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USA-UE: 24 miliardi di dollari di dumping agricolo
by unimondo Saturday, Aug. 30, 2003 at 3:06 PM mail:

venerdì, 29 agosto, 2003



Il protezionismo e i sussidi ai propri agricoltori da parte dei Paesi industrializzati causa la perdita annuale di 24 miliardi di dollari per i settori agricoli dei Paesi in via di sviluppo. E' il dato allarmante emerso da uno studio reso pubblico nei giorni scorsi dall'IFPRI (International Food Policy Research Institute).

Le perdite più grosse sarebbero a carico delle economie dei Paesi del Sud America (8,3 miliardi di dollari), seguono poi Asia (6,6 miliardi di dollari) ed Africa sub-sahariana (2 miliardi di dollari).

"E' impossibile per i piccoli produttori dei Paesi in via di sviluppo competere con i prodotti dell'agricoltura meccanizzata ed inoltre sussidiarizzata ad esempio dell'UE" - ha commentato Eugenio Diaz-Bonilla, ricercatore dell'IFPRI. "Un chilo in più di zucchero prodotto nell'UE significa, più o meno, un chilo in meno prodotto in Kenya o Guatemala". Diaz Bonilla ha individuato nel prossimo vertice del WTO a Cancùn il luogo dove si potrebbe ridisegnare un commercio in campo agricolo più equo.


Ma gli accordi bilaterali sull'agricoltura che Usa e UE stanno definendo per Cancùn "avranno solo effetti minimi sulle riforme necessarie". Lo afferma Oxfam in un comunicato nel quale l'organizzazione denuncia che "questi accordi sono una triste notizia per i Paesi in via di sviluppo. Usa e Ue, infatti, stanno concordando di eliminare solo i sussidi all'esportazione mentre i loro sussidi alla produzione avranno variazioni solo di tipo cosmetico". "Usa e UE stanno completamente violando lo spirito e la lettera della dichiarazione di Doha con la quale si erano tra l'altro impegnati a eliminare tutti i sussidi all'esportazione di prodotti agricoli" - ha commentato la responsabile di Oxfam a Ginevra, Celine Charveriat.

In questi giorni, Oxfam ha portato all'attenzione il caso del Messico, dove a causa dell'importazione di mais statunitense, la produzione locale è totalmente messa fuori gioco, con terribili conseguenze per milioni di contadini messicani. "Dieci mila anni di mais messicano stanno per essere distrutti da 10 anni di 'libero commercio' con gli Usa i quali incoraggiano i propri produttori con 10 miliardi di dollari all'anno a produrre un surplus che viene immesso nel mercato messicano a prezzi sottocosto" - si legge nel dettagliato rapporto dal titolo 'Dumping without borders' (Dumping senza frontiere). Il governo messicano non è indenne da critiche per aver liberalizzato il commercio del mais senza considerare gli effetti sui tre milioni di contadini - ha commentato il direttore della ong.

Intanto India, Brasile e Cina hanno congiuntamente richiesto che i Paesi industrializzati diminuiscano i sussidi ai propri agricoltori. In particolare i tre Paesi, i cui agricoltori rappresentano i due terzi degli agricoltori mondiali, hanno sottolineato la necessità di cessare le esportazioni sui mercati mondiali di derrate agricole prodotte grazie a sovvenzioni statali. E contestano gli accordi sottoscritti da USA ed UE che andrebbero ad intaccare solo parzialmente il livello attuale dei sussidi.

Fonti: OneWorld, IFPRI, Oxfam, The Guardian.




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Brazil, India and China turn up the heat on subsidies
by francesca Saturday, Aug. 30, 2003 at 3:09 PM mail:


http://www.guardian.co.uk/wto/article/0,2763,1026326,00.html

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Protezionismo agroalimentare
by Mariangela Saturday, Aug. 30, 2003 at 10:55 PM mail:

http://www.portoalegre2003.org/publique/cgi/public/cgilua.exe/web/templates/htm/5T1OO/view.htm?infoid=7089&editionsectionid=100&user=reader

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no ai sussidi, sì al libero mercato
by Bendetto della vedova Sunday, Sep. 14, 2003 at 8:32 PM mail:

CANCUN: DELLA VEDOVA "L'UNIONE EUROPEA ELIMINI I SUSSIDI ALLE ESPORTAZIONI AGRICOLE"
Dichiarazione di Benedetto Della Vedova, eurodeputato radicale, membro della delegazione del Parlamento Europeo a Cancun:

"L'agricoltura, come ampiamente previsto, blocca e rischia di compromettere il negoziato del WTO per il rilancio del commercio mondiale a Cancun. L'Europa è in buona compagnia nella difesa dell'assurdo protezionismo agricolo dei paesi ricchi, ma è anche l'area che più avrebbe da perdere dal fallimento dei negoziati multilaterali. Mentre Giappone e, soprattutto, Stati Uniti possono contare su una forte influenza in molte delle aree economicamente promettenti, tale da garantire sbocchi commerciali anche su basi bilaterali, per l'Europa cio' vale molto meno, specie per i milioni di piccole e medie imprese. Questa dovrebbe essere una ragione in più, oltre all'interesse dei consumatori europei e a quello dei produttori dei paesi meno avanzati, per premere l'acceleratore sulla liberalizzazione del commercio internazionale dei prodotti agricoli.
Il mandato ricevuto dai negoziatori europei Lamy e Fischler non prevede fino ad oggi di fare concessioni rispetto al più simbolico ed odioso degli strumenti protezionistici europei in campo agricolo: i sussidi alle esportazioni, giustamente nel mirino dei paesi in via di sviluppo. Bene, il Consiglio dei Ministri della UE qui a Cancun riunito in permanenza sotto la presidenza italiana (che farebbe bene a impegnarsi in questo senso anzichè lanciarsi in improbabili minacce di cancellazione della riforma della Pac se non otterrà cio che vuole sull'agricoltura) modifichi il mandato di Lamy e metta sul tavolo delle trattative la disponibilità a fissare una data ravvicinata per la totale eliminazione almeno dei sussidi alle esportazioni. Si farebbe cosi' l'interesse dei produttori dei paesi più arretrati, dei consumatori europei e si creerebbero le condizioni per sbloccare anche quei negoziati che maggiormente possono beneficiare l'Unione Europea, ad esempio sui servizi e sulle regole per gli investimenti all'estero. Il che, mi pare, non sarebbe poco, con buona pace delle lobbies agricole europee che dovrebbero, finalmente, misurarsi con il mercato e l'efficienza".

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