento sostenibile del territorio con la capacità: di essere competitivi sul mercato globale.
Mentre il Presidente della Provincia riusciva a far nominare, dall'OCSE, Siena come modello di gestione del territorio, il Presidente della Regione Toscana andava a Porto Alegre a sostenere il modello Toscano come esempio di sostenibilità e democrazia. I DS sono impazziti o forse i DS reputano la ricetta dell'OCSE democratica e sostenibile? Vediamo di capirci di più. Le leggi del mercato e quelle dei vari governi (comunali, provinciali, regionali, nazionali e globali - di cui l'OCSE fa parte) stanno trasformando sempre più il territorio senese in quella che dovrebbe essere un'oasi felice e che in realtà è una vetrina per turisti ricchi, soprattutto stranieri.
I prezzi di accesso ai beni e ai servizi offerti da questo territorio sono sempre più alti: salgono i prezzi delle case, quelli degli affitti, i negozi si fanno sempre più alla moda e inaccessibili. Si creano veri e propri borghi ad uso esclusivamente turistico, estranei al territorio (Pentolina, Villa Arceno). La gente comune, i lavoratori che offrono i servizi, hanno sempre maggiore difficoltà a trovare uno spazio di vita e di socialità in questo territorio. Alcuni servizi fondamentali, come la salute, vengono "riformati" ossia tagliati, come è successo nella Val d'Elsa con l'accorpamento di tre ospedali in un'unica struttura.
E' un modello di sviluppo che produce esclusione: chi ha un reddito medio-basso non si può permettere di vivere nel territorio e viene o decentrato nelle aree periferiche della Provincia, lontano da Siena, o viene fatto emigrare (Siena ha un elevato tasso di emigrazione). Questa linda isola felice è sostenibile per i turisti ricchi, per le multinazionali e per gli affaristi nostrani; gli altri devono cercare di ritagliarsi un'esistenza su un territorio pensato per esigenze che non sono quelle della collettività. Oltre a produrre esclusione questo modello di sviluppo non può essere considerato sostenibile perchè non è esportabile.
La presenza del Monte dei Paschi, annoverata anche tra le banche armate secondo i dati ministeriali del 2000 (vedi anche questa relazione della Campagna di pressione contro le banche armate del 2002), ` un tassello importante in questo modello di sviluppo in quanto finanziatore-controllore delle amministrazioni locali e beneficiario, insieme a tutti gli altri istituti di speculazione finanziaria, del modello neoliberista, consigliato dall'OCSE e reso operativo dalla Provincia.
I servizi di elite offerti dalla provincia necessitano e generano zone marginali, industriali, inquinate. La bellezza della campagna senese si basa sulla dislocazione altrove di attività che danneggiano e degradano il territorio che sono semplicemente trasferite altrove. La stessa Provincia di Siena ` divisa in città d'arte e paesaggi turistici da un lato e quartieri dormitorio e poli industriali (Pian dei Mori, Val d'Arbia, Val d'Elsa) dall'altro. All'interno della provincia questo modello produce barbarie, contraddizioni, esclusione su vari aspetti che vale la pena analizzare singolarmente.

SALUTE

I parametri utilizzati dall'OCSE per esaltare la Provincia sono esclusivamente finanziari ed economici. La salute dei cittadini non rientra nelle preoccupazioni dell'OCSE. Negli ultimi anni nel territorio di Siena si sono formati decine di comitati per protestare contro progetti di sviluppo che minacciavano la salute dei cittadini. Si può ricordare l'inquinamento del Merse, la discarica di Monteroni, l'inceneritore di Poggibonsi, l'elettrodotto di prossima costruzione nell'area di Pian della Speranza-Rosia. Le amministrazioni pubbliche hanno invariabilmente ignorato le motivazioni dei comitati e hanno proceduto nel loro modello di sviluppo.

TRASPORTI

La rete di trasporto è pensata per una utenza di ceto alto. Si tagliano i pullman di linea per le zone periferiche, peggiora la fruibilità dei servizi a pagamento intorno al centro di Siena ma i servizi per i turisti ricchi sono sempre più presenti; l'esempio più eclatante è la folle perseveranza con cui si cerca di ampliare l'aeroporto di Ampugnano che avrebbe come principale scopo quello di collegare le regioni europee di provenienza dei turisti direttamente con il territorio senese.

AGRITURISMI

Gli agriturismi sono stati e continuano ad essere una opportunità di reddito per alcune famiglie. Alcune zone, soprattutto quelle periferiche (Amiata, Val d'Elsa), si sono salvate anche grazie alla diffusione di agriturismi. La moltiplicazione degli agriturismi e le dinamiche attuali destano però preoccupazione. Come servizi offerti, la loro accessibilità è estremamente ridotta (si parla di 50 euro a notte minimo nel senese e nel Chianti).
Se è vero che alcune famiglie hanno ristrutturato le proprie case per condurre agriturismi a gestione familiare, è altrettanto vero che si stanno diffondendo sempre più vere e proprie catene di agriturismi. I costi iniziali di investimento sono alti e quindi gli agriturismi spesso beneficiano di un proprietario assenteista che si limita ad investire il capitale, dirigere l'impresa e intascare i guadagni. Le condizioni di lavoro negli agriturismi sono preoccupanti: i lavori di ristrutturazione sono spesso portati avanti disponendo di manodopera in nero di lavoratori pendolari meridionali o mediante il lavoro di immigrati gestiti secondo i metodi del caporalato (per verificare basta fare una visita a Colonna S. Marco e ai Due Ponti la mattina presto). Una volta messa sù la struttura lo sfruttamento riguarda i dipendenti.

CASE

Una logica conseguenza della diffusione degli agriturismi è 'aumento del prezzo delle case e conseguentemente degli affitti. Strutture che potrebbero ospitare gente che abita tutto l'anno sul territorio vengono tenute chiuse per mesi con la speranza di farci un ingente profitto nei soli mesi estivi. I luoghi di vita si riducono e quelli che rimangono sono sempre più cari. Siena è probabilmente uno dei posti più cari in Italia, in particolare per ciò che concerne gli affitti e i costi delle case, sia in centro sia in campagna. La morsa del mercato caccia le persone dai posti più pregiati rinchiudendola nei quartieri dormitorio che si stanno moltiplicando attorno a Siena (ma non troppo vicino per non rovinare l'estetica del centro): S. Miniato, Ruffolo, San Martino, cementificazione della Cassia e della Siena-Bettolle. La proprietà degli immobili si concentra in poche mani e gli stessi senesi vengono cacciati dal centro storico, perché rende di più vendere la casa a ricchi stranieri o affittarla agli studenti. Coloro che guadagnano stipendi normali si trovano a spendere buona parte del proprio salario per l'affitto; altrimenti ci si deve autoconfinare ai margini della provincia dove gli affitti sono rimasti relativamente più bassi.

PRODUZIONI DI QUALITA'

La diffusione dei marchi di qualità, in questi ultimi decenni, ha avuto uno stimolo parzialmente positivo, creando nuove opportunità ai piccoli agricoltori. Anche in questo caso, esistono però importanti controindicazioni. Si assiste ad un accentramento della proprietà terriera, con le grosse aziende (per il vino- Banfi, Zonin, Rocca delle Macie) che scalzano i piccoli produttori. I piccoli produttori si trovano a doversi necessariamente allineare con il modello di sviluppo prevalente, perché i modi di produzione "tradizionali" non sono più economicamente sostenibili. I piccoli vengono o espulsi (tramite l'acquisto) o proletarizzati (le grosse aziende comprano la loro uva). La direzione dello sviluppo agricolo è sempre più decisa dai burocrati europei che decidono dove indirizzare le sovvenzioni, dove istituire zone DOC; gli agricoltori devono rassegnarsi ad allinearsi con le tendenze imposte. Trasformarsi in agriturismo per alcuni e' una necessità per sopravvivere. Inoltre, la creazione di zone DOC, si limita ad esportare altrove la produzione di prodotti a prezzi più bassi; quei produttori di altre regioni - o anche produttori che sono appena fuori dal limite della zona di qualità - che non hanno avuto la fortuna di beneficiare di un marchio DOC, si trovano a dover vendere i loro prodotti (magari di ottima qualità) a prezzi notevolmente più bassi.
La politica provinciale coniuga il neoliberismo all'ipocrisia perché sostiene di fondarsi sulla "sostenibilita'" ma nei fatti è una sostenibilita' esclusivamente economica e finanziaria che non offre alcuna garanzia sociale, sanitaria ed ambientale. Contro i parametri OCSE (che considerano solo il profitto) proponiamo una riappropriazione comunitaria del territorio. Chiediamo che siano i cittadini e non l'OCSE o le grandi imprese a dettare i parametri della sostenibilità. Il modello che pensiamo è quello dell'autogestione, senza delegare le linee di sviluppo ad organismi internazionali quali l'OCSE e la gestione quotidiana a politici e burocrati. I parametri per selezionare le opzioni di sviluppo del territorio devono essere fondati sui bisogni collettivi e non sui profitti delle multinazionali. La democrazia radicale che rivendichiamo non si riconosce nelle operazioni di facciata condotte dalle amministrazioni locali toscane. Non basta la consultazione di qualche associazione o organismo non governativo "amico" per confermare linee di sviluppo già definite nei loro tratti essenziali. Domandiamo un confronto con tutte le realtà sociali attive nel territorio, anche quelle più "scomode", nella formulazione delle scelte amministrative; la possibilità di essere presenti in tutte le sedi decisionali tecniche e politiche; un accesso trasparente e immediato alla documentazione in possesso degli enti locali; mezzi per sensibilizzare la cittadinanza sulle scelte delle amministrazioni; forme di democrazia diretta per invalidare le decisioni prese dai politici: una democrazia realmente partecipata.
In previsione di una attività di approfondimento critico nel periodo del seminario OCSE a Siena il 10-11-12 luglio, chiediamo a chi si vive quotidianamente sulla pelle gli effetti di queste politiche, ai comitati cittadini, agli agricoltori, alle realtà politiche toscane e nazionali che hanno affrontato problematiche legate all'ambiente un dialogo per approfondire questa piattaforma, per migliorarla, per correggerla e per riempire il contro-seminario di contenuti e di socialita'.

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