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Le «tribù» degli autogestiti: tutti uniti nella difesa degli spazi
by dal corriere Saturday, May. 31, 2003 at 8:39 AM mail:

Il Cox 18: dobbiamo continuare a essere un laboratorio culturale per la città.


A echeggiare è il reggae, l'hip-hop o il jazz. Sugli scaffali sono stipati libri sul movimento operaio, il marxismo e l'imperialismo Usa. Le locandine annunciano film di Luis Buñuel, i cartelloni invitano a dibattiti sul lavoro precario. In fabbriche dismesse, edifici fatiscenti, falegnamerie abbandonate fanno «contro-cultura». I centri sociali di Milano oggi sfilano in corteo per il Leoncavallo. Uniti, una volta tanto. «Dobbiamo essere compatti - spiega Walter Settembrini del Cox 18 , nato nel 1976 intorno alla libreria Calusca -. Uniti per continuare a essere un laboratorio artistico-culturale per la città». Un laboratorio con iniziative che coinvolgono i quartieri di Milano.
Il Ticinese, per cominciare. Dove oltre al Cox 18 c’è il Circolo dei Malfattori , una struttura anarchica del ’76, che ospita rassegne di film autoprodotti, documentari sul movimento operaio e una biblioteca di 2 mila volumi. E poi c’è l' O.R.So (Officina di Resistenza Sociale) con gli incontri sull’antifascismo e l’impegno sul fronte dell'emergenza casa. «Dolore nel cuore, rabbia nell'anima», c'è ancora scritto sui muri del Garibaldi. In lutto per la morte di Davide «Dax» Cesare, il ragazzo dell'O.R.So ucciso a marzo in via Brioschi. Non solo regno di party multiculturali e laboratori di liuteria, ma anche centro di attività contro la speculazione edilizia e il precariato. Ancora: al Garigliano Social Club - quartiere Isola - un gruppo di mamme ha pure organizzato attività per i più piccoli. Il Pergola Tribe organizza concerti reggae. A due passi c'è il Deposito Bulk , attivo in corsi di alfabetizzazione informatica e italiano per migrantes , con la sua ciclo-officina recupera biciclette usate. «Oggi scendono in piazza anche i centri sociali che negli ultimi anni hanno criticato il Leoncavallo - osserva Francesco Purpura -. Sostenere il suo diritto a esistere, vuol dire sostenere la possibilità di esistere per tutti gli spazi autogestiti». In un panorama milanese molto variegato. Dagli antagonisti ai disobbedienti, dagli antifascisti agli anarchici fino ai creativi.
Per il Vittoria di via Muratori a parlare è Elio: «Dobbiamo lavorare insieme - dice - a favore dei diritti degli extracomunitari. Di più. Contro il lavoro precario e il fascismo». Politica attiva che si fa anche al T28 di viale Monza. Nella stessa via c'è uno storico luogo di ritrovo del movimento anarchico, il Ponte della Ghisolfa . Dall'inizio degli Anni '90, invece, saltimbanchi, attori di strada e giocolieri fanno le prove al Torchiera , vicino al cimitero Maggiore. Il luogo d'incontro dei collettivi studenteschi è il Cantiere . Adesso tutti insieme (o quasi) in corteo per il Leoncavallo.

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