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3.30 - la situazione è tranquilla.

Ore 19, decido di tornare dal centro verso la "zona hotelera" dove hanno destinato la "feria" e il symposiom del commercio equo, degli amici mi aspettavano li. Inizia l'avventura. Primo bus, dopo dieci minuti ci fermano, l'esercito, controlli. Avemo con me il pass per il symposium del commercio equo, con il laccetto rosso. Chi sei, che fai qui, scendi dal camion. ¿Que pasa? cerco di spiegare dove vado e che faccio. No, quelli che hanno il pass con il nastro rosso sono dei media indipendenti e non possono passare verso la zona hotelera e quindi verso il "luogo sacro" dei GRANDI (?) della terra...mi spiego, risalgo, altra fermata dopo 5 minuti, mi ero tolta il pass, ed con il solo passaporto non ho problemi. Dopo dieci minuti fanno scendere tutti, altro blocco, da ora si prosegue solo a piedi....Ma che succede? manifestano, davanti alla sede della conferenza del OMC...e bloccano tutto a km di distanza? incazzati i tanti che ci campano lavorando in questa zona orrenda e ricchissima. Cosi David, che con me si fa km di passeggiata forzata. Vediamo comparire un bus, forse li lasciano passare, dopo 5 minuti siamo di nuovo a piedi, e cosi per altre 2 volte.
Hanno paura, paura di che? che cosa puo fare il gruppo sparuto di ragazzi che vorrebbero cambiare il mondo e si accontentano di fare qualche scherzo a questi mostri che svendono il nostro mondo? Leggo ora, sulla pagina dei medios indipendientes di cancun che si sono avvicinati davvero ai bus dell'OMC...cantando "la lucha sigue"...CAOS...la polizia impazzisce, l'esercito allarmato...hanno paura, paura di noi, dei nostri striscioni...delle nostre grida.
Finalmente un altro bus, forse stavolta e´quello giusto...passiamo davanti dal complesso dove si svolge la conferenza...niente. Deserto, se non fosse per le auto della polizia a sirene spiegate che corrono sulla strada...
Arrivo alla feria del Commercio Equo che e´tutto finito...non vedo l'ora di lasciare questo posto assurdo e orribile...sembra surreale..Penso agli indigeni precolombiani, al nome che hanno dato a Cancun secoli addietro, "covo di serpenti".