Firenze
«Ci sono cimici in questura»,
«Ci sono cimici in questura», denuncia Achille Totaro, consigliere regionale di An, durante una conferenza stampa. E rivela: «Alcuni colloqui riservati fra un dirigente della Digos e me e fra lo stesso dirigente e il leader della destra universitaria, Giovanni Donzelli, sono stati riferiti puntualmente durante l'assemblea di martedì a Scienze politiche e riportati sul sito di informazione antagonista Indymedia».
Si rischia il caso politico. Gli onorevoli Filippo Ascierto e Giampiero Cannella hanno annunciato un'interogazione al ministro dell'Interno, Pisanu, per capire come sia potuto accadere che conversazioni riservate siano finite agli orecchi di esponenti dei centri sociali.
Totaro precisa: «Non avendo alcun dubbio sulla professionalità dei dirigenti della questura di Firenze, deduciamo che ci siano delle cimici all'interno della questura e degli uffici di dirigenti e funzionari. Per queste ragioni chiediamo una bonifica dei telefoni e delle stanze della questura».
Il prefetto, Achille Serra, è all'estero. Da Palazzo Medici Riccardi indirizzano ogni richiesta sul diretto interessato, il questore Giuseppe De Donno: che si trincera dietro un discreto riserbo. Ma assicura per oggi, giornata anticomunista proclamata dagli studenti di destra, un forte impegno per evitare qualsiasi tipo d'incidente.
Achille Totaro, infatti, dice che quella «fuga di notizie» è un segnale per nulla tranquillizzante. In quei colloqui, lui e Donzelli ribadivano la volontà di fare il corteo in centro, soprattutto intorno alla zona universitaria, «in difesa dei diritti umani», prima della manifestazione prevista nella sala di Chimica, in via Gino Capponi, concessa dal rettore, Agusto Marinelli, nonostante le proteste dei centri sociali.
Totaro sostiene che potranno esserci momenti caldi. E spiuega: «I siti Internet continuano a inviare messaggi, annunciando raduni per ostacolare la nostra manifestazione. Se dovessero occupare la facoltà di Chimica sarebbe un guaio: perché il rettore avrebbe il dovere di far intervenire la polizia. E potrebbero scoppiare incidenti. Che noi non vogliamo assolutamente».Totaro si ferma un attimo, riprende fiato. E riattacca: «Il nostro obiettivo è semplicemente quello di celebrare la sesta giornata anticomunista, che si tiene nell'anniversario della caduta del Muro di Berlino. L'abbiamo rinviata di qualche giorno per evitare concomitanza, o semplice vicinanza col Social forum. Noi non siamo provocatori».
Ma a questo punto Totaro punta il dito: «Mi meraviglia molto il fatto che il movimento Social forum di Firenze, pronto a dichiarare liberticida il governo se avesse cambiato il percorso del corteo del 9 novembre, ora si schieri per far variare il percorso a noi. E la democrazia tanto declamata all'inizio di novembre dov'è finita?».
Situazione critica. L'occupazione del rettorato, ieri, fa pensare a nuove dimostrazioni clamorose. Alcuni negozi di San Marco e zone confinanti, che non chiusero il 9 novembre, potrebbero essere tentati di abbassare la saracinesca oggi pomeriggio.
di Sandro Bennucci
http://lanazione.quotidiano.net/chan/8/2:3900550:/2002/11/28
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