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Scendiamo in piazza anche a Bergamo come lavoratori, studenti, singoli pacifisti per dire no a questa guerra, no ai governi che la fanno e a chi specula e accumula enormi profitti grazie a questo massacro. Scioperiamo per bloccare l’ economia di guerra che per i lavoratori significa più tagli alla spesa sociale, ulteriore restringimento dei diritti, ossia posti di lavoro a rischio. Allo scoppio del conflitto lo sciopero di due ore svolto il 20 marzo non ha espresso le reali potenzialità ed aspettative dei lavoratori. Questa giornata consente a tutti, iscritti a qualsiasi sindacato o non iscritti, di scioperare e manifestare la loro posizione. Si spera che nonostante i sindacati confederali non si siano spesi per questa iniziativa, lo sciopero diventi generale e generalizzato. La guerra interna si manifesta attraverso gli attacchi preventivi che mettono in pericolo l’intero diritto del lavoro; saremo tutti più precari, più flessibili e più ricattabili. Durante una guerra diminuiscono gli spazi di libertà e di dissenso, chiunque chiede diritti, democrazia e agisce contro questa aggressione all’Iraq viene considerato nemico di uno stato di fatto belligerante. Chi finanzia realmente questa guerra con l’intento di trarne grandi profitti ? Sono le multinazionali legate all’esercito americano (come la Esso) o interessate alla ricostruzione come quelle collegate all’amministrazione Bush. Le Banche non si tirano indietro investendo in armi i grandi capitali a loro affidati. Anche per questo abbiamo indetto la mobilitazione proprio davanti al Credito Bergamasco in Porta Nuova che è la principale “banca armata” del nostro territorio.
PRESIDIO ITINERANTE CONCENTRAMENTO ORE 14.00 IN PORTA NUOVA A BERGAMO DAVANTI ALLA SEDE DEL CREDITO BERGAMASCO.
Promuovono CUB, COBAS, SLAI-COBAS, SIN-COBAS, USI, Csa Pacì Paciana, Movimento studentesco, Rete no war, Rifondazione comunista.
CSA Pacì Paciana
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