http://italy.indymedia.org/news/2006/11/1184850.php Nascondi i commenti.
Napoli locomotiva dell'economia italiana (sommersa) | ||
by modo Sunday, Nov. 19, 2006 at 12:45 PM | mail: | |
rilettura di Gomorra
Aprendo Gomorra è difficile reprimere il sospetto: quanto c’era di vero, e quanto di marketing, nella campagna per concedere una scorta all’autore? Saviano non l'aveva chiesta, e almeno in un primo tempo non la voleva; il suo libro è un atto di accusa e di sfida, ma non dice nulla di veramente nuovo; nulla che non ci sia capitato di orecchiare qua e là sui giornali e persino in tv. Nomi e cognomi ce n’è, ma perlopiù di condannati o latitanti; il quadro finale risulta frammentario, soprattutto per la mancanza di quella Teoria Unificata del Complotto che il lettore italiano si attende ormai per assuefazione. Nessun grande vecchio qui: solo un’anarchia feudale sfarinata in centinaia di territori e dinastie che Saviano nemmeno tenta di ricostruire. Davvero ha senso metterlo a tacere? Di storie di camorra tutti si riempiono la bocca. Cosa c'è di così pericoloso proprio in questo libro? (Ti fa schifo questo mestiere? Robbe', ma lo sai che gli stakehoder hanno fatto andare in Europa questo paese di merda? Lo sai o no? Ma lo sai quanti operai hanno avuto il culo salvato dal fatto che io non facevo spendere un cazzo le loro aziende?)La monnezza ci ha portato in Europa (del resto, avverte Saviano, i padri della nazione sono i palazzinari, altro che Parri ed Einaudi). La città del sole e del mare si è riciclata in pattumiera del mondo, per creare ricchezza che andrà a fruttare altrove: nel nord operoso, o nella Scozia del clan La Torre o sulla costa spagnola, ovunque i boss decideranno di reinvestire e riciclare in imprese, spesso alla luce del sole. - Infine: l’omertà. Che in Gomorra non è l’antica reazione della piccola comunità che si chiude a riccio, ma un più moderno e neoliberista pensare agli affari propri. Un’omertà che coinvolge tutti noi, anche qui a nord, quando liquidiamo la camorra come sopravvivenza del passato, eterno ritardo del meridione. Una bugia comoda per le nostre velleità di padroncini del mondo, reucci della piccola impresa. Saviano ci grida che è sbagliato: Gomorra non è un mondo a parte, ma è una città del nostro mondo. I suoi traffici sono i nostri traffici, la sua ricchezza è la nostra. Non un passato altrui, ma forse il nostro futuro: un far west tossico, popolato da bulletti senza prospettive, e governato da signori rinchiusi nelle loro ville hollywoodiane nascoste tra i rifiuti. Di questo ci parla Saviano. Senza i compiacimenti dei professionisti del noir o dei teorici della mitopoiesi, nel suo libro rifonda il suo materialismo sugli odori e le tracce di sangue e denaro. Al centro, finalmente, il vero motore da cui tutto dipende (politica inclusa): la Merce. Per averci raccontato quello che siamo o che diventeremo, per avere spacciato a poco prezzo parola e conoscenza, Saviano è stato minacciato di morte. Ma esiste una minaccia ben peggiore per gente come lui, ed è sempre la stessa: il non esser più letti, il non essere più compresi. Leggete Gomorra. |
||
versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum | ||
perchè? | ||
by Laura Sunday, Nov. 19, 2006 at 1:28 PM | mail: | |
vabbene però dovete ammettere anche il diritto alla critica che proviene da persone onestissime e che sono stufe di vivere in una città che non offre nulla e si prende tutto . Quale lavoro per i diplomati ed i laureati? quali prospettive di vita? e questo indipendentemente dalla camorra. Io qui leggo solo facili generalizzazioni, da parte di chi evidentemente, si limita a fare sociologia spicciola. Io li conosco quelli che vanno a lavorare in nero: ragazze che si fanno sfruttare per 5/6 anni e solo per mettere da parte i soldi per fare i matrimoni da 5000 euro ed inviatare il cantante neomelodico di grido,e dopo? più nulla, non lavorano più, nè lottano per un vita dignitosa (e questo vale anche per gli uomini) io leggo che Napoli non è fannullona, però lavora a singhiozzo e senza progetto e senza un piano preciso e questo è determinato dalla mentalità partenopea che si riflette nei comportamenti criminali dei Boss. A napoli ci sono dei mali endemici, in primis, la violenza , mali che nascono con la stessa fondazione mitica della città e la connotano in maniera strutturale. Perchè se un Napoletano critica Napoli viene aggredito verbalmente ed anche fisicamente? perchè tutte le persone a questo mondo hanno diritto a cercarsi una "patria" migliore ,ma solo i napoletani sono costretti a rimanere in un posto dove stanno tutti ,fondamentalmente, MALE! quasi come se qualche demone - dalle viscere della terra-avesse scagliato la propria maledizione sugli abitanti di questa città che sono privi della capacità ( e della forza) di potersene andare dove cavolo gli pare? |
||
versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum | ||
errata corrige | ||
by laura Sunday, Nov. 19, 2006 at 1:42 PM | mail: | |
i matrimoni sono da 15.000 euro |
||
versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum | ||