Stavolta il presidente americano ha ragione
Bush e la guerra “civile” Questa volta sono d’accordo con George W. Bush quando afferma che “In Iraq non c’è la guerra civile”. E’ vero: la guerra che si sta combattendo laggiù non è per niente “civile”. “Civile” è una guerra nella quale c’è un obiettivo, i due schieramenti si affrontano e se le danno di santa ragione senza coinvolgere la popolazione, le armi utilizzate sono convenzionali, i prigionieri vengono trattati come esseri umani in attesa della loro liberazione alla fine del conflitto. Insomma, dove esistono quantomeno delle regole condivise e delle tutele per la gente comune. Per me, per quanto mostruosamente assurda sia ogni guerra, visto che l’uomo per natura sembra proprio non volerne fare a meno, questo potrebbe essere un modello di guerra “civile”. Ma non mi sembra che questo modello sia minimamente applicabile né all’Iraq né alla maggior parte delle guerre che insanguinano da tempo il nostro pianeta senza aprire il minimo spiraglio al passaggio di una pur leggera brezza di pace.
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